BANNER-ALTO2
A+ A A-

C’è poco da scherzare. Ora intervengono i Giudici Europei ed il datore di lavoro, in specie la Pubblica amministrazione, non può più scherzare.

Infatti, secondo il Giudice europeo (Sez. I, Sent. 12.06.14, Causa C-118/13) il decesso del dipendente non estingue il suo diritto all’indennità finanziaria per le giornate di ferie non godute in vita.

Pertanto, se il lavoratore passa a miglior vita quando ha già maturato le ferie e, tuttavia, non ha fatto in tempo a goderne, il datore di lavoro deve pagare la relativa indennità sostitutiva agli eredi.

Secondo i Giudici comunitari non ci sono dubbi sulla trasmissibilità per via successoria dell’indennità per ferie non godute perché il diritto alle ferie annuali retribuite è un principio di diritto sociale di massima importanza: la fruizione del riposo da un lato e il pagamento dell’indennità sostitutiva dall’altro sono facce di una stessa medaglia.

Entrambe, quindi, irrinunciabili, anche con la morte del dipendente.

Peraltro, per ottenere questa indennità non è necessaria alcuna domanda da parte del lavoratore: al contrario è un diritto che gli spetta in automatico.

Secondo la CGE l'art. 7 Direttiva 04.11.03, n. 2003/88/CE, del 4 novembre 2003, che riguarda  alcuni taluni relativi all'orario di lavoro, deve essere interpretato nel senso che osta a legislazioni o prassi nazionali, stabilire che il diritto alle ferie annuali retribuite si estingue senza dare diritto ad un'indennità finanziaria a titolo delle ferie non godute, quando il rapporto di lavoro termina a causa della morte del lavoratore.

Di conseguenza, l’art. 7 Dir. 2003/88 non può essere interpretato nel senso che il decesso del lavoratore fa sì che il datore di lavoro del lavoratore defunto non proceda al pagamento dell’indennità cui avrebbe normalmente avuto diritto il lavoratore, in caso mancata fruizione delle ferie annuali e, dall’altro, che il beneficio di questa indennità non può “dipendere” dalla presentazione di una specifica domanda

E’ la conferma tombale che il diritto alle ferie è irrinunciabile

Per le stesse ragioni il datore di lavoro DEVE collocare in ferie obbligatorie il dipendente che sta per essere collocato in pensione.

Un eventuale pagamento di ferie non goduto sarebbe illecito determinerebbe danni alla azienda e la lesione dei diritti del lavoratore

Leggi tutto... 0

Secondo il New York Times, il primo ad ammalarsi di Ebola( il cosiddetto paziente zero), sarebbe stato un bimbo di 2 anni, originario del piccolo villaggio di Guéckédou, nella Guinea sudorientale, maal confine tra Liberia, Sierra Leone, morto il 6 dicembre scorso, pochi giorni dopo aver contratto il virus.

Si pensa che il piccolo abbia contratto la malattia mangiando frutta contagiata dai pipistrelli.

I primi ad ammalarsi e morire sarebbero stati i familiari del bimbo: la madre, la sorellina di tre anni e la nonna.

Due partecipanti al funerale delle prime vittime avrebbero poi contribuito alla trasmissione del contagio ai loro rispettivi villaggi e da lì, attraverso i parenti stretti e alcuni operatori sanitari, ad altri centri.

Quando il virus è stato isolato per la prima volta, a marzo, decine di persone erano già decedute in otto diverse comunità della Guinea, e i casi sospetti erano già in crescita negli altri due Paesi confinanti.

Nel villaggio di Guéckédou “La sensazione predominante era di terrore – afferma Kalissa N’fansoumane, a capo del locale ospedale -. Ho dovuto persuadere gli impiegati a recarsi a lavoro”. 

Thomas R. Frieden, direttore dei Centers for disease control and prevention (Cdc) Usa ha detto che “La risposta iniziale è stata inadeguata, sia a livello locale che internazionale".

Secondo l’Oms l'ultimo bilancio parla di 1.013 decessi e di 1.848 casi censiti nei quattro paesi colpiti dal virus.

Le ultime 52 vittime sono state registrate tra il 7 e il 9 agosto insieme ad altri 69 nuovi casi di contagio.

Nessun nuovo caso in questi due giorni è stato riscontrato in Nigeria, dove il virus è stato portato da un viaggiatore liberiano che ha infettato altre dodici persone.

L’emergenza è tale che l'agenzia Onu si è decisa a dire sì all'utilizzo di farmaci ancora non testati sull'uomo.

A gelare le speranze però, oltre a diversi esperti, è la stessa azienda che produce il siero 'miracoloso' ZMapp, secondo cui le ultime dosi sono state ormai distribuite in Liberia.

L'agenzia per la sanita' pubblica canadese donera' un vaccino sperimentale contro l'Ebola in risposta alla crisi nell'Africa occidentale.

Le autorita' canadesi - riporta il Globe and Mail - stanno trattando con i partner internazionali per definire l'esatto numero di dosi.

Il Canada avrebbe 1.500 dosi del vaccino, che non e' ancora stato testato sulle persone e, secondo indiscrezioni, sarebbe pronto a inviarne all'estero 800-1.000 dosi.

Sono 145 al momento gli operatori sanitari infettati: più della metà di loro, 80, sono già morti.

Secondo gli epidemiologi dell’Oms, ci vorranno ancora molti mesi e, soprattutto, molte migliaia di operatori sanitari in più di quelli che attualmente operano nei Paesi africani, per riuscire a controllare l’epidemia.

Uno dei rischi nell’immediato è l’impennata parallela di malaria, dissenteria e altre patologie, a causa della debolezza dei sistemi sanitari dei Paesi colpiti, le cui risorse, già carenti, sono in queste settimane drenate dal tentativo di far fronte all’epidemia di Ebola.

Leggi tutto... 0

Che serve viene da chiedersi vivere nel paese con una propria produzione ( made in Italy) con livelli di sicurezza da record e con un numero di prodotti agroalimentari con residui chimici che sono risultati peraltro inferiori di nove volte a quelli della media europea e addirittura di 32 volte a quelli extracomunitari (dati sulla base delle elaborazioni Coldiretti sulle analisi condotte dall'Efsa) se poi mangiamo prodotti inquinati provenienti dal resto del mondo ed usati in Italia per altre preparazioni senza saperlo? .

Parliamo dei 273.800 chili peperoncino proveniente dal Vietnam con il 61,5 per cento dei campioni risultati irregolari per la presenza di residui chimici ed utilizzato nella preparazione di sughi tipici come l’arrabbiata, la diavola o la puttanesca piccante e per insaporire l’olio o per condire piatti senza alcuna informazione per i consumatori. Nella maggioranza del peperoncino dal Vietnam esaminato è stato trovata la presenza in eccesso di difenoconazolo, ma anche di hexaconazolo e carbendazim che sono vietati in Italia sul peperoncino.

Parliamo di 1,6 milioni di chili di lenticchie dalla Turchia che, secondo l’Efsa, sono irregolari in un caso su quattro (24,3 per cento) per residui chimici in eccesso.

Senza dimenticare , noi, paese degli agrumi, le arance dall’Uruguay che presentano il 19 per cento dei campioni al di sopra dei limiti di legge per la presenza di pesticidi come imazalil ma anche di fenthion, e ortofenilfenolo vietati in Italia.

E che dire delle melagrane dalla Turchia (40,5 per cento di irregolarità),

dei fichi dal Brasile (30,4 per cento di irregolarità) ,

dell’ananas dal Ghana (15,6 per cento di irregolarità),

delle foglie di the dalla Cina (15,1 per cento di irregolarità) le cui importazioni nei primi due mesi del 2014 sono aumentate addirittura del 1.100 per cento,

del riso dall’India (12,9 per cento di irregolarità) che con un quantitativo record di 38,5 milioni di chili nel 2013 è il prodotto a rischio più importato in Italia,

dei fagioli dal Kenia (10,8 per cento di irregolarità)

dei cachi da Israele (10,7 per cento di irregolarità).

Il maggiore pericolo lo affrontano coloro che hanno una ridotta capacità di spesa a causa della crisi e sono costretti a rivolgersi ad alimenti a basso costo dietro i quali spesso si nascondono infatti ricette modificate, l’uso di ingredienti di diversa qualità o metodi di produzione alternativi.

Il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo ha dicharato che “In questo contesto è importante la decisione annunciata dal Ministro della Salute, On. Beatrice Lorenzin, di accogliere la nostra richiesta di togliere il segreto e di rendere finalmente pubblici i flussi commerciali delle materie prime provenienti dall’estero per far conoscere anche ai consumatori i nomi delle aziende che usano ingredienti stranieri per poi magari parlare di Made in Italy nelle pubblicità”.

Leggi tutto... 0
BANNER-ALTO2
© 2010 - 2021 TirrenoNews.Info | Liberatoria: Questo sito è un servizio gratuito che fornisce ai navigatori della rete informazioni di carattere generale. Conseguentemente non può rappresentare una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità predefinita. Non può, pertanto, essere considerato un prodotto editoriale ai sensi della legge 62 del 7 marzo 2001. L'Autore del sito non è responsabile dei commenti inseriti nei post o dell’utilizzo illegale da parte degli utenti delle informazioni contenute e del software scaricato ne potrà assumere responsabilità alcuna in relazione ad eventuali danni a persone e/o attrezzature informatiche a seguito degli accessi e/o prelevamenti di pagine presenti nel sito. Eventuali commenti lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di persone terze non sono da attribuirsi all’autore del sito, nemmeno se il commento viene espresso in forma anonima o criptata. Nei limiti del possibile, si cercherà, comunque, di sottoporli a moderazione. Gli articoli sono pubblicati sotto “Licenza Creative Commons”: dunque, è possibile riprodurli, distribuirli, rappresentarli o recitarli in pubblico ma a condizione che non venga alterato in alcun modo il loro contenuto, che venga sempre citata la fonte (ossia l’Autore). Alcune immagini pubblicate (foto, video) potrebbero essere tratte da Internet e da Tv pubbliche: qualora il loro uso violasse diritti d'autore, lo si comunichi all'autore del sito che provvederà prontamente alla loro pronta. Qualunque elemento testuale, video, immagini ed altro ritenuto offensivo o coperto da diritti d'autore e copyright possono essere sollecitati inviando una e-mail all'indirizzo staff@trn-news.it. Entro 48 ore dalla ricezione della notifica, come prescritto dalla legge, lo staff di questo Blog provvederà a rimuovere il materiale in questione o rettificarne i contenuti ove esplicitamente espresso, il tutto in maniera assolutamente gratuita.

Continuando ad utilizzare questo sito l'utente acconsente all'utilizzo dei cookie sul browser come descritto nella nostra cookie policy, a meno che non siano stati disattivati. È possibile modificare le impostazioni dei cookie nelle impostazioni del browser, ma parti del sito potrebbero non funzionare correttamente. Informazioni sulla Privacy