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Dopo Gianfranco Suriano che scriveva “Da indiscrezioni sembrerebbe che sia in atto da parte di alcuni nostri amministratori comunali una forte pressione per far sì che questa tutela non venga inserita nel bando di prossima emanazione come invece avviene, in questi casi, in tantissimi Comuni in tutta Italia.

 

Se questo fosse vero, sarebbero purtroppo confermate le voci che da mesi circolano in Città che vedono soprattutto i componenti della Giunta comunale alla spasmodica ricerca di soluzioni lavorative per sistemare amici “politicamente” vicini, parenti e propri elettori” e che rivolgeva “ un accorato appello a tutti i componenti del Consiglio comunale che evidentemente sono animati da valori di equità, giustizia sociale, correttezza amministrativa affinché si adoperino, con ogni mezzo lecito, per evitare tale ingiustizia e il consumarsi nella nostra Città, già gravemente martoriata da eventi criminosi, di pratiche amministrative immorali e assolutamente non edificanti che contribuiscono, purtroppo, a scoraggiare tutti quei cittadini che credono nel ruolo imparziale e onesto dell’amministratore pubblico e delle Istituzioni nel loro complesso”, ecco che i consiglieri Sante Mazzei, Concetta Veltri, Bruno Miriam e Sergio Ruggiero intervengono ed inviano al sindaco ed all’assessore al lavoro la seguente nota assunta al protocollo Prot. Comunale n 4204 del 04.03.2015:

 

SALVAGUARDIA DEGLI AUSILIARI DEL TRAFFICO

Nell’apprendere l’imminenza della pubblicazione del nuovo bando di gara per l’affidamento del servizio di gestione dei parcheggi a pagamento, gli scriventi esprimono profonda preoccupazione circa il destino lavorativo degli ausiliari al traffico attualmente in servizio nel Nostro Comune.

A tal proposito si rammenta che il bando precedente conteneva una clausola di salvaguardia per gli ausiliari già impegnati nel servizio, impegno che ha reso possibile acquisire specifiche competenze da parte degli stessi operatori.

La salvaguardia rappresenta una misura prevista da diversi Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro, normalmente pensata proprio per garantire il mantenimento dei posti, tutelare i livelli occupazionali ed evitare strumentalizzazioni di carattere clientelare.

L’eliminazione della clausola di tutela in questione lederebbe dunque un principio di giustizia sociale, e mortificherebbe le aspettative di persone, donne e uomini, che da anni compiono con impegno e dedizione il proprio lavoro, contribuendo all’ordine e al decoro di Amantea e Campora san Giovanni.                

 

Ricordiamo peraltro che i soggetti interessati, soprattutto nella prima fase di avviamento dei parcheggi a pagamento, a causa dello svolgimento delle proprie funzioni hanno subito aggressioni e minacce in più di una circostanza, pagando un tributo personale all’istituzione di un servizio tanto utile alla collettività e all’Ente comunale.

Si comprende dunque, quanto sia opportuno e soprattutto giusto confermare nel prossimo bando di gara la salvaguardia di che trattasi.

Amantea 04.03.2014 Sante Mazzei, Concetta Veltri, Bruno Miriam e Sergio Ruggiero

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giuliana-bernaudoIl Direttore Distretto Sanitario Tirreno Dott.ssa Giuliana Bernaudo ha letto il comunicato stampa del comune , dal titolo “Colloquio tra il sindaco Monica Sabatino ed il vice prefetto Eufemia Tarsia sulla protesta messa in atto dagli esuli africani ospitati ad Amantea” e ha chiesto il diritto di replica.

 

Ecco il testo:

 

Alla Redazione di Tirreno News, in relazione all’articolo apparso sulla testata Tirreno News II, relativo alle problematiche sorte nei confronti dei profughi africani alloggiati presso la struttura Ninfa Marina di Amantea, ritengo necessarie alcune precisazioni.

Sull’articolo si scrive, cito testualmente, “su alcuni pannelli situati all’ingresso dell’hotel si legge in un italiano stentato i problemi con i quali devono confrontarsi: niente documenti, niente assistenza medica, niente vestiti, cibo pessimo e soprattutto niente denaro che pure gli spetterebbe di diritto........” Ora , a parte la considerazione che l’Italiano,( si scrive così) non è stentato solo nel pannello scritto da chi è ampliamente giustificato in questa carenza, bisognerebbe anche nella sostanza essere più informati circa i contenuti della protesta.

Mi riferisco all’asserzione “ niente assistenza medica”, assai poco veritiera ove si considerino i fatti e non i pannelli. I profughi, in numero assai maggiore di quelli attualmente residenti presso la Ninfa Marina, sono stati, al loro arrivo, improvviso e di difficile gestione, sottoposti a visita medica e a controlli ematici ( compresi quelli riguardanti i più frequenti markers virali) in pochi giorni, ricorrendo, come era indispensabile in quei frangenti, all’Associazione Medici Volontari, in sigla As.Me.V. Calabria.

Successivamente è stato progettato ed attuato un Servizio di Guardia Medica attiva, funzionante all’interno dell’Hotel, per 18 ore settimanali, utilizzando i Medici di “Continuità assistenziale”, convenzionati con l’ASP di Cosenza.

I profughi sono dotati di codice STP, con i quali possono accedere, su prescrizione medica, a farmaci e prestazioni specialistiche, spesso con tempi di attesa considerevolmente inferiori ai cittadini italiani.

Io non so se in Amantea si aggirano Africani, nudi e malnutriti, come l’articolista lascia intendere, ma, occorre sottolinearlo, non sono privi di assistenza sanitaria, per la quale volontari e istituzioni, forse una volta tanto potrebbe dire qualcuno, si sono dati da fare in tempi rapidi.

Il Direttore Distretto Sanitario Tirreno Dott.ssa Giuliana Bernaudo”

Chiariamo definitivamente che possiamo facilmente ritenere che purtroppo anche il sindaco, a nome del quale è stato inviato il comunicato, non sappia che il dr Petitto in primis ( e non solo lui) come più recentemente il dr Ianni Palarchio hanno offerto tutta l’assistenza sanitaria dovuta e possibile a tutti i profughi e che noi sappiamo quanto sia affatto vera la peregrina affermazione contenuta del comunicato che ci pare figlia di mancata informazione se non peggio.

Bene quindi la contestazione del direttore che invitiamo ad inoltrarla nelle forme di legge ed a tutela del buon nome del personale sanitario del locale poliambulatorio al redattore del comunicato.

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Lungo il percorso dei carri carnevalizi, una serie di cavi dell’Enel , della Telecom e della rete di illuminazione cittadina che hanno creato ripetutamente problemi al passaggio dei carri più grandi.

Taluni di essi   hanno dovuto usare lunghe pertiche di legmo per sollevare tali cavi e perfino gli organi illuminanti.

E, dopo uno, due, tre, tanti passaggi, ecco che un grosso pezzo di cornicione, sollecitato dal cavo Telecom che vi era stato infisso, è crollato sulla sottostante via Baldacchini.

Per fortuna che era tardi e la gente era in gran parte andata via.

Per fortuna che si trattava di una strada secondaria dove in quel momento non c’erano astanti.

Per fortuna che il popolo del carro in quel momento non lo accompagnava dappresso .

Solo grazie a queste coincidenze non si è verificato nessun danno a persone e cose.

Diversamente non staremmo qui a parlarne in termini da semplice accidente.

Stamattina sul posto l’ ingegnere Pileggi dell’ufficio tecnico comunale a verificare e disporre e Rocco Cima a coordinare gli interventi di pulizia immediata ed a programmare per domani i lavori di riparazione.

E stante sì pronto intervento e le garanzie di manutenzione immediata i proprietari dell’immobile hanno deciso di non ricorrere al giudice

Resta però sempre il problema di un percorso irto di difficoltà per i carri carnevalizi

Al comune di eliminare questi accidenti o di cambiare il percorso o di imporre carri ben più piccoli di quelli attuali.

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