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gigi0022‘E lontano, lontano nel tempo

L'espressione di un volto per caso

Ti farà ricordare il mio volto

L'aria triste che tu amavi tanto…’ Luigi Tenco

 

In una fiaba Italo Calvino scriveva: “Un giorno, un giovane disse: – A me questa storia che tutti devono morire mi piace poco: voglio andare a cercare il paese dove non si muore mai.

Saluta padre, madre, zii e cugini, e parte. Cammina giorni, cammina mesi, e a tutti quelli che incontrava domandava se sapevano insegnargli il posto dove non si muore mai: ma nessuno lo sapeva. Un giorno incontrò un vecchio, con una barba bianca fino al petto, che spingeva una carriola carica di pietre. Gli domandò – Sapete insegnarmi dov’è il posto in cui non si muore mai?”

Dire addio è il destino di tutta l’umanità. Dire addio a Te, caro Franco è stato molto duro.

Il mondo è fatto di continue assenze e le mani che allora afferrarono il cordiale saluto, quelle nostre mani vennero condannate a unirsi per l’ultima volta, quando le labbra tremanti pronunciarono la parola: Addio.

Gigino Adriano Pellegrini

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imagesNel 1969, durante la costruzione delle Torri Gemelle di New York, iniziata nel 1967, poiché erano sempre più numerose le prove della nocività dell’amianto, le autorità decisero di sostituire il materiale cancerogeno con materiale diverso. Infine, nel 1971, le autorità americane emanarono il divieto di usare amianto nelle costruzioni edili.

La pericolosità dell’amianto è quindi nota da tempo e sono noti anche i costi ingenti delle bonifiche. Il caso dello storico palazzo Berlaymont di Bruxelles, che ospitava gli uffici della Comunità Europea, è emblematico. Costruito negli anni 60, la grandiosa struttura era in effetti sospesa, per mezzo di tiranti d’acciaio, a delle travi che si posavano sul corpo centrale in cemento armato. Il palazzo era destinato ad ospitare circa 3000 funzionari europei.

Nel 1991, data la grande quantità di amianto presente nella struttura, si è reso necessario smantellare il palazzo e mettere in cantiere la sua ristrutturazione durata 13 anni (4 anni più del previsto). La soluzione fu la bonifica totale dell’amianto. Non è stato così in Italia. La vicenda dell’amianto su tutto il territorio nazionale, ha rappresentato e rappresenta ancora oggi, una complessa problematica di salute pubblica con importanti implicazioni sia di carattere scientifico-sanitario che socio-economico.

A oltre 25 anni dall’entrata in vigore della legge che ha messo al bando l’amianto, siamo qui a testimoniare il totale disinteresse da parte di tutte le Amministrazioni che si sono succedute e delle altre istituzioni incluse le forze dell’ordine che dovrebbero garantire l’incolumità dei cittadini. La cancerogenicità dell’amianto venne definitivamente riconosciuta nel 1973 dall’International Agency for Research on Cancer (IARC).

In Italia solo dopo l’aprile del 1980 è stato avviato, da parte dell’Istituto Superiore di Sanità, un piano volto ad affrontare in modo organico alcune delle problematiche sanitarie associate all’amianto. Le stesse caratteristiche che fanno dell’amianto un materiale tecnologicamente prezioso sono all’origine della sua vasta diffusione e della sua lunga permanenza nell’ambiente.

In effetti, il gran numero di sorgenti, la difficoltà di evitare la dispersione delle fibre a causa della loro mobilità, la resistenza agli agenti fisici e chimici, la facilità con cui le fibre stesse si fratturano longitudinalmente originando altre fibre, fanno sì che l’amianto permanga a lungo nell’ambiente senza venire degradato; si può anzi dire che, più che essere degradato, esso viene semplicemente ridistribuito nell’ambiente, costituendo così un portatore di morte cui è praticamente esposta la totalità della popolazione.

A smentire quanto avallato anche da tutte le Amministrazioni che si sono alternate negli ultimi 40 anni, basterebbe il processo di Torino, messo su dal procuratore Raffaele Guariniello, contro la società ETERNIT. L’Amministrazione comunale di Amantea, come qualsiasi altra Amministrazione comunale in Italia,avrebbe l’obbligo di bonificare tutto il materiale contenente amianto (con la rimozione, l’incapsulamento o il confinamento), in quanto il materiale contenente amianto sarebbe alterato al punto tale da rilasciare fibre libere nell’ambiente.

A questo punto lo stramaledetto rischio non sarà più probabilistico ma si trasformerà in termini concreti in malattie dell’apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare) e delle membrane sierose, principalmente la pleura (mesoteliomi). Queste terribili malattie insorgono dopo molti anni dall’esposizione: da 10 a 15 per l’asbestosi e da 20 a 40 per il carcinoma polmonare ed il mesotelioma.

Tutte le coperture amiantate dei palazzi di Amantea non sono mai state “bonificate” completamente. Tutto questo amianto, con le sue polveri portate dal vento minaccia l’intera cittadina ma le Autorità e il Comune non sembrano eccessivamente preoccupati. L’aria non è l’unico veicolo di diffusione dell’amianto: le acque in generale, e quelle distribuite per uso potabile in particolare, possono anch’esse essere contaminate da fibre di amianto.

La contaminazione da amianto degli edifici è stata affrontata con la circolare del Ministero della Sanità n. 45 del 10 luglio 1986, che ha voluto avviare a soluzione prioritariamente i problemi sanitari posti dalla presenza dell’amianto nelle scuole e negli ospedali. L’esperienza acquisita nei primi anni di applicazione di tale circolare suggerì tuttavia l’opportunità di ampliarne la sfera di applicazione per poter meglio affrontare le molteplici problematiche connesse alla presenza di prodotti contenenti amianto.

In considerazione degli effetti che tali tipi di intervento, ove effettuati scorrettamente, potevano avere sull’ambiente oltre che sui gruppi di popolazione esposti, apparve altresì necessario promuovere l’emanazione di un apposito strumento normativo, tale da attivare un sistema di certificazione e verifica delle procedure tecniche da adottarsi da parte di operatori pubblici e privati per la bonifica degli edifici. Una devastazione sociale e ambientale compiuta solo per accumulare denaro e coperta dai soliti noti.

L’arancia coi limoni e l’amianto nei polmoni. I bambini nell’amianto, e le madri con il pianto, i bambini innocenti vittime dei prepotenti. Eppure, si fosse trattato solo di lavoro, la gente che vive in questa ex meravigliosa terra avrebbe potuto scommettere sul turismo, oppure su una ripresa qualificata del lavoro nei campi. E invece ci sono i veleni letali ovunque. Le persone si ammalano respirando l’amianto e altre sostanze assassine oppure bevendo acqua contaminata da metalli pesanti e altri materiali tossici.

Ho ripreso a scrivere sull’amianto, dopo circa 30 anni, perché ho saputo che qualche dipendente Rai ha cominciato a perdere la vita a causa del cemento amiantato usato nel costruire alcune sedi Rai come quella di Roma in Via Mazzini e quella di Torino.

La bonifica che aspetta e la gente che si infetta, che si prende un bel tumore e a vent’anni già si muore! Quello che i cittadini hanno il diritto di sapere è cosa intende fare questa Amministrazione, al di là di apparire sorridente su qualche sito web compiacente, a proposito dell’amianto presente in città e mettere fine a questa presenza mortifera che attanaglia la collettività. Sono 33.610 i siti inquinati dall’amianto in Italia, se si considerano solo i siti censiti, ma mancano informazioni sulla Calabria, la Sicilia e la Campania.

Gigino A Pellegrini

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nik-spatari-musaba-1280x720Questa breve lettera l’ho scritta all’amico Nik Spatari prima che morisse.

Caro Nik, la breve nota che segue sarà in inglese. Chiaramente non ha nessun altro fine che quello di far sapere al mondo intero sul tuo operato in questi ultimi 50 anni.

Scholars from all over the world always wonder how did the inspiration and creativity came about. That magical moment, indescribable, the mixture that makes it possible to compose a work of art. That is, paint, sculpt, and writing or model something that can involve the unconscious, conjuring scenes that provoke intense emotions and sublime moods. States of mind that sensitive beings cause even ecstasy.

Inspiration and creativity, since they aren't characteristics common to all human beings, that is what most people think, and that it is not possible to develop artificially, they must have a source, come from something deep inside humans. Some scientists speculate that the inspiration comes from an altered state of mind, or if you prefer by malfunctioning brain areas.

I mean by madness, or moments of madness, because especially in the painters often have irrational and little controlled than the behavioral patterns of the time. I think that definition, or rather limit, born primarily from inability, which becomes frustration, for failing to understand the subtle phenomenon, or if you prefer, peculiarities of some beings of this world, like Nik Spatari, a painter, sculptor and architect. A great Southerner.

Gigino A Pellegrini

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