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Milano, ragazza stuprata in un albergo nella notte di San Valentino.

Si sono conosciuti nella notte di San Valentino e dopo poche ore lui l'avrebbe picchiata e stuprata.

Una storia da incubo quella avvenuta nella notte tra mercoledì e giovedì 15 febbraio.

Una vicenda che ha come protagonisti un uomo di 30 anni, cittadino marocchino con precedenti ma non per reati di questo tipo, e una sua connazionale sua coetanea.

Secondo quanto reso noto dalla Questura di Milano i due si sono conosciuti mercoledì sera in un locale di Milano e avrebbero deciso di proseguire la serata assieme in altri bar.

Lui, approfittando del fatto che la donna a un certo punto era rimasta sola, l'avrebbe trascinata sull'auto di lei e qui l'avrebbe picchiata.

Successivamente l'ha condotta in un albergo di via Lulli, il New Milan, una stella.

Stando alla ricostruzione di via Fatebenefratelli i due sarebbero entrati  nell'hotel insieme e una volta in camera l'avrebbe obbligata ad avere un rapporto sessuale contro la sua volontà, prima di addormentarsi.

Proprio a quel punto la 30enne ha avvertito la polizia: la volante è intervenuta intorno alle 7 e ha trovato l'uomo sul letto, ubriaco, che dormiva.

All'interno della stanza sono state trovate — precisano dall'ufficio prevenzione generale — tracce di sangue.

Per lui sono scattate le manette in flagranza di reato ed è stato accompagnato nella casa circondariale di San Vittore.

L'accusa è pesantissima: violenza sessuale.

L' albergo è stato oggetto di controlli da parte degli agenti della Questura .

Mah!

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I fatti risalgono al 2013 quando un gruppo di ragazzini si trovava nel centro di Misurina per migliorare la propria respirazione.

Durante una notte tre ragazzi ospiti della struttura, di età compresa dai 14 ai 16 anni, si sarebbero intrufolati nella stanza di un 15enne e lo avrebbero violentato.

Nessuno si sarebbe accorto di quanto stava accadendo in una delle camere, o forse chi stava vigilando per i corridoi non ha voluto vedere.

Lo avrebbero prima immobilizzato a letto, legandogli mani e piedi con lo scotch, poi costretto a subire violenze sessuali, utilizzando anche un tubo.

È quanto accaduto in una struttura extra-ospedaliera, immersa nelle dolomiti bellunesi, accreditata con il Servizio sanitario nazionale come centro per la cura e la riabilitazione dell’asma infantile.

Un posto paradisiaco, meta dei giovani che durante l'estate vi soggiornano per curare i loro problemi respiratori. Un'oasi di pace e aria fresca che si è trasformata in un inferno per un giovane 15enne, vittima innocente di atti di violenza.

A processo, ieri a Belluno, è finito il sorvegliante notturno, Alberto Sandini, ritenuto "complice" del branco di ragazzini accusati di violenza sessuale.

Il 32enne ingegnere, originario di Vicenza, all’epoca dei fatti aveva il compito di controllare che durante la notte tutto fosse tranquillo.

I reati a lui contestati sono quelli di violenza sessuale di gruppo aggravata dalla minore età dei ragazzini e omessa vigilanza.

Sotto accusa, davanti al tribunale dei minori di Venezia, anche i giovani protagonisti dell'aggressione.

La struttura ha replicato che :"I presunti episodi di bullismo, risalenti all'estate del 2013, al vaglio della Magistratura, sono stati prontamente segnalati al Tribunale dei Minori di Venezia proprio dall'Opera Diocesana stessa, informata dal personale dipendente, consentendo così l'inizio delle indagini sfociate, oggi, nel procedimento penale. L'Opera Diocesana ha prontamente segnalato alle famiglie delle persone coinvolte la notizia del verificarsi dei presunti atti di bullismo oggi oggetto del procedimento penale, dandone sempre contestuale evidenza e comunicazione anche all'Autorità Giudiziaria competente. L'Opera Diocesana è parte lesa in questa vicenda e non è stata oggetto di nessun procedimento giudiziario, risultando totalmente estranea ai fatti. L'Opera Diocesana ha appreso solo oggi, a distanza di cinque anni, della conclusione delle indagini e dell'inizio del processo"

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condatoreSì, amici miei, da domani le bollette della luce saranno più care. Sapete perché? Perché dovremo pagare le bollette dei furbetti che da 5 anni non le pagano pur avendo usufruito dell’energia elettrica. Hanno usufruito dell’energia elettrica malgrado i solleciti e se ne sono fregati. Sanno che in Italia ci sono sempre i fessi che pagano, tanto vale allora approfittarne. Ma chi dovrebbe pagare l’energia consumata? Chi la consuma e chi ha un regolare contratto con l’ENEL o con altre piccole società. Così dovrebbe essere, ma spesso non è così. Infatti da domani le bollette dei furbetti consumatori di elettricità le dobbiamo pagare tutti noi, consumatori onesti, che ogni mese ci rechiamo presso gli uffici postali e attraverso un bollettino prestampato e compilato saldiamo il conto mensile, a volte anche imprecando perché la bolletta sembra un po’ gonfiata. La notizia che vi ho dato, amici miei, è vera, è davvero inquietante e sconvolgente. Le bollette della luce fino ad oggi non pagate dai furbetti le devono pagare la collettività. Ma questo è giusto? Non è giusto. Purtroppo per noi, però, la decisione è stata già presa dall’Autorità per l’energia. Lo Stato vuole recuperare dalle bollette non pagate i cosiddetti oneri di sistema che pesano sulla spesa elettrica di famiglie e imprese. Ma cosa sono gli oneri di sistema? Sono il trasporto, l’Iva e altri iniqui balzelli. Ovviamente questa decisione presa dall’Autorità dell’Energia è stata accolta favorevolmente e ritenuta giusta dall’Associazione dei fornitori di energia. Ma accolta dai consumatori con disprezzo perché ritenuta iniqua e sbagliata. I morosi non hanno pagato le bollette? E’ compito delle varie compagnie farsi pagare le bollette, esse hanno tutti gli strumenti per ottenere il pagamento, in primis tagliare i fili della luce, staccare il contatore. Basta un minuto. Povera Italia come sei ridotta! Non sei più in grado di identificare i portoghesi elettrici figuriamoci se sarai in grado di catturare i ladri di polli, per non parlare degli stupratori, dei mafiosi, dei ladri di appartamenti, degli imbroglioni, degli evasori, degli assassini, dei violenti, dei bulli. Ma nella nostra Costituzione, in quella tanto osannata e che tutti si riempiono la bocca, non c’è scritto che gli onesti debbano pagare i debiti altrui. Ma siamo in Italia, ormai un paese del terzo mondo. Ed allora non ci dobbiamo meravigliare se il 4 marzo la maggioranza degli italiani diserterà le urne o se qualcuno stanco di pagare iniqui balzelli sulla elettricità, sulla telefonia, sul consumo dell’acqua, sul gas, sulla benzina, sulla spazzatura e sull’aria che respiriamo deciderà di emigrare all’estero in posti più sicuri e molto più seri.

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