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orroreA quelli che ben poco sanno sull'operato in Africa da parte di noi occidentali, consiglierei vivamente la lettura di "Cuore di tenebra" di Joseph Conrad, un polacco che scriveva in inglese.
"Cuore di tenebra" è stato spesso interpretato sia come un atto di accusa al colonialismo europeo sia come un percorso di introspezione psicologica nell’animo umano, alla ricerca delle radici del Male e delle sue motivazioni. La scelta di Conrad è di fare di queste due dimensioni le parti del “cuore di tenebra” che l’europeo Marlow, partito come avventuriero al soldo di una compagnia commerciale, scopre a poco a poco durante la risalita del fiume. Il punto è che questa scoperta non è affatto neutrale e senza conseguenze. Da un lato, sul piano storico, è una severa denuncia degli orrori nascosti su cui si regge l’economia e il benessere della “società civilizzata”: Kurtz (e la Compagnia per suo tramite) si arricchiscono sfruttando ciecamente le risorse dell’Africa da un posizione di potere politico e militare; le norme di Kurtz sullo sterminio dei nativi sono il punto d’arrivo finale ed estremo di una logica perversa di dominio. D’altro canto, la ricerca di Kurtz da parte di Marlow porta in superficie tutta l’ambiguità affascinante del lato oscuro dell’umanità; i contorni tra Bene e Male cominciano a sfumare a mano a mano che si procede verso la verità, tanto che la figura di Kurtz - centro gravitazionale del “cuore di tenebra” del romanzo - è ammantata da un’aura irresolubile di ambiguità, cui Marlow non riesce a sottrarsi. 
Durante il ritorno, mentre anche Marlow s’ammala gravemente, Kurtz muore, consegnando al protagonista alcune carte e una fotografia, mormorando solo “L’orrore! L’orrore!”. Dal capolavoro di Conrad, Francis Ford Coppola ne ha tratto un film. "Apocalypse Now". E' una discesa lungo un fiume che pare conduca agli inferi, e c’è Coppola che ci porta in una giungla abbandonata dal mondo eppure ricca di fascino misterioso («Il limitare di una giungla colossale, di un verde così scuro da sembrare quasi nero, orlato dal bianco della risacca, correva dritto, come tracciato con la riga, lontano, lontano lungo un mare azzurro il cui scintillio era offuscato da una foschia strisciante»); c'è Kurtz, un uomo notevole («Lui aveva qualcosa da dire. E lo disse»), un magnifico oratore, un “genio universale” («È l'emissario della pietà, della scienza, del progresso e il diavolo sa di quante altre cose»), un estremista, uno al quale non si parla ma che sarebbe preferibile ascoltare; ci sono morte, follia e menzogna che si mescolano fino a diventare un'unica cosa («Nella menzogna c'è un odore di morte, di corruzione della carne, che ricorda ciò che fa più orrore al mondo e che si cerca di dimenticare»). Ci sono anche il volto imbrattato di Martin Sheen che esce dalle acque paludose e quello di Marlon Brando che lentamente buca l'oscurità, Coppola e Storaro che fanno una fugace comparsata (come membri di una troupe televisiva), Robert Duvall che imperturbabile vuole praticare il surf in mezzo ai bombardamenti, il fotoreporter Dennis Hopper che riconosce la potenza visionaria di Kurtz («La sua mente è lucidissima, ma la sua anima è matta»), Harrison Ford in una piccola parte e un giovanissimo Laurence Fishburne (sarà Morpheus nella saga di Matrix); c'è Jim Morrison con "The end" e The Doors (geniale cominciare il film con quella canzone) e la Cavalcata delle valchirie di Wagner (che sottolinea la notissima scena dei bombardamenti, con la musica “sparata” ad alto volume dagli amplificatori montati sugli aerei). E poi ancora Kurtz, «ombra più tenebrosa dell'ombra della notte», e l'insieme di dubbi e ripensamenti che lascia in chi lo ha incontrato («Marlow tacque e rimase seduto in disparte, indistinto e silenzioso, nella posa di un Budda in meditazione»). Infine l'orrore, ancora lui che ritorna. L'orrore.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik


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prostituzioneAmici miei carissimi oggi sono costretto a raccontarvi una storia non brutta ma bruttissima che non avrei mai voluto raccontarvi. E’ la triste storia di una bambina di appena nove anni, quando tutte le altre bambine del mondo giocano ancora con la bambola, costretta, cosa ancora più grave e orribile, dai propri genitori a prostituirsi, a volte anche alla loro presenza. Una bambina di 9 anni venduta anche al costo di 5 euro. Lo scandalo non è grave, è gravissimo, perché a provocarlo sono stati i genitori di questa bambina innocente, fragile, inesperta e aperta al bene ,che, per natura e per funzione, erano tenuti a proteggerla. Una violenza ignobile consumata tra degrado e miseria che segnerà per sempre questa bambina nata e cresciuta in un piccolo paese del palermitano. Ma questi scandali ormai non fanno più notizia, vengono relegati nelle pagine interne dei giornali. Ogni giorno, purtroppo, siamo costretti a leggere fatti di cronaca raccapriccianti di bambine e fanciulle avviate alla prostituzione, usate per divertire gli adulti, di vite e di innocenze violentate. Dio mio come siamo caduti così in basso. Una volta non era così. C’era fame e c’era miseria,ma nelle famiglie regnava l’amore, la pace e la concordia. E questi scandali no si verificavano. Ricordo la mia infanzia e la mia adolescenza e guai se qualcuno avesse osato minimamente scandalizzarmi e approfittare della mia innocenza. Ora il padre e la madre della bambina sono stati arrestati dai Carabinieri di Partinico in Provincia di Palermo con una accusa gravissima: violenza sessuale e sfruttamento della prostituzione minorile. Oltre ai genitori sono stati anche arrestati due uomini anziani, amici di famiglia, con i quali la bambina ha avuto rapporti sessuali a pagamento. E’ stato un uomo a denunciare questo scandalo dopo aver visto la piccola appartarsi in aperta campagna con uno degli uomini indagati. Ha subito denunciato il fatto ai Carabinieri e sono così partite le indagini. Dalle indagini è emersa questa brutta storiaccia. E’ emerso anche che quando la piccola si appartava con i due uomini anche il padre e la madre abbiano assistito agli incontri a pagamento che alcune volte avvenivano finanche nella loro abitazione. La bambina ha raccontato tutto agli investigatori. Non mi sento di raccontare a voi, amici miei, quello che la bambina ha raccontato. E’ una storia triste e brutta che mi ha molto scioccato e quindi non voglio minimamente rovinarvi la giornata. Ora la bimba è stata allontanata dalla casa dei genitori e affidata a una casa famiglia. I genitori e i due pedofili hanno avuto gli arresti domiciliari. Arresti domiciliari? Meritano il carcere a vita e la chiave della cella dovrà essere buttata a mare. O come disse Gesù buttarli in mare con una macina di mulino legata al collo. Chi scandalizza uno solo di questi bambini sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina di mulino da asino e fosse gettato negli abissi del mare. Gesù non usa mezze parole, ma toni molto duri per condannare chi osa scandalizzare e approfittare dell’innocenza dei bambini.

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Dopo tantissimi anni finalmente i nostri giornalisti della carta stampata scoprono che l’On. Pierferdinando Casini di Bologna è un compagno comunista.

Non dicono più : Turatevi il naso e votate democrazia cristiana, ma turatevi il naso e votate Pd perché all’ombra di quel simbolo c’è Pierferdinando Casini, ex democristiano, ex Presidente della Camera, ex Pupillo di Bisaglia, ex di Martinazzoli, ex alleato di Berlusconi, ex di tutti e di nessuno. Bella sorpresa direbbe qualcuno.

Sapevamo già tutto di questo personaggio che pur di arrivare ad occupare la comoda poltrona in Parlamento tradirebbe anche sua madre.

Il grande Totò direbbe: - Ma mi faccia il piacere -.

Per me Pierferdi è stato sempre un comunista solo che per tutta la sua lunga vita parlamentare ha saputo bluffare, ha saputo ben nascondere i suoi veri ideali pur restando all’ombra dello scudo crociato.

Fingeva di essere un cattolico, ma poi faceva cosa che i veri cattolici non fanno.

Ora, per le elezioni del prossimo 4 marzo, è candidato nella sua Bologna, non più all’ombra dello scudo crociato e della democrazia cristiana, ma all’ombra del vecchio e glorioso Partito Comunista Italiano.

Lo abbiamo visto l’altro giorno in una storica sezione del PCI all’ombra non più della croce di Cristo ma all’ombra dei leader storici del PCI: Gramsci, Togliatti, Di Vittorio e di Matteotti, il leader socialista fatto assassinare dalle squadracce fasciste di Mussolini nel 1924.

Ora, anno 2018, Pierferdi è tornato definitivamente a casa, infatti così lui ha detto:-Qui mi sento a casa mia -.

E mentre sfoglio i libri di Giovanni Guareschi mi vengono alla mente le lotte che si svolgevano nella Bassa tra Don Camillo e Peppone.

Chissà cosa avrebbe scritto il grande Giovannino nel vedere la faccia sorridente di quel vecchio falso canuto democristiano di una volta in compagnia del segretario del Pd Matteo Renzi nella casa del Popolo Corazza di Bologna, la sede più rossa della rossa Bologna frequentata da vecchi integerrimi compagni comunisti, tra i militanti più rossi d’Italia.

Pierferdi il democristiano non ha provato nessun imbarazzo e vergogna a farsi fotografare in quel luogo sacro. Ha rivendicato con orgoglio:- Mi sento a casa mia -. Dunque per tutta la vita ha mentito, ha preso in giro gli elettori, ha finto di aver voluto difendere gli ideali del Partito della Democrazia Cristiana,la chiesa,la religione cattolica, la famiglia, la Patria, la Nato, l’alleanza con l’America.

In cuor suo aspettava la venuta di Baffone anche in Italia come in Ungheria, la Polonia, la Cecoslovacchia. E noi tutti in coro come pecore belanti:- In Cecoslovacchia comanda Baffone e adesso che pacchia c’è il pane a razione – Questo personaggio per tutta la vita si è servito della Croce di Cristo per avere voti e avere un posto sicuro in Parlamento. Ora finalmente si è scoperto chi veramente è.

Ha buttato giù la maschera.

Ha abbracciato senza vergogna la falce e il martello. Chissà cosa diranno i vecchi amici democristiani e i vecchi compagni comunisti.

Si è avverata la vecchia profezia:- Non moriranno democristiani -.

di Francesco Gagliardi

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I Racconti

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