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Finalmente l’Oms parla di una situazione particolarmente allarmante

In una sola settimana ci sono stati più di 700 nuovi casi di Ebola in Africa.

Un escalation che sembra inarrestabile

In soli sette giorni porta il numero totale dei malati è passato a 5.335

Ed i morti a 2.630 morti( al 14settembre) così distribuiti:.

1459 Liberia

601 in Guinea

562 in Sierra leone

8 in Nigeria

La metà delle morti si è verificata negli ultimi 21 giorni.

Alla virulenza della diffusione si aggiunge anche l’ignoranza.

Nelle zone rurali parte della popolazione crede che il virus sia un'invenzione portata dall'uomo bianco

Ed per questo che si è arrivati anche all’omicidio

In Guinea è stato attaccato un team di soccorso per la lotta all’Ebola ed otto volontari sono stati uccisi a colpi di machete.

Tra le vittime ci sono anche tre giornalisti radiofonici guineani.

Intanto il Consiglio di Sicurezza “invita gli Stati membri ad abolire le restrizioni sui viaggi e alle frontiere, che contribuiscono ad un ulteriore isolamento dei Paesi colpiti”.

Anche le compagnie aeree e navali sono invitate a mantenere i collegamenti.

Ed infine si chiede agli Stati membri di “fornire assistenza”

La situazione è così grave che in Sierra Leone è stato dichiarato lo 'Stay at home days' una sorta di quarantena e la popolazione dovrà rimanere 3 giorni a casa per ridurre il rischio di contagio

Obama invierà 3.000 soldati nelle regioni colpite

Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha dato il via a una nuova missione di emergenza (Unmeer) per coordinare la lotta contro la malattia e inviare personale nei Paesi in cui si annidano i focolai (Sierra Leone, Guinea e Liberia) per fermare la diffusione della malattia, curare i pazienti infetti, garantire servizi essenziali, preservare la stabilità e prevenire la diffusione nei Paesi dove il virus non si è ancora diffuso.

Dallo Spallanzani arrivano assicurazione: In Italia possiamo stare tranquilli.

Ma la psicosi Ebola è inarrestabile

E’, per ultimo, il caso di due persone che sono stati ricoverati presso il Pronto Soccorso dell'ospedale civile di Pozzuoli, Santa Maria delle Grazie, di località La Schiana, provengono entrambi dalla zona di Licola del comune di Giugliano (Napoli), con febbre alta e diarrea e poi trasferiti al "Cotugno", specializzato in malattie infettive.

Era malaria.

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Riceviamo e pubblichiamo:

“ Non sono un tecnico né un esperto di restauri e beni archeologici per stabilire se i Bronzi possano o meno spostarsi da Reggio Calabria per essere esposti all’Expo di Milano.

Da premettere che non siamo stati mai contrari affinché i Bronzi possano essere esposti altrove, ed anzi, abbiamo registrato con favore la richiesta avanzata, alcuni mesi fa, dal British Museum di Londra, ma ora, mi chiedo, scrive in una nota Antonio Iaconetti, responsabile regionale della Calabria di Fare Ambiente – Movimento Ecologista Europeo, perché tutto questo accanimento per portali all’Expo di Milano? “

La sfida, semmai è un’altra: perché nel prossimo futuro non pensare concretamente di far svolgere un evento internazionale di eguale importanza all’Expo per Milano, in Calabria così che i Bronzi possano diventare, a ruota, un polo di attrazione di sempre più massicci flussi di turisti, una sorta di biglietto da visita, di porta d’accesso verso un territorio, ahimè, ai più sconosciuto, e che oltre ai Bronzi, ha una straordinaria quantità e qualità di monumenti, reperti, ma anche di paesaggi e di bellezze naturali ineguagliabili.

Il tema dunque non è se trasferire o meno i Bronzi a Milano ma di programmare un evento che attragga visitatore da ogni dove così da far riscoprire i tesori presenti in Calabria.

E possa avere una ricaduta positiva sugli investimenti nelle infrastrutture, servizi, marketing e quant’altro sia necessario per rendere fruibile il patrimonio culturale e naturale di cui la nostra terra dispone e trasformarlo in una fonte di reddito e di sviluppo per tutti i calabresi».

Cosenza, 04.09.2014     Avv. Antonio Iaconetti      Responsabile Fare Ambiente per la Calabria

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Altro che crisi del turismo!

Il problema è che questa spiaggia non è in Italia.

E nemmeno in Spagna o Francia o comunque in Europa.

E’ nell’unico posto al mondo che ha tantissimi turisti: la Cina.

Siamo a Dalian , una città che conta circa 6,2 milioni di abitanti.

E la spiaggia è quella di Fujiazhuang.

Altro che Milano Marittima, Jesolo, Ostia, Gallipoli!

Guardando la foto qualcuno può dire : «Non c’è lo spazio nemmeno per stendere l’asciugamano».

Altro che!

Qui l’asciugamano non può essere steso nemmeno in verticale!

La spiaggia di Fujiazhuang è usata non solo dai 6,2 milioni di abitanti di Dalian , ma anche da tutti i turisti che vengono dal circondario e che sono altri milioni di milioni!

Insomma i bagnanti sono talmente tanti che oscurano anche il mare.

Allora è facile credere che si tratti davvero della spiaggia più affollata del mondo.

Ma forse è anche una sorta di inferno, altro che vacanza!

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