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rubinoUn patto dei sindaci con l’Unione Europea per ridurre entro il 2020 le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera anche a livello locale. L’assessore all’ambiente Antonio Rubino ha illustrato nel corso dell’ultimo consiglio comunale l’accordo che l’ente municipale ha siglato con i vertici di Bruexelles, creando i presupposti per una città più vivibile. Un protocollo d’intesa che testimonia l’attenzione dell’esecutivo verso le tematiche ecologiche mirate al miglioramento generale della qualità della vita.

L’Unione Europea, infatti, ritiene che le amministrazioni locali possono fare molto per il raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni nocive, perché hanno la possibilità di agire in modo diretto e mirato su settori decisivi, come il comparto edilizio e i trasporti. Il principio ispiratore è che ogni attività umana deve conformarsi ai canoni dello sviluppo sostenibile.

«Per raggiungere questo traguardo – spiega Rubino – le amministrazioni locali hanno a disposizione due importanti strumenti: il Paes (Piano di azione per l’energia sostenibile) ed il Pec (Piano energetico comunale). Il Paes è finalizzato a quantificare gli obiettivi da raggiungere, in quanto consente di valutare il livello di consumo di energia e di emissioni di Co2, di indicare gli eventuali ambiti d’intervento, di identificare i settori di azione e di varare politiche e programmi ad hoc. Il Pec, invece, è lo strumento operativo del Paes che, ottimizzando le risorse energetiche e ambientali del territorio, attiva un processo di programmazione a breve, medio e lungo termine, delle azioni da sviluppare».

«Anche noi – prosegue Rubino – possiamo e dobbiamo fare qualcosa basandoci sul documento che l’Unione Europea ha adottato il 9 marzo 2007, chiamato “Energia per un mondo che cambia”. Sulla base di tale scenario, entro il 2020 l’amministrazione comunale si adopererà per ridurre le emissioni di Co2, per aumentare il livello di efficienza energetica e per incrementare la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile. Il piano dell’Unione Europea, su queste tre specifiche voci, prevede un miglioramento complessivo del 20 percento».

Il voto unanime di tutti i consiglieri presenti alla seduta consegna idealmente la città al futuro. «L’amministrazione comunale – conclude l’assessore all’ambiente – lavorerà per formulare progetti che vadano in questa direzione. Il patto dei sindaci rappresenta un’occasione per il nostro territorio e per la collettività. Siamo chiamati ad essere parte attiva di un’azione locale in un contesto globale. Tutti insieme, maggioranza e minoranza, possiamo lavorare per dare seguito alla parte progettuale del piano che, inevitabilmente, avrà ripercussioni positive per l’intero comprensorio. Da spettatori siamo diventati attori del cambiamento ed è questo il segnale che lanciamo alle nuove generazioni».

Comunicato stampa comune Amantea.

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Scrive Francesca Menichino: “Già da molti giorni eravamo avvertiti che il 23 marzo si sarebbe svolta un’importante manifestazione per la “Ricostruzione del ponte Savuto” ma mercoledì ci viene notificata la convocazione del Consiglio Comunale: stesso giorno e stessa ora.

Chiediamo sia per telefono alla Presidente Morelli che all’assessore Tempo di spostare l’orario, lo ribadiamo ufficialmente nell’ambito della Commissione svoltasi venerdì mattina, e sembra che ci sia accordo sull’importanza della partecipazione che vuole stimolare una politica colpevole, incapace e dormiente da circa nove anni: l’imperativo categorico è la ricostruzione di un collegamento che serviva soprattutto gli agricoltori della zona ma che per tutti rappresenta un’alternativa alla Statale che può crollare da un momento all’altro in quanto fortemente minacciata dal mare”.

Poi osserva il mancato rispetto delle norme interne scrivendo che :

“L’attività consiliare ad Amantea non conosce programmazione: il regolamento del consiglio comunale all’art.8 bis prevede il funzionamento di una conferenza dei capigruppo che dovrebbe, come accade in tutte le istituzioni che si rispettano, organizzare in modo condiviso le attività del Consiglio, ma ad Amantea questo non accade mai ed è solo la maggioranza che decide limitando l’attività dell’organo consiliare a favore della giunta. Ed è anche in questo caso che in una riunione di maggioranza “qualcuno” decide che il Consiglio prevalga sulla manifestazione a dispetto delle richieste della minoranza e dei cittadini, apparentemente condivise anche dall’assessore Tempo e dalla Presidente Morelli. Il cui parere evidentemente alla fine ha pesato poco”.

Continua richiamando quanto occorso in Consiglio:

“Il consiglio quindi si fa: riporto di seguito il mio intervento e quelli del presidente del Consiglio e del sindaco.

Consigliere Menichino:

“Io lamento due situazioni: quella di stamattina in cui non si è presa la decisione, secondo me dovuta, di evitare la coincidenza con il Consiglio e poi il modo in cui viene gestito il suo ruolo, presidente del Consiglio……in ogni caso lei ritiene che non sia importante la partecipazione di questo Consiglio e di questo Sindaco alla manifestazione per il ponte Savuto? Ponte Savuto che, forse l’assessore Tempo e l’assessore Cannata lo sapranno, è una via di fuga presente nel piano di protezione civile di questo Comune, allora se c’è una manifestazione organizzata dai cittadini di fronte ai quali ci dovremmo scappellare perché probabilmente sono più capaci della politica di occuparsi dei problemi, se c’è una manifestazione dovremmo correre e manifestare noi insieme a loro, noi davanti a loro. Questa è mancanza di sensibilità perché lei ha detto poc’anzi che non interessa a tutti perché sono stati invitati solo il sindaco e l’assessore Tempo…”

Presidente del Consiglio:

“A noi non interessa partecipare alla manifestazione, ciò non significa che non ci interessiamo del problema, secondo me i problemi si risolvono diversamente, non andando a manifestare in mezzo alla via questo è un mio punto di vista rispettabile credo..”

Sindaco: “per quanto riguarda il ponte sul Savuto è legittimo quello che organizzano i cittadini ed è scelta degli amministratori stare qua o andare là, è stata una coincidenza e ognuno esercita la propria scelta, poi i problemi si risolvono anche e soprattutto nelle sedi istituzionali non solo andando a manifestare, il nostro intento principale è andare a risolvere i problemi nelle sedi istituzionali…”

Prosegue infine nella cronaca della mattinata:

“Velocemente lascio il Palazzo e la politica e raggiungo i cittadini, indignata per quella scelta rispetto alla quale nessuno si dissocia e solo l’assessore Tempo chiede che venga inserito il tema del ponte Savuto nel prossimo consiglio per confezionare una delibera, l’ennesima ed inutile delibera”.

Per ultimo la chiosa finale: “ Dopo il Consiglio, a manifestazione quasi conclusa, giungono però trafelati gli assessori Cannata (in primis) e poi Tempo e Rubino pronti per la passerella, le interviste e le foto, cui provvede l’addetto stampa che s’impegna alacremente nell’attività di propaganda, pagato con soldi pubblici”.

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Ormai è storia nota quella che Amantea sia già, ma ancor più destinata a diventarlo, la città mondiale dei refusi.

Oggi alla città mondiale dei refusi cartacei si aggiunge un altro primato, quello di città mondiale dei refusi lapidei.

Ora la carta stampata ( delibere, determine, comunicati stampa, eccetera) diventa “obsoleta” facilmente, nel senso che viene quasi dimenticata ed allora non vale la pena correggerla( salvo che, come successo, non si tratti di un concorso poi corretto grazie ad un input esterno!)

Una targa lapidea, invece, può restare affissa per decenni, se non secoli.

Ed allora in questo caso deve essere corretta.

Ed infatti la vecchia targa posta a memoria del bombardamento nel lontano 27.02. 2003, e che era stata rotta da un camion che faceva manovra, è stata sostituita da una nuova.

Purtroppo come ormai consuetudine per Amantea la targa conteneva un refuso . Uno dei cognomi era sbagliato . Invece di scrivere “Del Giudice Tommaso“ era stato scritto “Del Giuduce Tommaso”

Eccola.

Ed ecco che l’amministrazione comunale, che non si era accorta dell’errore ( come avrebbe potuto e dovuto fare) ed aveva già fatto allocare la targa al muro, ha posto rimedio facendo realizzare una nuova targa immediatamente posta in opera.

Ve la presentiamo. Il nome questa volta è corretto “Del Giudice Tommaso“ e non più “Del Giuduce”

Non solo. Ma è stata corretta anche la data . Non più 27.02.2003 ma 21.02.2015.

In questo modo si saprà in ogni tempo chi l’ha collocata!.

Ovvio che di tal fatta la targa diventa una “nuova” targa apposta non più dopo 60 anni ma 72 anni dopo l’evento.

Ma ,sempre a proposito di refusi, non possiamo non segnalare che la targa contiene un evidente errore di italiano. Invece di usare il dativo viene usato il genitivo ( che ci azzecca direbbe Di Pietro) e quindi si corregge la data ed il cognome, ma si conserva la dicitura “ a 72 anni dell’avvenimento”.

Così nei secoli chiunque si chiederà chi sia stata mai quell’amministrazione che ordina , paga e lascia sul muro una targa palesemente sbagliata.

Ma un corso di italiano no? Magari accelerato.

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