Oggi 10 ottobre nella Sala della Lupa del Palazzo di Montecitorio a Roma si è svolto un incontro nel quale sono stati illustrati e discussi i risultati di un’indagine condotta dai ricercatori del LAPS, il laboratorio di analisi politiche e sociali con riguardo alle percezioni ed agli orientamenti dell’opinione pubblica sulla politica estera italiana, fra cui l’euro e il ruolo dell’Italia nell’UE, i rapporti con l’amministrazione Trump e la Russia, l’immigrazione, il terrorismo e le missioni all’estero.
La ricerca è stata condotta dal LAPS per conto dall’Istituto Affari Internazionali (IAI) con il sostegno della Compagnia di San Paolo.
Segnaliamo per ora la tematica: Gli italiani e l’immigrazione
Gli italiani collocano l’immigrazione al primo posto tra le loro preoccupazioni, ma sono divisi sulle
strategie da adottare per fronteggiare la crisi dei migranti.
Poco più di un terzo del campione (38%) è favorevole ad adottare una politica di respingimenti, anche se questi, come specificato dall’opzione proposta, avessero come conseguenza un trattamento disumano per i migranti una volta deportati nei paesi di transito od origine.
Un altro terzo del campione sarebbe invece favorevole all’invio di un contingente militare in Libia al fine di controllare le frontiere, anche se ciò comportasse delle perdite militari.
Infine, poco meno del 30% del campione si dichiara favorevole ad assicurare il salvataggio delle
vite umane nel Mediterraneo e ad accogliere i migranti nel territorio nazionale.
Infine, ulteriori conferme sulla diffusione di sentimenti anti-immigrazione sono date dal quesito in cui è stato chiesto se sussista un legame tra immigrazione irregolare e diffusione del terrorismo. Oltre la metà del campione (55%) si dichiara d’accordo con l’affermazione, mentre la restante parte si divide pressoché a metà tra chi è contrario e chi non sa.
Ecco le tabelle :
Dalle prime ore dell'alba, agenti della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza stanno eseguendo in tutta Italia una misura cautelare personale emessa dal G.I.P. del Tribunale capitolino nei confronti di 19 soggetti appartenenti ad un'organizzazione criminale dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti con base a Roma e ramificazioni all'estero.
Coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, i Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma - Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata - e i Poliziotti della Sezione Antidroga della Squadra Mobile della Questura di Roma, unitamente a militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Malpensa e ad agenti del Commissariato di Fidene Serpentara, hanno condotto indagini, anche attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, al termine delle quali è stata accertata l'operatività, nella Capitale, di un agguerrito gruppo criminale, responsabile di plurime importazioni di droga, in parte destinate alla 'ndrangheta e, in particolare, alla cosca «Alvaro» Sinopoli di Reggio Calabria.
L'indagine, coordinata dalla Dda di Roma, ha consentito di accertare che il presunto gruppo, con base a Roma ma con diverse ramificazioni in Italia e all'estero, si era occupato di diverse importazioni di grosse partire di droga dal Sud America, parte delle quali erano destinate alla cosca della 'Ndrangheta degli Alvaro di Sinopoli, in provincia di Reggio Calabria.
Nel corso delle indagini sono stati sequestrati circa 500 kg di droga.
I dettagli dell'operazione saranno resi noti in una conferenza stampa in programma alle 11.45 al comando del nucleo tributario della Guardia di finanza di Roma alla presenza del procuratore aggiunto di Roma Michele Prestipino.
Era stata condannata a 4 anni ma era scappata una prima volta raggiungendo la Germania
Poi era stata catturata.
Una volta estradata in Italia, venerdì scorso era di nuovo evasa
Ora è stata di nuovo catturata dai Carabinieri..
Catturata dai carabinieri a Roma la 32enne bulgara evasa venerdì scorso dal carcere di Rebibbia, dove era appena arrivata estradata dalla Germania.
La donna è stata riconosciuta dai carabinieri della stazione Roma Macao nell'area della stazione Termini nel corso dei controlli che l'Arma quotidianamente svolge in zona.
Per non farsi riconoscere la donna aveva con sé una parrucca.
A quanto ricostruito, dal giorno della fuga la donna ha vagato per la città senza quasi mai dormire e mangiando in un fast food.
Con diversi precedenti per borseggio nella Capitale, molto spesso eseguiti con la complicità di connazionali, la cittadina bulgara era stata condannata a 4 anni per furto e rapina ma si era allontanata in Germania dove grazie alla cooperazione di Polizia in Europa era stata rintracciata e arrestata.
Una volta estradata in Italia, giunta a Fiumicino era stata portata al carcere di Rebibbia, venerdì scorso, da dove è poi scappata.
Nella tarda serata di ieri, la donna è stata portata nuovamente nel carcere di Rebibbia dove ha trascorso la notte e dove dovrà scontare il resto della pena.
Ma se da Rebibbia si evade con questa facilità, non sarebbe il caso di spostarla in un carcere più sicuro?