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Erano le ore 1:23:45 (ora locale) del 26 aprile 1986, 28 anni fa, quando il reattore numero 4 della centrale nucleare V.I Lenin di Chernobyl esplose.

La centrale era situata in Ucraina settentrionale (all'epoca parte dell'URSS), a 3 km dalla città di Pryp'jat' e 18 km da quella di Černobyl', 16 km a sud del confine con la Bielorussia.

Si trattò di una liberazione di vapore surriscaldato ad altissima pressione che sparò in aria il pesante.

Fu il primo incidente nucleare ad essere stato classificato come livello 7, il massimo livello della scala INES degli incidenti nucleari; il secondo caso ad essere classificato come livello 7 è quello accorso nella centrale nucleare di Fukushima in Giappone dell'11 marzo 2011.

Sono trascorsi 28 anni e l’evento è studiato sempre con attenzione dalla comunità scientifica.

Oggi si sostiene che “ dieci giorni trascorsi a Novoshepelychi, in Ucraina, sottopongono un essere umano agli stessi livelli di radiazioni che un abitante degli Stati Uniti riceve in un anno”

Ed ancora che “Questi livelli di esposizione cronica sono al di sopra di quanto la maggior parte delle specie potrebbe tollerare senza mostrare sintomi, sia in termini di aspettativa di vita che di sviluppo di tumori oppure di mutazioni genetiche e cataratta”.

Lo ha spiegato al NY Times Timothy Mousseau della University of South Carolina che dal 2000 insieme al suo team lavora nell’ambito della Chernobyl Research Initiative, un progetto di ricerca che ha come obiettivo quello di determinare gli effetti a lungo termine delle radiazioni sull’ambiente, con un approccio multidisciplinare.

Incredibilmente l’ultimo studio della CRI, condotto su 16 specie di uccelli che vivono all’interno della zona di esclusione di Chernobyl o molto vicino, ha fatto emergere che gli uccelli, inizialmente danneggiati dalle radiazioni, si stanno adattando e ora addirittura ne traggono benefici.

Per maggiori informazioni su Chernobyl

Note

  1. ^ab (EN) Gerald Matisoff, Lauren Vikto, Chernobyl Fallout? Plutonium Found In Swedish Soil in ScienceDaily, 2 ottobre 2008.

Traduzione in italiano:

  1. ^abcdChernobyl Forum, Chernobyl’s Legacy: Health, Environmental and Socio-Economic Impacts and Recommendations to the Governments of Belarus, the Russian Federation and Ukraine (PDF), International Atomic Energy Agency. URL consultato il 6 novembre 2013.
  2. ^ Chernobyl, il costo umano di una catastrofe (PDF), Greenpeace, aprile 2006. URL consultato il 12 marzo 2014. (ultima linea tabella a pagina 2)
  3. ^ab (EN) Ian Fairlie, David Sumner, The other report on Chernobyl (TORCH) (PDF). URL consultato il 7 novembre 2013.
  4. ^In Focus: Chernobyl, International Atomic Energy Agency. URL consultato il 29 marzo 2006(archiviato dall'url originale il 17 dicembre 2007).
  5. ^ (EN) The Chernobyl accident — health effects, United Nations Scientific Committee on the Effects of Atomic Radiation, 16 luglio 2006. URL consultato il 7 novembre 2013.
  6. ^ (EN) Elisabeth Rosenthal, Experts find reduced effects of Chernobyl in The New York Times, 6 settembre 2005. URL consultato il 14 febbraio 2008.
  7. ^ (EN) (FR) Thyroid Cancer, Genzyme.ca. URL consultato il 31 luglio 2010.
  8. ^ International Atomic Energy Agency, Environmental consequences of the Chernobyl accident and their remediation: Twenty years of experience. Report of the Chernobyl Forum Expert Group ‘Environment’, Vienna, IAEA, 2006, p. 180. ISBN 92-0-114705-8. URL consultato il 13 marzo 2011.
  9. ^ (RU) Глава 4. КАК ЭТО БЫЛО, rrc2.narod.ru. URL consultato il 6 novembre 2013.
  10. ^ Silvia Treves, L'Italia in provincia di Chernobyl, Progetto Humus, 8 giugno 2008.
  11. ^ Per non dimenticare: 22 anni dopo il disastro di Chernobyl (26 aprile 1986 - 2010), ilmeteo.it, 27 aprile 2005.
  12. ^ Configurazione meteorologica tra il 26 aprile e il 6 maggio su tutta l'Europa. Progetto Humus, 1986. URL consultato il 28 febbraio 2014 (archiviato il 17 ottobre 2005). L'immagine è stata tratta da: Chernobyl, Le Mappe Locali della Contaminazione, Progetto Humus. URL consultato il 28 febbraio 2014(archiviato il 21 marzo 2005).
  13. ^ La contaminazione di Chernobyl: Le Mappe Europee e Italiana, Progetto Humus.
  14. ^ Alex Green. THE CHERNOBYL DISASTER - The Severe Days (ITA/ENG - Restaurato). YouTube, 21 marzo 2011
  15. ^ Read, 1994, op. cit..
  16. ^ Matías González. Last Day of Pripyat. YouTube, 17 dicembre 2006
  17. ^abc (EN) Annex J: Exposures and effects of the Chernobyl accident (PDF), UNSCEAR, 2000.In particolare p. 453, sezione 2 e p. 469, sezioni 73-76.
  18. ^Inside Chernobyl's Sarcophagus, BBC Horizon, 1996.
  19. ^ Chernobyl dopo il crollo, le domande alle quali nessuno risponde, laperfettaletizia.com, 19 febbraio 2013.
  20. ^ (EN) No impact from Chernobyl roof collapse, world-nuclear-news.org, 13 febbraio 2013.
  21. ^ Allarme Chernobyl: segnali cedimento in sarcofago reattore 4, TM News, 9 aprile 2011.
  22. ^ (EN) Annex J: Exposures and effects of the Chernobyl accident (PDF), UNSCEAR, 2000.In particolare p. 519, tavola 2.
  23. ^Chernobyl Forum, Chernobyl’s Legacy: Health, Environmental and Socio-Economic Impacts and Recommendations to the Governments of Belarus, the Russian Federation and Ukraine (PDF), International Atomic Energy Agency. p. 22.
  24. ^ab Sergei I. Dusha-Gudym, Forest Fires on the Areas Contaminated by Radionuclides from the Chernobyl Nuclear Power Plant Accident in IFFN, Global Fire Monitoring Center (GFMC), agosto 1992, pp. No. 7, p. 4–6. URL consultato il 18 giugno 2008.
  25. ^ (EN) E. M. Pazukhin, A. A. Borovoi, B. I. Ogorodnikov, Forest Fire as a Factor of Environmental Redistribution of Radionuclides Originating from Chernobyl Accident (PDF), MAIK Nauka/Interperiodica, 9 gennaio 2003. URL consultato il 14 novembre 2013.
  26. ^ (EN) Eduard P. Davidenko, Johann Georg Goldammer, News from the Forest Fire Situation in the Radioactively Contaminated Regions, gennaio 1994.
  27. ^ (EN) Mikhail Antonov, Maria Gousseva, Radioactive fires threaten Russia and Europe, Pravda.ru, 18 settembre 2002.
  28. ^ Yoschenko et al., Journal of Environmental Radioactivity, 2006, 86, 143–163.
  29. ^ (EN) Transport of Radioactive Materials by Wildland fires in the Chernobyl Accident Zone: How to Address the Problem (PDF) in International Forest Fire News, 119-125, nº 32, gennaio-giugno 2005.
  30. ^ (EN) Ryszard Szczygieł, Barbara Ubysz, Chernobyl Forests. Two Decades After the Contamination (PDF), Przegląd Pożarniczy. (archiviato dall'url originale il 29 giugno 2007).
  31. ^ (EN) Gillian Allard, Fire prevention in radiation contaminated forests, Forestry Department, FAO. URL consultato il 18 giugno 2008.
  32. ^ (EN) Annex J: Exposures and effects of the Chernobyl accident (PDF), UNSCEAR, 2000.In particolare p. 520, tavola 5.
  33. ^ (EN) John Vidal, Hell on Earth in The Guardian, 26 aprile 2006. URL consultato il 14 novembre 2013.
  34. ^abcd (EN) Health effects of the Chernobyl accident: an overview, Organizzazione Mondiale della Sanità, aprile 2006.
  35. ^ (EN) Javad Mortazavi, Natural Radiation: High Background Radiation Areas of Ramsar, Iran, ecolo.org. URL consultato il 7 novembre 2013.
  36. ^ Rapporto degli scienziati sovietici convenuti alla prima conferenza internazionale sugli aspetti radiologici e biologici dell'incidente di Černobyl' , settembre 1990.
  37. ^ The International Chernobyl Project Technical Report, IAEA, Vienna, 1991.
  38. ^ Andrea Bonisoli-Alquati, Mousseau, T.A., Møller, A.P., Caprioli, M., Saino, N., Increased oxidative stress in barn swallows from the Chernobyl region. in Comparative Biochemistry and Physiology A, vol. 155, 2010, pp. 205-210.
  39. ^ Andrea Bonisoli-Alquati, Voris, A., Mousseau, T.A., Møller, A.P., Saino, N., Wyatt, M.D., DNA damage in barn swallows (Hirundo rustica) from the Chernobyl region detected by the Comet assay. in Comparative Biochemistry and Physiology C, vol. 151, 2010, pp. 271-277.
  40. ^ Anders Pape Møller, Bonisoli-Alquati, Andea, Rudolfsen, Geir, Mousseau, Timothy A., Chernobyl Birds Have Smaller Brains in PLoS ONE, vol. 6, nº 2, 2011, pp. e16862. DOI:10.1371/journal.pone.0016862.
  41. ^ Anders Pape Møller, Mousseau, Timothy A., Species richness and abundance of forest birds in relation to radiation at Chernobyl. in Biology Letters, vol. 3, nº 5, 2007, pp. 483-486. DOI:10.1098/rsbl.2007.0226.
  42. ^ (DE) Axel Springer, 25 Jahre Tschernobyl: Deutsche Wildschweine immer noch verstrahlt - Nachrichten Wissenschaft in Die Welt, 18 marzo 2011.
  43. ^ (NO) Fortsatt nedforing etter radioaktivitet i dyr som har vært på utmarksbeite, Statens landbruksforvaltning (SLF), 30 giugno 2010.
  44. ^ Michel Fernex, The Chernobyl Catastrophe and Health Care in OMS.

Traduzione in italiano di Wladimir Tchertkoff:

  1. ^ La nube di Chernobyl sulla Francia: cronaca di una menzogna di stato, bellaciao.org, 5 maggio 2005.
  2. ^ Benelux and France (PDF), progettohumus.it. URL consultato l'8 marzo 2014.
  3. ^ (EN) Chernobyl: Assessment of Radiological and Health Impact - Chapter VI - Agricultural and environmental impacts, Nuclear Energy Agency, 2002.
  4. ^ Allarme Atomico in La Nuova Ecologia, giugno 1986.
  5. ^ Roberto Della Seta, La difesa dell'ambiente in Italia, FrancoAngeli 2000
  6. ^ Cesio nei cinghiali, Legambiente: “È l’ultima ricaduta di Chernobyl” in La Stampa, 7 marzo 2013.
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Aprire Il Mattino di Napoli e trovare l’immagine che vedete porta a credere che il furto sia davvero successo a Napoli.

Niente affatto.

E' successo a Parigi a pochi passi dalla Cattedrale di Notre Dame.

La mattina di Pasqua un uomo sta prelevando al bancomat quando si è sentito afferrare sulla schiena e sulle braccia.

Spaventato si è girato e si è ritrovato accerchiato da una banda di adolescenti, aggressivi e pronti a derubarlo.

Nella capitale francese, episodi simili sono sempre più frequenti, tanto che il nuovo ministro Manuel Valls ha deciso di portare avanti la politica avviata dall'ex presidente Nicolas Sarkozy, affermando che alcune etnie soprattutto dell'Est, non riescono ad integrarsi e per questo dovrebbero essere espulse.

Ecco le immagini del furto ripreso dalle telecamere di sorveglianza .

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Cagliari.. Oltre duecentomila visualizzazioni in due giorni e 24 mila condivisioni su Facebook sono i numeri record che ha fatto registrare il servizio uscito l’altro ieri su questo sito web in cui si racconta la vicenda di Carlo Coco, il commerciante cagliaritano che ha ricevuto dall’Olanda, a distanza di 43 anni, un assegno previdenziale di 48 euro, poi rivalutato a 62, per otto mesi di lavoro compiuti nei Paesi Bassi nel 1971, quand’era un ragazzo. Il 70 per cento dei clic si è registrato in Sardegna, ma il servizio è stato letto da migliaia di utenti anche in Olanda, Germania, Francia e Gran Bretagna.

Coco è stato subissato di chiamate da tutta la Sardegna e lunedì prossimo alle 16.30 parteciperà alla trasmissione televisiva Rai “La vita in diretta” , dove è stato invitato per ricordare la sua incredibile vicenda. Altri inviti, attraverso la redazione di Cagliari della Nuova, sono in arrivo per talk show e programmi di informazione. A rendere la sua storia «virale» è stato l’inevitabile raffronto tra la proverbiale lentezza e inefficienza della burocrazia italiana con l’incredibile precisione della previdenza olandese, che a quasi mezzo secolo di distanza ha rintracciato l’indirizzo di Coco a Quartu Sant’Elena per informarlo che una volta compiuti 65 anni aveva diritto a ricevere la pensione per quei pochi mesi di lavoro.Da Lanuovasardegna

Mi viene in mente quello che Garibaldi scrisse ad Adelaide Cairoli il 1868” Gli oltraggi subiti dalle popolazioni meridionali sono incommensurabili. Sono convinto di non aver fatto male, nonostante ciò non rifarei oggi la via dell'Italia meridionale, temendo di essere preso a sassate, essendosi colà cagionato solo squallore e suscitato solo odio”.

Mi spiace doverlo smentire due volte

La prima è che ha fatto male visto la abnorme diversità tra l’Italia e le altre nazioni della stessa europa

La seconda è che meridionali non prenderanno mai a sassate nessuno. Non lo hanno fatto mai perché sempre succubi del potere.

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