

Martedì 06 Giugno 2023
Non è sempre vero che i professionisti della sanità rifuggono dal lavorare in Calabria. Basta offrire progetti credibili, da parte di istituzioni dalla reputazione solida. Lo dimostra il successo ottenuto dalla call per medici di alto profilo, lanciata dall’Università della Calabria nei primi giorni di maggio e chiusa in meno di un mese. La manifestazione di interesse era rivolta a medici con esperienza accademica, destinati ad entrare nel corpo docente del nuovo corso di laurea in Medicina e chirurgia TD (Tecnologie Digitali), che andranno a rinforzare il servizio assistenziale nelle strutture sanitarie della provincia di Cosenza. Un ulteriore tassello del progetto Unical per la sanità, che tra pochi mesi inaugurerà il nuovo corso di Medicina interamente erogato nel campus di Rende.
Sono state 272 le domande arrivate da parte di altrettanti specialisti, pronti a prestare la loro opera nelle corsie dell’ospedale dell’Annunziata e nelle aule e nei laboratori dell’Unical. Disponibilità al trasferimento immediato a Cosenza, sono arrivate da tutta Italia: Milano, Napoli, Palermo, Bologna, Roma, Bergamo, solo per citare qualche città. Tra di loro 55 sono professori universitari, 22 primari in ospedali pubblici, 106 sono dirigenti, 28 lavorano in ruoli apicali nella sanità privata e 44 domande arrivano da “cervelli di ritorno”, calabresi che lavorano in altre strutture nazionali o estere, anche in posizioni di responsabilità, e vorrebbero rientrare in regione.
La proposta alla Regione per il controesodo sanitario.«Come avevamo ipotizzato - ha dichiarato il rettore Nicola Leone - le posizioni di professore e primario hanno destato molto interesse e tanti specialisti qualificati hanno mostrato di credere nel nostro ambizioso progetto. La sfida non è solo quella di strutturare un nuovo corso di laurea, ma di essere protagonisti di un progetto di cambiamento, di grande rilevanza scientifica e sociale, che mira al rilancio della sanità in una zona particolarmente svantaggiata come la Calabria, da cui i medici più validi tendono a fuggire. Noi stiamo provando a ribaltare questa tendenza e a rendere attrattiva la sanità calabrese, creando un positivo effetto di controesodo. Il successo di questa call mostra che l’impresa non è impossibile. Avvieremo, quindi, a breve le procedure per reclutare 6-7 specialisti di alto profilo che prenderanno servizio entro l'anno all'Unical e in reparti chiave all'Annunziata».
«Questo canale è attrattivo – prosegue il Rettore – e può assicurare il reclutamento di medici di elevata qualità. Se anche la Regione Calabria, come già avviene in altre regioni, sosterrà l’attivazione del nuovo corso di Medicina finanziando posizioni mediche universitarie, potremo colmare velocemente le vacanze ospedaliere con specialisti altamente qualificati. La Regione Puglia, ad esempio, a sostegno della nuova attivazione di Medicina a Lecce, ha stanziato 83 milioni per reclutare 66 medici universitari all’Università del Salento entro il 2026. Un investimento della Regione Calabria sul progetto Unical consentirebbe un rapido potenziamento della Sanità del territorio».
L’iter verso i concorsi.Spetterà ora al Consiglio di Amministrazione Unical individuare i settori scientifico-disciplinari e la posizione (professore ordinario o professore associato o ricercatore in tenure track) da porre a concorso, tenendo conto da una parte delle esigenze didattiche e di ricerca dell’ateneo, e dall’altra, delle esigenze assistenziali dell’Azienda ospedaliera di Cosenza. In particolare, la struttura sanitaria di afferenza ed il ruolo ospedaliero dei vincitori dei concorsi, saranno individuati con apposito atto del commissario dell'Azienda Ospedaliera previa intesa con il Rettore, in conformità alla programmazione universitaria e aziendale. Per i professori vincitori, si potrà prevedere anche il conferimento del ruolo di primario di Unità operative complesse.
Candidature dall’estero.Alcune candidature sono arrivate anche da Paesi esteri quali Inghilterra, Francia, Austria, Colombia e Stati Uniti. Per riuscire ad arruolare un numero maggiore di medici, con i fondi disponibili, l’Unical nei prossimi giorni lancerà un secondo avviso pubblico, destinato solo a professionisti in arrivo dall’estero, che potranno essere assunti con chiamata diretta, beneficiando di finanziamenti ministeriali. Si tratta di una forma di reclutamento diretto, attraverso una procedura speciale, che non prevede bandi da parte delle singole università, ma una proposta nominativa che l’ateneo invia direttamente al Ministero. Una pratica incoraggiata proprio dal Ministero dell’Università e della ricerca, che punta molto sul cosiddetto “rientro dei cervelli”.
La scrivente Organizzazione Sindacale, Si Cobas Calabria a nome e per conto degli IDONEI nelle graduatorie concorsuali del comparto sanità della Regione Calabria, ANNUNCIA MANIFESTAZIONECon un piccolo corteo con partenza dall’AO Cosenza uffici amministrativi via stanMartino fino all’ASP di Cosenza sita in via degli Alimena, 8
Il CORTEO partirà alle 11,00 attraverso CORSO MAZZINI
Giorno 18 maggio 2023 il concentramento sarà davanti gli uffici amministrativi dell’AO COSENZA alle ore 9,30 la manifestazione durerà fino alle ore 19,30,
Al corteo e presidio saranno presenti 40 lavoratori idonei delle categorie sanitarie infermieri OSS, biologi, assistenti amministrativi.
INVITIAMO tutta la popolazione, tutti i cittadini stanchi di questa sanità pubblica che da troppo tempo non dà le risposte a tutti i numerosi utenti che ogni giorno affollano gli ospedali cittadini.
Una sanità pubblica che rispetta i LEA può garantire una qualità migliore e superiore per assistere i pazienti.
“A TESTA ALTA SENZA PAURA PER LA PAUTA NON CI APPARTIENE”
Per il SI COBAS Calabria
Roberto Laudini e Simone Scandale
Piove in Calabria da diversi giorni. Le fiumare, i torrenti e i fiumi si ingrossano e rumoreggiano. Portano verso il mare una immensa quantità d’acqua mista a fango, massi e alberi sradicati. Anche il fiume Trionto, fiume famoso studiato nelle scuole perché sulle sue rive nel VI secolo a.C. si è combattuta una cruenta battaglia tra Sibariti e Crotonesi, si ingrossa. Battaglia finale che si concluse con la disfatta dei Sibariti. La pioggia incessante caduta scorre lungo l’alveo del fiume a grande velocità, sbatte contro i piloni del viadotto e dopo poche ore provoca il crollo di una campata del ponte. Crollo annunciato. Hanno assistito al crollo diverse persone. Non ci sono state vittime. Meno male. La tragedia è stata evitata perché l’ANAS è intervenuta prontamente quando si è resa conto del pericolo imminente. Ha chiuso il tratto di strada alla circolazione prima che il ponte crollasse. Ora il crollo del ponte della SS117 fa discutere. Un’opera importante ed essenziale perché la strada collegava non solo la cittadina di Longobucco e le sue Frazioni con la costa jonica, ma anche tutta la Sila greca. E dire che era stata costruita soltanto pochi anni fa. Sul posto giunti come falchi consiglieri provinciali e regionali. Non potevano mancare i consiglieri Bevacqua e Jacucci, esponenti del Pd regionale. Anche il Presidente della Regione Calabria, appresa la notizia del crollo, si è recato sul posto, ha visitato tutta la zona e alla fine ha promesso:- Accerteremo eventuali responsabilità-. Il Sindaco di Longobucco vuole che si faccia presto e che si costruisca una nuova campata del ponte con i soldi stanziati dalla Regione Calabria. Certo, certo. La campata sarà costruita. Verranno a galla pure le responsabilità di qualcuno. Si indagherà, si guarderanno e esamineranno i progetti, le perizie, i lavori, gli appalti, i subappalti, il cemento e il ferro usato, i collaudi. La Procura di Castrovillari ha già aperto una inchiesta. E poi? Tutto a posto. Nessuno sarà indagato e processato. La colpa è solo dell’acqua incessante che ha roso il pilone del ponte costruito nell’alveo del fiume. “Un incidente annunciato” dicono ora gli abitanti del luogo e chi ha lavorato nella costruzione dei piloni. Cinquanta anni di lavori, milioni di lire e di euro spesi e poi un giorno di maggio causa piena del fiume Trionto crolla non solo un viadotto della SS117 ma crollano i sogni e le speranze di una cittadina laboriosa. E’ stata questa benedetta acqua invocata incessantemente dai contadini perché i terreni erano arsi e i raccolti in pericolo che ha fatto inclinare un pilone costruito nell’alveo del fiume e ha provocato il cedimento di una campata. Ma chi ha dato il parere favorevole di costruire i piloni lungo il corso del fiume? Non sapevano i tecnici, i geometri, gli ingegneri, gli architetti, che l’acqua piovana quando cade in grande quantità ingrossa i fiumi e può causare gravi danni? Certo che lo sapevano. Ma l’opera doveva essere costruita. Ora si piange e si versano lacrime di coccodrillo e cercano di dare la responsabilità a questo e a quello, ad alcuni uomini politici che non sono più in carica. E intanto, gli abitanti delle aree interne dell’altopiano silano se vorranno raggiungere il mare Jonio, dovranno percorrere strade vetuste costruite al tempo dei Borboni e molto pericolose.