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torre amanteaLe faglie tra generazioni che si aprono, rughe su una terra che è madre, sono limiti e al tempo stesso opportunità. La verità è che io torno perché posso, cogliendo alcune di quelle occasioni che capitano a chi le cerca. Il mio non è un salto nel vuoto ma un tuffo da grande altezza, come chi sa che l’acqua è profonda abbastanza. Per qualche istante finirò sommerso, sarà buio. E “nel buio io non so. Ma so che sono tornato a casa”. Elio Vittorini.

Sono tornato a casa ed ho a che fare con una Amministrazione pubblica abbastanza disturbata. Spesso le persone malate tendono a isolarsi, si chiudono in un mondo tutto loro di cui non conosciamo né logiche né regole. Così è per i piccoli politici della mia città natale, i pubblicitari, i manipolatori, i quali hanno imparato che parlare con un’intonazione e un ritmo flebile, con abilità avveduta pacata, come se ci si rivolgesse a un bambino piccolo o a una persona mentalmente debilitata, con difficoltà di comprensione, induca uno stato di suggestionabilità regressiva.

Basta osservare la maggior parte della pubblicità a cui noi tutti siamo esposti: vengono usati discorsi, argomenti, personaggi e una comunicazione verbale con un’intonazione particolarmente infantile. Questo perché a livello psicologico, rivolgersi agli altri come se essi avessero meno di 9-10 anni, attiva uno stato regressivo e rassicurante, che inibisce le facoltà di analisi, valutazione e decisione, in cui il senso critico viene sabotato, inducendo nell'interlocutore una risposta accomodante, arrendevole, compiacente, accondiscendente, una risposta a cui è stata tolta la libertà!

I componenti la Giunta comunale di Amantea, forte dei suggerimenti del loro Konducator, hanno capito che, per far accettare una regola inaccettabile, basta applicarla gradualmente, col contagocce, per anni ininterrottamente. In questo modo vengono imposti vincoli, regole e “sacrifici” che se venissero proposti e conosciuti fin dall'inizio, farebbero scappare chiunque. …invece, dopo un approccio estremamente accogliente, rassicurante e lassista, con coloro che hanno conflitti col potere, e rigido con coloro che vengono rassicurati dal controllo e dalle limitazioni della propria libertà.

Pian pianino, man mano che si è conquistata la fiducia degli adepti, si possono introdurre tutte quelle condizioni che alla fine determinano una sudditanza psicologica sufficiente a mantenerlo vincolato e disposto a (quasi) qualsiasi sacrificio per il maestro, per il gruppo o per “la causa”.

E’, infatti, agevolmente accettabile un sacrificio differito al futuro piuttosto che uno richiesto immediatamente, sia perché immediatamente non viene richiesto alcuno sforzo, sia perché, in generale, la massa tende superficialmente a sperare che “domani le cose andranno meglio ” e che forse il sacrificio richiesto non sarà più necessario.

Esiste un permanente disprezzo di ampie fasce delle classi dirigenti nazionali verso ciò che accade al Sud. E tutto ciò avviene nel disinteresse quasi completo anche delle forze di sinistra. Sì, sono riusciti a creare una loro professione. Sono riusciti a creare una generazione di governanti ereditieri. I violini e i loro consociati orchestrali, succhiano alla mammella pubblica già da oltre mezzo secolo e non intendono mollarla.

L’elemento primordiale del controllo sociale è la strategia della distrazione che consiste nel deviare l’attenzione dei cittadini dai problemi importanti e dei cambiamenti decisi da lor signori, gli “autorevoli politici” ed economici, attraverso la tecnica del diluvio o catastrofe o di intrattenimento giocoso di continue distrazioni e di informazioni insignificanti. Ed ecco le parate carnevalesche che coinvolgono i cittadini, come quella che attualmente si svolge in occasione della Fiera dei Morti.

La reiterazione continua, ridondante, effettuata da fonti diverse, con mezzi diversi, (gli Sparaballe o le macchine con grossi altoparlanti mandate in giro per la città ad annunciare la lieta novella) farà in modo che la gente reputi vero anche l'impossibile e ritenga vero il falso che ha sotto gli occhi da anni. “Si può creare l'influenza voluta in masse di persone per mezzo di messaggi ripetuti centinaia di volte”, diceva Edward Louis Bernays, autore di “Propaganda” e nipote di Freud.

In questo modo la confusione e la falsificazione della realtà domineranno. In parole povere, la sua convinzione era che una manipolazione consapevole e intelligente delle opinioni e delle abitudini delle masse, svolge un ruolo importante in una società democratica. Nasceva così il concetto – caro appunto alla propaganda in chiave politica – secondo cui chi è in grado di padroneggiare questo dispositivo sociale può costituire un potere invisibile capace di dirigere una nazione.

Le masse, le folle, il popolo… chi studia questi fenomeni sa anche come manipolarli e se poi questa conoscenza cade in mano alla politica, la manipolazione psicologica sociale diventa di fondamentale importanza per distrarre l’opinione pubblica dai veri problemi che affliggono il paese, e anzi vengono indirizzati verso obiettivi più banali, obiettivi che i cittadini riescono a metabolizzare meglio.

Nel 1933 il nazista Joseph Goebbels rivelò a un giornalista americano che lo stava intervistando, come il libro “Crystallizing Public Opinion” che Bernays aveva pubblicato nel 1923 fosse stato utilizzato per le campagne politiche dei nazional-socialisti.

Gigino A Pellegrini

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bandaaaaBisogna sforzarsi di capire una cosa fondamentale della personalità di un Konducator. Una cosa ovvia, evidente, che abbiamo sotto gli occhi da sempre, ma è scomoda, faticosa, poco maneggevole. Dobbiamo però deciderci a farci i conti, perché il futuro si sta chiudendo e potremmo avere poco tempo. Dobbiamo capire, cioè, che l’anima di questo uomo tutto fare è complessa e irriducibile nella quale non ci sono strutture e sovrastrutture, dimensioni più autentiche e meno autentiche, realtà più reali e apparenze più apparenti.

Tutto del Konducator è ugualmente umano e nulla dell’umano è meno essenziale all’uomo di quanto lo siano altre dimensioni umane. E nessun progetto di liberazione dell’uomo e promozione umana può basarsi sulla rimozione o repressione o “superamento” di nessuna delle dimensioni costitutive di questo essere. Quindi, un “Konducator”, non dovrebbe tanto privilegiare una sua idea musicale, ma piuttosto dovrebbe dialogare con l’orchestra, accogliendone le istanze musicali e provvedendo quasi esclusivamente a definirle sul piano dell’orchestrazione. 

Nel sociale, il Konducator di razza, va ben oltre l'osservazione delle azioni manifeste. In questa nostra sciagurata epoca non esiste un uomo politico di qualche spessore che non possieda una ‘faccia’, la cui fisionomia, cioè, non sia nota a un pubblico abbastanza vasto. Il sindaco di una città o il ministro di un qualsiasi governo sono riconoscibili e riconosciuti: non solo la televisione, che ha ormai una dimensione capillare (si pensi anche al numero di emittenti cosiddette locali sparse un po’ ovunque), ma ora anche Internet utilizza, sempre in primo piano, le loro immagini.

Non sono più i tempi dell’inizio dell’altro secolo, quando nel 1920 il presidente della Repubblica francese Paul Deschanel cadde accidentalmente durante la notte dal treno presidenziale che percorreva a bassa velocità la campagna francese. Avviatosi allora in pigiama alla ricerca di soccorsi bussò a una casa e, presentatosi come il presidente, venne preso per pazzo, faticando non poco a trovare poi qualcuno che lo riconoscesse.

Nel mondo attuale persino i grandi terroristi si mostrano a viso aperto in messaggi video che cercano di far circolare nella maniera più ampia possibile: tutti conoscono le fattezze di Osama bin Laden, che sono addirittura divenute soggetto di maschere carnevalesche.

Tornando alla figura del Konducator, la caratteristica di chi impone agli altri con forza e arroganza, la propria volontà si dice prepotenza. La prepotenza si accompagna solitamente a tracotanza, cioè alla presunzione di essere migliori degli altri e di avere dunque pieno diritto a piegarne la volontà, e a insolenza, tendenza a mancare di rispetto al proprio interlocutore, a offenderlo e umiliarlo. La vera arroganza non è quella di pretendere di essere qualcosa di più di quello che sei, ma quella di pretendere di essere qualcosa che non sei.

Gigino Adriano Pellegrini

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pioggiaaaSei arrivata finalmente. Dopo tantissime giornate di caldo e di sole ti ho sentito arrivare all’improvviso l’altro giorno. Erano le 5 del mattino. Mi ero appena svegliato. Mi sono alzato dal letto e ho aperto il balcone dell’albergo e un forte scroscio d’acqua ha colpito il mio viso. Piove a dirotto, subito mi son detto. Non ero contento, non ero soddisfatto. E proprio ora doveva arrivare la tanto agognata pioggia, proprio ora che sono in vacanza a Rimini. Addio spiaggia, addio lunghe camminate sul bel lungomare. La pioggia insistente e copiosa ha rovinato la mia tanto sospirata vacanza. Tanti, però, sono contentissimi. Aspettavano la pioggia da diversi mesi, non pioveva dallo scorso inverno. L’aspettavano i contadini, avevano le campagne completamente arse e avevano perduto i raccolti. L’aspettavano i cittadini siciliani. Nelle loro case l’acqua arrivava ogni quindici giorni. Dopo una lunga estate siccitosa, che miracolo! Che dono! Ringraziamo il Signore. Ecco la pioggia abbondante che irriga i campi, che riempie i bacini e i laghi, che porta l’acqua potabile nelle nostre case. E’ davvero un miracolo. Allora sono ritornato indietro di diversi anni e solo l’altro giorno, mentre la pioggia sbatteva sui vetri del balcone, ho compreso le preghiere dei contadini del mio paesello che facevano alla Madonna delle Grazie perché mandasse una pioggia copiosa. La terra era arsa, non pioveva da diversi mesi, tutti i raccolti erano in pericolo. Ho chiuso gli occhi e mi sono ricordato della processione di un 6 maggio di tantissimi anni fa. Non pioveva davvero da mesi. I fiori e le piante da giardino seccate. Anche gli animali soffrivano e le pubbliche fontane aperte soltanto per poche ore al giorno. E allora i contadini del mio paese decisero di portare la Madonna delle Grazie in processione nelle diverse contrade. Compà Stefano con la croce davanti, poi il parroco Don Gabriele Muti e poi la statua della Vergine portata a spalla da quattro robusti giovani. Dietro le donne che pregavano e poi gli uomini a capo chino. Venne davvero la pioggia. Bagnò il terreno arso e tutti furono felici e contenti. Anche tutte le creature dei campi. E i fiori dei campi, come d’incanto, spuntarono all’improvviso. E dunque ora che sono diventato vecchio so che grazia è la pioggia. Così scrisse alcuni anni fa una scrittrice su un quotidiano nazionale:- Il suo scroscio mi è parso una carezza. La pioggia non è durata molto, però cadeva forte, lavava via l’aria viziata, l’aria riempiva i polmoni. E i colori? L’erba opaca delle aiuole ravvivata, i ciclamini sul balcone illuminati di rosa-. Ma la pioggia caduta in abbondanza in alcune zone italiane sta facendo gravi danni. Ha causato anche delle vittime. I torrenti e alcuni fiumi sono esondati e l’acqua copiosa ha distrutto case, capannoni, villaggi e attrezzature agricole. Anche il mare ha fatto sentire la sua forza abbattendo diverse attrezzature. Si sono verificati anche alcuni fenomeni franosi. A Rimini, causa pioggia abbondante, è stata annullata la parata dei piloti della MotoGP e ampi tratti della spiaggia, compresi alcuni stabilimenti balneari, sono stati invasi dall’acqua a causa della mareggiata.

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