
Riceviamo e pubblichiamo:
Più di 300.000 marinai, soldati ed aviatori delle forze Alleate, ragazzi venuti per affermare i valori della libertà e della democrazia, persero la vita nel nostro Paese durante la Campagna d'Italia,condotta dagli Alleati durante la seconda guerra mondiale, dal giugno 1943 al maggio 1945. L’invasione della Sicilia e poi dell’Italia meridionale, gli sbarchi a Salerno, a Termoli, sulla costa tirrenica tra Minori e Paestum, e infine ad Anzio portarono sul suolo italiano centinaia di migliaia di soldati americani, inglesi, neozelandesi, indiani, sudafricani, canadesi, polacchi, francesi, greci. Ed è grazie a loro se il nostro paese è tornato libero e in Europa è stata ristabilita la pace.
Ma c’è anche un altro modo di leggere la storia, quello che già era venuto fuori da “La ciociara” un film del 1960 diretto da Vittorio De Sica, tratto dall'omonimo romanzo di Alberto Moravia,e interpretato da Sophia Loren; quello che viene fuori oggi dal libro del giornalista e saggista Gigi Di Fiore, "Controstoria della Liberazione. Le stragi e i crimini dimenticati degli alleati nell'Italia del Sud”, edito da Rizzoli nel 2012. Cominciano in Sicilia le violenze e i soprusi commessi dagli Alleati in Italia durante la difficile risalita della penisola: esecuzioni sbrigative di soldati italiani che si arrendono, bombardamenti non sempre necessari, che distruggono case e ammazzano civili,fino agli stupri di massa in Ciociaria, dove i marocchini del contingente francese comandato dal generale Alphonse Juin ebbero in premio tre giorni di impunità per il coraggio dimostrato nello sfondare la linea Gustav: in quei tre giorni saccheggiarono case e stuprarono donne, uomini e ragazzi. Viene svelato così il volto poco dignitoso degli Alleati salvatori.
Quelle che il popolo volgarmente chiamò "Marocchinate", la brutalità e la tragedia che le donne e non solo, della provincia di Frosinone, la Ciociaria appunto, dovettero subire durante la seconda guerra mondiale, è una parte di storia che non può e non deve essere dimenticata.
Tra le truppe francesi presenti sul territorio italiano c’erano molti marocchini, algerini, tunisini e senegalesi; il generale Juin, comandate della 2^ divisione di fanteria, composta dalle truppe nordafricane, alla vigilia dell'attacco sul fronte del Garigliano, fece loro una promessa "Oltre quei monti, oltre quei nemici che stanotte ucciderete, c'è una terra ricca di donne, di vino e di case. Se voi riuscirete a passare senza lasciare vivo un solo nemico, il vostro generale vi promette che tutto quello che troverete sarà vostro, a vostro piacimento e volontà. Per 50 ore". Ai soldati marocchini, cioè, il loro generale avrebbe concesso il diritto di preda. Quello che accadde dopo rimane una delle pagine più nere della seconda guerra mondiale, una violenza brutale perpetrata da parte di chi diceva di essere venuto per liberare.
Con l'avanzare degli Alleati lungo la penisola, altri eventi di questo tipo si registrarono nel Lazio settentrionale e nella Toscana meridionale. Numerosi uomini che tentarono di difendere le proprie donne furono a loro volta uccisi o violentati. Il parroco di Esperia, cittadina in provincia di Frosinone, insignita della medaglia d’oro al merito civile per il suo spirito di sacrificio, cercò invano di salvare tre donne dalle violenze dei soldati: fu legato e sodomizzato tutta la notte e morì due giorni dopo.
La sensibilità e la tenacia di Maria Maddalena Rossi , deputata PCI e presidente dell’UDI, fece sì che nel 1952 l'argomento, evidentemente scomodo all'epoca e controverso, venisse portato all'attenzione del parlamento, e di conseguenza si cominciò a prenderne coscienza. Migliaia furono i casi denunciati di violenza subita, e, anche se si ritiene improbabile il numero di 60.000 domande di risarcimento, è pur vero che molte donne violentate evitarono di denunciarlo perché si vergognavano; molte, pur avendo subito violenza senza poter far nulla, si sentivano in colpa, quasi complici. A seguito delle violenze sessuali molte di loro contrassero anche malattie veneree, e solo con la penicillina americana si poté evitare l’epidemia.
L'episodio delle "marocchinate" è una delle tante storie poco conosciute che riguardano il sud, e prova come le donne nelle guerre sono sempre l’elemento più debole, esposte a violenze provenienti da ogni parte, dai nemici come dagli amici. Le protagoniste di questa brutta vicenda, per motivi anagrafici, sono quasi tutte scomparse, pertanto resta a noi il dovere di ricordare e fare in modo che questa pagina triste della nostra storia non venga dimenticata. Conservare la memoria è l’unico mezzo che abbiamo per rendere loro giustizia: per questo vorremmo vedere in tutti i comuni della Ciociaria, dove si sono verificati gli abusi, uno spazio con una intitolazione collettiva alle “Donne vittime di tutte le guerre”. di Franco Gaudio e Livia Capasso
Riceviamo e pubblichiamo
La direzione nazionale approva le liste per le elezioni del 25 maggio. La terza preferenza dovrà andare per forza a una donna, pena la nullità del voto. Sfuma la possibilità di inserire una rappresentante dei Gd. Pina Picierno capolista
Una giornata di riunioni e lunghe trattative. Alla fine il dado è tratto: saranno tre i candidati calabresi nella lista del Pd – votata dalla direzione nazionale – alle prossime Europee. Ai parlamentari uscenti Pino Arlacchi (eletto nel 2009 nelle liste di Italia dei valori) e Mario Pirillo (vicino a Beppe Fioroni), si aggiunge il consigliere regionale Mario Maiolo. Lettiano, ma all'ultimo congresso schierato con i renziani, Maiolo è stato espressamente indicato al duo Renzi-Guerini dall'area politica vicina al segretario regionale Ernesto Magorno. Non ci sarà nessuna presenza femminile. In compenso la lista del Pd nella circoscrizione meridionale sarà guidata da Pina Picierno, deputata casertana e responsabile Legalità del partito. È sfumata la possibilità – ventilata nelle ultime ore – di inserire una rappresentante dei Giovani democratici.
Ufficializzati i nomi, adesso viene il difficile perché per conquistare un seggio nel Parlamento di Bruxelles sarà necessario non solo fare il pieno in Calabria ma anche trovare gli accordi giusti con i candidati “forti” - vedi Emiliano, Pittella (sulla concessione della deroga si attende ancora la decisione dei garanti), Cozzolino e Picierno – delle altre regioni. Alle Europee, come è noto, è possibile esprimere fino a un massimo di tre preferenze ma con una particolare attenzione alle presenze femminili.
Proprio stamattina, infatti, è arrivato il sì definitivo dell'Aula della Camera al disegno di legge sulle elezioni europee, che contiene fra l’altro il meccanismo delle quote rosa. Il testo è stato approvato a Montecitorio con 338 sì, 104 no e 29 astenuti (i deputati della Lega). Il ddl introduce le quote rosa nelle elezioni europee a partire dal 2019, con una misura transitoria per le elezioni di maggio 2014. Stabilisce che «nelle prime elezioni dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia successive alla data di entrata in vigore della presente legge nel caso di tre preferenze espresse» queste «devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l'annullamento della terza preferenza». Per le elezioni successive, dunque a partire dal 2019, si stabilisce che «all’atto della presentazione, in ciascuna lista i candidati dello stesso sesso non possono eccedere la metà, con arrotondamento all'unità. Nell’ordine di lista, i primi due candidati devono essere di sesso diverso».
Il primo parlare dopo l'ufficializzazione della candidatura è stato Arlacchi: «Spero che gli elettori calabresi valutino quello che ho fatto per il porto di Gioia Tauro, l'impegno per la valorizzazione del patrimonio archeologico della Calabria insieme al mio lavoro per rendere i fondi europei accessibili ai Comuni, bypassando la burocrazia regionale». Antonio Ricchio da il Corriere della calabria
Bitstamp ferma diverse funzioni come precauzione dal "Bleed Bug Cuore".riportano la notizia diversi siti specializzati tra cui bitcoinfeed.net.
La storia è che sembra che in OpenSSL, il pacchetto software open-source ampiamente utilizzato per crittografare le comunicazioni web, sia stata trovata una falla che consente agli hacker di rubare le informazioni che sono normalmente protette da crittografia SSL / TLS, come noto utilizzata per proteggere le applicazioni Web, le comunicazioni e-mail, instant messaging (IM) e alcune reti private virtuali (VPN).
In sostanza, questo significa che un sacco di utenti di Internet sono interessati.
E significa anche che potenzialmente, le password, le comunicazioni private e perfino le informazioni della carta di credito potrebbero essere disponibili agli hacker per usi non legittimi
Un bug.
Una falla.
Il rischio di utilizzazione di tante informazioni private degli utenti, dalle mail ai dettagli dei conti bancari o delle carte di credito.
Il 'bug' si chiama 'Heartbleed'.
A lanciare l'allarme sono stati sia un gruppo di ricercatori finlandesi che lavorano per una società di sicurezza di Saratoga, in California, sia da due esperti della sicurezza di Google.
'Heartbleed' potrebbe causare od aver causato la più grande fuga di dati della storia di internet, a vantaggio di hacker che hanno sfruttato e continuerebbero a sfruttare questa vulnerabilità della rete.
In pratica - spiega il New York Times - ad essersi 'rotto' sarebbe quella sorta di lucchetto (riconoscibile con la sigla 'https') che garantisce la protezione delle informazioni più sensibili di chiunque navighi sul web. Si tratta del sistema 'OpenSSL', il software piu' diffuso che ad oggi viene utilizzato per il criptaggio di due terzi dei server in tutto il mondo.
Tra i siti attualmente piu' vulnerabili ci sarebbero soprattutto Yahoo! e il suo social media Tumblr, e poi Flickr e Oculus.
Ma non si esclude che in passato siano stati affetti dal 'bug' tutti i colossi della rete: da Facebook a Google, da Wikipedia ad Amazon, da Twitter ad Apple fino a Microsoft.
Quello che rende particolarmente pericoloso 'Heartbleed', spiegano gli esperti, e' che puo' essere utilizzato dai pirati informatici senza che questi, una volta carpite e rubate le informazioni volute, lascino dietro di sé alcuna traccia digitale. Insomma, impossibile individuarli.