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Sono stati 164 i casi di morbillo registrati a gennaio nel nostro Paese, con due morti.

Lo afferma il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervenuta oggi a Unomattina.

I due decessi hanno riguardato pazienti adulti, uno di 38 e uno di 41 anni; a causare la morte è stata un'insufficienza respiratoria.

"Gli ultimi dati di gennaio 2018 - ha detto il ministro - ci dicono che ci sono stati 164 casi di morbillo e purtroppo due persone sono decedute per insufficienza respiratoria".

Per queste 164 persone "abbiamo avuto una serie di ricoveri molto importanti.

Non fatevi abbindolare da personaggi che stanno cavalcando posizioni antiscientifiche - ha ammonito Lorenzin - Il morbillo è una malattia serissima, si può morire, ci sono complicanze gravissime. Vaccinarsi - ha ricordato - è l'unica possibilità per stare bene.

Bisogna vaccinare i bambini e mettere in sicurezza gli adulti che non si sono vaccinati quando erano piccoli".

L'Istituto superiore di sanità conferma i dati anticipati da Lorenzin: "Dal 1 al 31 gennaio 2018 sono stati segnalati 164 casi di morbillo da 12 Regioni, inclusi due decessi. Oltre l'80% dei casi è stato segnalato da quattro Regioni: Sicilia, Lazio, Calabria e Liguria".

La Sicilia "ha riportato l'incidenza più elevata", recita il rapporto mensile, che riporta i risultati del Sistema di sorveglianza integrata del morbillo e della rosolia.

L'età media dei casi è di 25 anni, con pazienti che vanno dai 2 giorni ai 62 anni. Il 93% dei casi, fa sapere l'Iss, era non vaccinato o vaccinato con una sola dose.

Sono stati segnalati 14 casi tra bambini con meno di 1 anno di età.

In totale il 40% dei pazienti ha sviluppato almeno una complicanza, mentre oltre la metà è stato ricoverato. Sono stati segnalati 12 casi di polmonite. "Sono decedute per morbillo due persone, non vaccinate, rispettivamente di età 38 e 41 anni, entrambe per insufficienza respiratoria".

Dal 1 al 31 gennaio 2018 è stato segnalato, inoltre, 1 caso di rosolia.

Più in dettaglio, nel 26,4% dei casi (43) si è trattato di bimbi sotto i cinque anni (14 con meno di un anno). Il 52,4% dei casi si è verificato in pazienti di sesso femminile. Inoltre l'89,8% dei casi per cui è noto lo stato vaccinale era non vaccinato, il 3,4% aveva effettuato 1 sola dose; il 2,7% aveva ricevuto 2 dosi e il 4,1% non ricorda il numero di dosi.

I due decessi di gennaio portano dunque a 6 il numero totale di decessi in Italia dall’inizio dell’epidemia, aggiunge l'Iss: tre si sono verificati in bambini sotto i 10 anni di età (rispettivamente di 1, 6 e 9 anni), e altrettanti in adulti rispettivamente di 38, 41 e 41 anni.

Tutte le vittime erano non vaccinate al momento del contagio e in tutti i casi, ad eccezione di uno, erano presenti altre patologie di base. "In tutti i casi la causa del decesso è stata insufficienza respiratoria", fa sapere inoltre l'Iss.

Non sono mancate le complicanze: il 40,2% dei casi (66/164) ne ha riportata almeno una. Sono stati segnalati 12 casi di polmonite (7,3%) e 8 (4,9%) con insufficienza respiratoria. Oltre alla diarrea, altre complicanze riportate includono stomatite (32 casi), cheratocongiuntivite (17 casi) ed epatite (13 casi).

L'incidenza del morbillo a livello nazionale è stata pari a 3,2/100.000, e colpiscono i numeri registrati in 4 regioni: Sicilia (61), Lazio (46), Calabria (16) e Liguria (13).

Le rimanenti otto Regioni hanno segnalato ognuna meno di 10 casi nel periodo considerato.

Dall'inizio del 2013 sono stati segnalati 10.320 casi di morbillo in Italia e 215 di rosolia in Italia, precisa il rapporto mensile diffuso oggi dall'Istituto superiore di sanità. Per il morbillo 2.269 casi risalgono al 2013, 1.695 al 2014, 255 al 2015, 861 al 2016, 5.076 al 2017 e 164 sono stati registrati nel 2018.

L'infezione mostra picchi epidemici (di più di 300 casi) nei mesi di giugno 2013 e gennaio 2014, una diminuzione del numero di casi segnalati nel 2015 (range 11-45 casi), una ripresa nel 2016 e un nuovo picco di ben 935 casi a marzo 2017.

A novembre 2017 i casi erano stati appena 65, e a dicembre 104. Il dato di gennaio 2018 sembrerebbe dunque indicare una risalita della curva.

Quanto alla rosolia, dall'inizio del 2013 sono stati segnalati 215 casi (possibili, probabili e confermati), di cui 65 nel 2013, 26 nel 2014, 26 nel 2015, 30 nel 2016, 67 nel 2017 e uno a gennaio 2018. Il 28,8% circa dei casi è stato confermato in laboratorio.

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donna bruciataAmici lettori oggi vi voglio raccontare di una storia incredibile, di una sentenza della Corte d’Appello paradossale, davvero scioccante. Un uomo romeno senza fissa dimora che viveva insieme alla sua compagna sotto una tenda un giorno versò su di lei dell’alcool, le diede fuoco e la povera donna trasportata all’ospedale morì. Venne giudicato e condannato alla pena di 14 anni di carcere. In Appello gli viene ridotta la pena perché secondo il Giudice l’alcool che l’uomo ha usato era poco, soltanto mezza bottiglia. I fatti risalgono al settembre del 2014. Ma andiamo con ordine. Un romeno e la sua compagna, come abbiamo visto, vivono sotto una tenda. Scoppia un litigio tra i due e l’uomo versa sulla donna mezza bottiglia di alcool e poi le da fuoco provocandole la morte. Si fa la causa e il Giudice condanna l’uomo a 14 anni di carcere perché ha provocato la morte della compagna. Fu un omicidio volontario. In Appello, però, i Giudici ribaltano la sentenza, non solo riducono la pena inflittagli ma derubricano il reato a omicidio preterintenzionale. Ecco cosa scrive il giornale quotidiano “Il Tempo” di Roma: - La quantità di alcool usata per dar fuoco alla convivente era poca e dunque avvalorava l’ipotesi di una morte preterintenzionale-. Ad ucciderla non è stato il poco alcool versato, mezza bottiglia, ma la tuta acrilica indossata dalla donna. Il figlio della vittima e l’avvocato difensore hanno fatto ricorso in Cassazione. Stiamo diventando, amici, tutti matti e alcuni Magistrati sono semplicemente ridicoli. Non ha usato abbastanza alcool per uccidere, quindi l’imputato ha diritto ad uno sconto di pena. Evidentemente l’altra metà di alcool l’avrà bevuta l’imputato. Se le inventano tutte i nostri Giudici. La colpa non è dell’alcool versato e delle fiamme che hanno avvolto la povera donna, ma della tuta acrilica che indossava al momento dell’avvenuta aggressione. La colpa è tutta sua. Se avesse indossato una tuta di cotone non sarebbe morta bruciata viva. Bel ragionamento che hanno fatto i Giudici in Corte d’Appello. E se una ragazza in minigonna venisse stuprata la colpa sarebbe tutta sua perché non portava le mutandine e non indossava i pantaloni. Siamo all’assurdo. Chissà come avrebbero reagito quei Giudici se la stessa cosa fosse accaduta a un parente stretto.

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Il ministro dell’Interno alla presentazione della relazione dell’Antimafia ha lanciato l’allarme che: «Le mafie minacciano il voto libero» cioè che esiste il «Rischio concreto di condizionamento».

Ha fatto seguito Orlando sostenendo la necessità che : «Credo sia un errore grave», escludere il tema della mafia dalla campagna elettorale e «spero che le forze politiche in questi ultimi giorni pongano rimedio».

La Bindi: «Sono assenti i segretari di partito, vorremmo che questo tema irrompesse di più nella campagna elettorale».

Ovviamente è intervenuto “il ministro degli esteri” del vaticano Monsignor Galantino il quale ha dichiarato : «Sento un silenzio assordante intorno al tema delle mafie. Pare che l'unico problema alla sicurezza lo diano gli immigrati».

Sostanzialmente ha quindi detto che le mafie sono tutte costituite da italiani.

E soprattutto che gli immigrati “tutto sommato” sono meno pericolosi delle mafie!

A tutti loro una domanda.

Ma la mafia è nata pochi giorni fa?

Finora non ha condizionato le elezioni, in particolare in Calabria?

Nessuno ascolta quello che dice Gratteri?

Nessuno comprende che le mafie sono favorite anche dallo scadimento della politica ( e soprattutto) a livello locale quando si opera sulla base del presupposto che “ la politica può tutto” , tanto più che le forze dell’ordine sono o poche o distratte od iper-impegnate in talune direzioni e dimenticano i reati minori che affermano il potere della politica?.

Nessuno comprende che se la politica può fare ciò, il suo scadimento si trasferisce “sic et simpliciter “ nella società che la esprime e la usa?.

Possibile che infine la Chiesa non comprenda che il problema degli italiani non sono solo i migranti “cattivi” ma anche il fatto che la società ha smarrito Cristo?.

I migranti non sono il “problema”.

Il problema sono i migranti che spacciano e che uccidono. Il problema sono le mafie. Il problema è la malapolitica.

Il problema è che questa malapolitica finora la omeliato impaurendo il popolo e distraendolo e prendendolo in giro. Ha ragione De Raho quando dice che «non è pensabile che una democrazia continui a mantenere dei lati oscuri soprattutto quando attengono alle proprie istituzioni, è quanto di più grave possa avvenire».

Forse come adesso, riscoprendo all’improvviso le mafie come se esse non avessero condizionato da tempo e dappertutto le libere votazioni!

Come è possibile dimenticare infine che la Bindi è stata eletta in Calabria e che invece Minniti ha scelto, questa volta, le Marche?

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I Racconti

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