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Eccovi un interessante contributo del segretario comunale dr Vena Fedele. Si tratta di un contributo che mostra il coraggio di cercare e di raccontare la verità, o meglio le verità. Quelle fatte anche di prìncipi e principesse che pretendono obbedienza ma anche di alcuni sudditi nominati che per non perdere il posto gliela danno.

“Come in tutte le categorie lavorative, anche in quella dei Segretari Comunali, c’è qualche mela che tende ad andare a male e si guasta. Il Segretario Comunale, per formazione e cultura ha un alto senso dello Stato e delle Istituzioni Locali che è chiamato a servire. In generale possiedono una buona cultura di base e una medio alta cultura giuridica e negli ultimi tempi economico aziendale. In buona parte sono degli autodidatti. Caratterialmente riservati, appaiono poco mentre lavorano (alcuni di più, altri meno) in silenzio.

Tutto oro? No. Perché un Segretario Comunale è tanto più bravo e apprezzato non quanto più riesce a portare nella sua attività quotidiana i princìpi che lo hanno formato e la sua cultura giuridico/amministrativa, quanto piuttosto il grado, la capacità anche “extra ordinem”, di trovare soluzioni per accontentare i voleri del principino di turno (il Sindaco eletto dal Popolo sovrano) da cui sono nominati, non sempre per particolari qualità; se va bene, per appartenenza e se va male su “suggerimento” del politico altolocato. Con buona pace per merito, titoli, cultura personali. Non è bravo se esige il rispetto della Costituzione su cui ha giurato o delle leggi, ma se riesce a dare risposte conciliabili con le scelte politiche.

Chissà! Forse anche l’attuale Presidente del Consiglio, che ora li vuole cacciare a pedate, avrà fatto cosi quando era Sindaco.

Le varie riforme che hanno riguardato questa figura di Servitore delle Istituzioni Locali e dunque della Repubblica Italiana (Art. 114 Costituzione: “La Repubblica si divide in Stato, Regioni, Province, Città Metropolitane, Comuni”), hanno   sempre tolto qualcosa depotenziandone e delegittimandone la figura, per arrivare a dire che è una presenza inutile e dunque da eliminare. La ragione vera non è quella che tutti sanno, cioè che nella Repubblica delle autonomie la figura è anacronistica, ma quella secondo cui non vi devono essere figure di controllo in grado di “impensierire” l’Eletto nella nobile attività di servire il suo Popolo.

Negli ultimi tempi (fino alla ministra Madia), causa il discredito generale della politica, si è verificato un fenomeno strano, ambiguo, contraddittorio. Da una parte sono state accresciute le sue responsabilità (controlli interni; trasparenza; anticorruzione), fino al punto di dovere rispondere del danno erariale creato da altri, perché, cosi ragionano i Giudici contabili, è vero che il funzionario, la Giunta, il Consiglio hanno sbagliato, ma tu, Segretario Comunale, che prendi uno stipendio che è un terzo di un usciere della Camera dei Deputati, che “dovevi” dire dove era l’errore, dov’eri? E giù legnate a suon di condanne a pagare, senza poter dire, fantozzianamente; “…scusi ma io...glielo avevo detto”. Dall’altra è rimasto un nominato. E si sa che un nominato dipende. Soprattutto se la nomina è dovuta a una delle ragioni viste.

Vero è che sono stati proprio gli alti rappresentanti delle Istituzioni Locali con il beneplacito (interessato) di qualche Segretario che avrà trovato più utile dipendere, a creare i presupposti dell’attuale situazione. Perché dipendere senza responsabilità, o con responsabilità limitata, a parità di trattamento economico, è meglio. Inizialmente, quando cioè tolsero il parere di legittimità, è stato cosi. Ora, invece, si vuole (ma non si vuole), uno spietato controllore capace di fermare, da solo, la corruzione; rendere pubbliche le ancestrali magagne (con la trasparenza); rinviare indietro gli atti che non lo convincono (illegittimi e anche quelli scritti male) di chi lo nomina. Pare possibile? Ma certo che non è possibile. Perché nella visione assolutistica di chi arriva al comando, perché più votato, che non sopporta né i pesi, né i contrappesi della Democrazia elettiva, i controlli meno sono e meglio è. A cominciare dall’alto. Infatti si è cominciato a smontare i controlli e chi li dovrebbe eseguire. Ai Segretari Comunali sta proprio capitando questo. Come agli stracci da nuovi servono, poi gli tocca la pattumiera. E per alcuni ben sta”.

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Il Prefetto di Napoli aveva sospeso da sindaco De Magistris ai sensi della legge Severino.
Il Tar Campania , però, aveva restituito a Napoli il sindaco De Magistris

Ma il governo e due associazioni avevano presentato ricorso al Consiglio di Stato contro la decisione del Tar Campania

Oggi la decisione del Consiglio di Stato sui ricorsi

La decisone è stata adottata in camera di consiglio dalla terza sezione del Consiglio di Stato presieduta da Pier Giorgio Lignani, mentre relatore della causa è stato il giudice Rosario Polito. Tutti e tre i ricorsi, presentati, contro la sospensiva del provvedimento prefettizio, dal governo il 12 novembre, tramite il ministro dell'Interno e la prefettura di Napoli, e pochi giorni prima da due associazioni, il Movimento difesa del cittadino e l'Associazione lotta piccole illegalità, sono stati esaminati congiuntamente e insieme rigettati.

Scrive il Consiglio di Stato nel provvedimento su de Magistris, legando quest'aspetto al giudizio di costituzionalità pendente sulla legge Severino e sollevato proprio nell'ambito del caso de Magistris:
«Nel bilanciamento degli interessi coinvolti, riveste prevalenza quello inerente alla prosecuzione del mandato elettivo».
I giudici spiegano che la stessa prosecuzione del mandato da sindaco non è «reversibile per il periodo di estromissione in caso di esito favorevole del giudizio di costituzionalità, mentre ad un suo esito negativo segue la reviviscenza della misura di sospensione medio tempore resa inefficace».
Secondo il Consiglio di Stato, inoltre, «la misura di cautela adottata dal primo giudice» - cioè la sospensiva del Tar Campania rispetto al provvedimento del Prefetto che ha sospeso de Magistris da sindaco - «per il suo carattere interinale e la subordinazione della sua efficacia al tempo necessario per la conclusione del giudizio di costituzionalità, si configura conforme agli indirizzi della giurisprudenza della Corte Costituzionale, del Consiglio di Stato e della Corte di Giustizia U.E., tesi a privilegiare l'effettività della tutela giurisdizionale e l'integrità delle posizioni coinvolte dal contendere fino alla decisione di merito».

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«Mo avimm'aspetta', Ama... S'ha da aspetta'. Comme ha ditto o' dottore? Deve passare la nottata.»

Addà passà a nuttata è la famosa frase che sintetizza Napoli Milionaria la commedia scritta ed interpretata da Eduardo De Filippo nel 1945.

E’ la frase che apre il recente intervento politico di Peppe Furano e che anche da lui viene usata nel senso di dover sopportare le difficoltà dell'esistenza con la speranza che si risolvano.

Ecco il testo:

“ Il 25 ottobre da una parte la manifestazione della CGL in piazza S. Giovanni a Roma (un milione di lavoratori) con tante bandiere rosse che esprimono il loro malessere e la loro sofferenza, dall’altra a Firenze l’evento della 5° Leopolda dei renziani (finanzieri e grandi imprenditori e renziani della prima e dell’ultima ora) che esprimono la loro gaudente allegria.

E’ una immagine nitida che non ammette equivoci.

Nessun ragionamento terra, terra o di alte ed elevatissime riflessioni socio-politiche potrebbero rendere meglio evidente la confusione che oramai regna nel più grande partito italiano (che si dice di sinistra!) il cui segretario è diventato anche Presidente del Consiglio senza essere eletto e defenestrando in malo modo un altro presidente del Consiglio, anch’egli del PD!

Volendo muovere delle osservazioni critiche a Renzi e al renzismo per essere chiari voglio premettere che non ho votato PD, né nel 2013 né ne 2014,che non sono tesserato CGL e non ho assolutamente nessun argomento a favore delle vecchie classi dirigenti del PD e del sindacato. Anzi le ritengo responsabili del successo di Renzi che ha semplicemente occupato il vuoto (a sinistra!) che la scellerata,inconcludente e bugiarda politica della classe dirigente di sinistra degli ultimi 20 anni,ha determinato.

Nel popolo di sinistra (che in Italia esiste e come! è mancata purtroppo,da più tempo, una seria classe dirigente di sinistra!) la delusione per l’operato della classe dirigente era palpabile.

L’attesa e la speranza che qualcuno smuovesse lo stagno nel quale la sinistra era immersa era così spasmodica che è bastato che un venditore (alcuni dicono cazzaro!) promettesse di rottamare la vecchia classe dirigente che gran parte del popolo di sinistra si è lasciato ipnotizzare.

Voglio solo aggiungere anche che io guardando,ascoltando da 6 mesi la nuova classe dirigente del PD,Renzi-Boschi-Moretti-Bonafè-Serracchiani-Picerno-Orlando-Orfini ecc. e i vecchi diventati improvvisamente renziani,Fassino-Franceschini-Zanda ecc., mi viene da pensare che i “reduci” Bersani-Dalema-Bindi-Finocchiaro-Turco ecc. con tutti i loro difetti e colpe li butterei dalla torre dopo i primi!

Parto con domande forse banali ma non equivocabili: ha ancora senso oggi parlare di sinistra e di destra come due ideologie che in una società democratica matura possono confrontarsi in competizioni elettorali e chiedere agli elettori di avere il mandato per governare sulla base di proposte, di progetti di società che siano chiare, inequivocabili,distinguibili e non intercambiabili?

O siamo nel tempo in cui non ha più senso parlare di progetti di società di destra e di sinistra e siamo invece nel tempo in cui due gruppi (nominalmente destra e sinistra!) si confrontano alle elezioni semplicemente per il potere? E se casomai un terzo incomodo (come è avvenuto con il M5S nel 2013) dovesse minacciare il loro indolore (per loro!) alternarsi al potere (senza che nulla cambi!) è legittimo che si mettano insieme per governare?

O se si vuole in modo ancora più esplicito, è possibile che possano stare,votare o guardare con interesse lo stesso partito senza conflitto, Marchionne che delocalizza e il cassaintegrato fiat, il finanziere Serra che vorrebbe una limitazione del diritto di sciopero e il sindacalista Landini, il lavoratore in mobilità e l’imprenditore che licenzia, e in generale il fighetto tutto camicia bianca azzimata della Leopolda che teorizza che “futuro è solo l’inizio” (che c….vorrà dire!) e il metalmeccanico con cartello e fischietto

in piazza S.Giovanni che manifesta per il suo posto di lavoro sventolando la bandiera

rossa e ricordando Berlinguer?

E ancora, è veramente anacronistico oggi parlare di conflitto tra classi sociali o se si preferisce tra scaglioni di reddito e di loro interessi contrapposti o semplicemente conflittuali?

Il dato di fatto è che oggi ci sono due raggruppamenti che si definiscono destra e sinistra rispettivamente e che a parole si presentano contrapposti e alternativi.

Poi giornalmente si può constatare che Renzi (governo) e Berlusconi (opposizione) hanno fatto un patto segreto e in sei mesi si sono incontrati 5-6 volte (più che con Bersani o Civati e Fassina!) per stabilire come procedere (tralasciando che un Presidente del Consiglio riceva un condannato e un rinviato a giudizio!).

Che tanti dirigenti nazionali di Forza Italia (nominalmente destra), un giorno si e l’altro pure inneggiano a Renzi (nominalmente sinistra).

Che giornali definiti di destra come il Foglio,il Giornale e Libero applaudono un giorno si e l’altro pure alle iniziative di Renzi.

Che oramai in coro tanti del centro destra e in tutte le occasioni sostengono “Renzi sta facendo le cose che avremmo dovuto fare noi e che non ci hanno lasciato fare”.

Che imprenditori (Prada) e finanzieri (Serra) sono alla Leopolda e i sindacati sono trattati come dinosauri.

Che in parlamento per il 90% e più delle votazioni i rappresentanti della sinistra votano insieme ai rappresentanti di destra.

Allora razionalmente le alternative sono tre: o destra e sinistra sono oramai solo denominazioni vuote, o il PD è diventato un partito che fa cose di destra, o B. e compagnia sono diventati di sinistra!

Ma siccome quelli con lo smart della Leopolda,gli imprenditori,i finanzieri e quelli dei giornali (Foglio ecc.) sono sicuramente molto più scaltri dei trogloditi di piazza S. Giovanni con il telefono a gettoni io propenderei a pensare che forse l’inganno lo stia consumando il PD a danno di quelli in piazza S. Giovanni e di quelli che a casa ancora pensano al PD come un partito di sinistra!

Io ritengo che non solo sia legittimo e doveroso definire con chiarezza destra e sinistra in termini ideali,culturali ed economici, tenerle contrapposte e democraticamente concorrenti, ma che sia assolutamente necessario per superare le difficoltà e la crisi in cui si dibattono tutte le società moderne!

Io spero che passi la nottata che i “reduci” del PD facciano un atto di generosità, si ritirino e aiutino giovani come Fassina e Civati di passare dalle parole i fatti. Civati e Fassina sono preparati e nelle loro parole e comportamenti si possono riconoscere i tratti di una politica di sinistra.

Siccome sono giovani come Renzi e in politica più ancora giovani di Renzi potrebbero contrapporsi a Renzi con un autentico progetto di sinistra senza che questi possa sempre tirare in ballo la tiritera degli errori dei reduci.

Ma Civati e Fassina devono migliorare la loro comunicazione per poter concorrere mediatamente con Renzi, ma sopratutto devono avere più coraggio.

E se questo vorrà dire scissione,scissione sia! Almeno potrebbe esserci un po' di chiarezza e onestà! A Renzi si lasci campo libero a destra e al centro come è giusto che sia e si tenti una aggregazione seria di forze che hanno un chiaro e moderno progetto di società di sinistra.

Io penso che ci sono le potenzialità che una moderna forza di sinistra che si confronti con la realtà del M5S e che insieme siano in grado di comunicare con efficacia il loro progetto di governo possa in Italia essere maggioranza assoluta!

Passata a nuttata chissà che qualcosa che somigli a questo sogno non possa realizzarsi!

Peppe Furano

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