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coltelloLa lettera di una figlia di un poliziotto alla insegnante di Torino che ha insultato gli agenti in piazza di fronte alle telecamere la scorsa settimana durante le manifestazioni di protesta. Non voglio aggiungere altro. Vi prego di leggerla con la massima attenzione. Ma chi ha dato la laurea a quella professoressa? Quali concorsi ha vinto? Non è degna di insegnare. La maggioranza ama e rispetta le Forze dell’Ordine. Sono sempre a nostra disposizione giorno e notte. Quel poliziotto al quale hai inaugurato la morte rappresenta lo Stato che alla fine del mese ti da lo stipendio. Non ti piace questo Stato? Rassegna le dimissioni e emigra in un altro paese. Le bellissime e commoventi parole della ragazzina dovrebbero farti riflettere, ma con tutto quell’odio che hai in corpo, non sarai mai in grado di capire, perché sei una ignorante. Cosa ha deciso il Ministro della Pubblica Istruzione? E tutti i trina ricciuti che ogni giorno pontificano nelle reti televisive nazionali cosa dicono? Chi non rispetta le Forze dell’Ordine che ogni giorno, a Pasqua, a Natale, a Capodanno si prodigano per difendere noi e le istituzioni non può trasmettere alcunché di positivo agli studenti. Perciò, se hai un minimo di dignità, lascia la scuola e vattene via lontano dall’Italia, magari dal Premier della Corea del Nord. Lì certamente sarai accolta a braccia aperte e non troverai nessun poliziotto o carabiniere fascista.

"Cara professoressa, ti parla la figlia di un appartenente alle forze dell'ordine".

Inizia così la lettera inviata da una anonima alla insegnante di Torino, intervistata da "Matrix" dopo aver urlato "dovete morire" agli agenti schierati durante gli scontri della settimana scorsa nel capoluogo piemontese.

La lettera alla professoressa

La missiva aperta è stata pubblicata su una pagina Facebook di sostegno alle forze dell'ordine. "Tu che gli urli 'dovete morire', vedi ogni volta che mio padre si allaccia gli anfibi e si chiude il cinturone ho davvero paura che qualcuno lo faccia morire. Forse tu non sai cosa vuol dire. Tu non sai cosa vuol dire vivere di turni, vivere di imprevisti, di compleanni in cui nelle foto ci sono tutti: tranne lui. Del pranzo di Natale che diventava freddo a forza di aspettarlo. Del cuscino vuoto accanto a mia madre. Del freddo, del sonno, del sangue sulla strada, degli insulti che gente come te ogni giorno rivolge a chi indossa una divisa".

La solidarietà del web

La lettera ha già raccolto migliaia di condivisioni e commenti di apprezzamento. "Cara professoressa, hai mai provato ad accarezzare la stoffa della giacca di un poliziotto o di un carabiniere? Sai non è di un cotone morbido, non è il lusso che tutti credono che lo Stato regali a quegli uomini e a quelle donne in divisa. Cara professoressa, tu sai che mentre auguravi a quei ragazzi la morte a casa c'erano i loro bambini che si erano appena addormentati che si aspettavano di vedere i loro papà il giorno dopo come tutti i giorni? Lo sai che c'erano madri, fidanzate e mogli che in quel preciso momento stavano pensando a loro? E stavano pensando se magari potevano avere troppo freddo là fuori?".

Gli scontri di Torino

Negli scontri di Torino un agente della polizia è stato ferito da una scheggia esplosa da una bomba carta lanciata dal gruppo di antagonisti presenti al corteo a cui, birra in mano, ha partecipato l'insegnante che ora Renzi vorrebbe "licenziare". "Non sono dei mostri come li dipingete - si legge ancora nella missiva - Ma sono persone. Le stesse persone che chiamate a tutte le ore se avete bisogno di aiuto, e loro anche se voi gli augurate le morte vengono ad aiutarvi: perché hanno giurato di esserci, e quella divisa che tanto odiate rappresenta anche questo. C'è chi della propria divisa ne fa un abuso, come ovunque c'è la mela marcia e sono concorde nel punirlo adeguatamente secondo le leggi, ma non per questo bisogna augurare il male a tutti coloro che indossano una divisa. Perché io nonostante tutto non auguro del male a nessuno e mai lo farò, perché mi hanno insegnato il rispetto per la vita di tutti. Così, cara prof, ora vai e guarda negli occhi tuo padre e tuo marito/compagno/ fidanzato che sia (se ne hai uno), guardali negli occhi e cerca solo di immaginare cosa si possa provare: a sapere che tanta gente come te augura la morte a quegli uomini che per noi sono la vita".

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politicaMeno male che fra cinque giorni andremo a votare, così non saremo più costretti a leggere articoli sulle varie testate nazionali e ad ascoltare i vari commentatori politici sulle Reti Rai e Mediaset sulle elezioni politiche della prossima domenica di marzo e se il voto dato a Berlusconi, Renzi, Grasso, Di Maio, Salvini, Meloni sia stato utile o dannoso. Ma quando mai il voto che si da ad un partito o ad una coalizione è inutile. Quando il voto si da con scienza e coscienza è sempre un voto utile e sempre lo sarà. Spetta poi al candidato che ha ricevuto quel voto utilizzarlo per il bene del paese. Se non lo saprà utilizzare al meglio saranno sempre le elezioni dove gli elettori con una matita copiativa ed un semplice segno di croce potranno mandarlo definitivamente a casa negandogli la fiducia. E’ vero, però, che il dibattito sulle elezioni politiche nazionali è stato deprimente. Quante “cazzate” sono state dette e quante promesse sono state fatte che non potranno mai mantenere. Un candidato di Cosenza alla Camera dei Deputati ha promesso ai cosentini che se sarà eletto al Parlamento porterà a Cosenza i vincitori del Festival della canzone di Sanremo 2018. Che bella notizia! Ma avete letto gli slogan sui loro manifesti? Sono davvero deprimenti. Un candidato che nel corso della sua breve vita politica ha cambiato partiti e schieramenti una decina di volte si è rivolto agli elettori chiamandoli “Ohi co! “. Ma io mi chiamo Francesco e se vuoi il mio voto mi devi chiamare per nome, non sono un “Co”. Non voterò per tizio o per caio a vambera, ma neppure per una testa di rape. Altri non avendo nulla da dire hanno scritto che si sono candidati per noi, per il nostro bene. Che facce di bronzo! Ma gli elettori calabresi che non sono fessi non si faranno abbindolare dalle terre promesse, dai posti di lavoro che hanno inventato, dai mari e monti che i Deputati e Senatori uscenti hanno realizzato, dalle case, dai ponti, dalle strade, dalle autostrade che hanno costruito. Tutti sappiamo come sono andate le cose realmente nella nostra martoriata Calabria. Le strade fanno schifo, negli ospedali si muore, nei pronto soccorsi gli ammalati dormono per terra, i trasporti funzionano a singhiozzo, la disoccupazione aumenta, i giovani non trovano lavoro, i vecchi vengono licenziati, le piccole industrie sono costrette a chiudere, le ferrovie sopprimono i treni, le montagne d’estate bruciano e d’inverno, basta un po’ di pioggia, franano, la Salerno Reggio Calabria non è ancora completata, la Statale 106 Jonica è una mulattiera, i termovalorizzatori non ci sono, i depuratori non funzionano e il mare è inquinato. E potrei continuare a lungo, ma non voglio annoiarvi. Questi sono i problemi che affliggono la Calabria e di queste cose i candidati Deputati e Senatori avrebbero dovuto parlare. Ma essi pensano ad altro, non hanno a cuore l’interesse della collettività, hanno a cuore l’interesse del proprio tornaconto. Fanno già i conti di quanto percepiranno e di quanti portaborse potranno nominare ( figli, mariti, moglie, nipoti, zie e zii). Già sognano la macchina blu con autista al seguito e perché no, anche la scorta. Dieci, venti giornali da leggere a sbafo. Viaggi gratuiti sui mezzi di trasporto e ingresso gratis allo stadio per assistere alla partita di calcio della squadra del cuore. Ma il 4 marzo a qualcuno dovremmo pur dare il voto. Astenersi non serve a niente. Prima di entrare nella cabina elettorale facciamoci un bell’esame di coscienza. A chi darò il mio voto? Non importa se è un candidato di destra, di sinistra o di centro. E’ preparato? Sì. Allora lo voto. E’ onesto? Allora lo voto. E’ affidabile? Lo voto. E’ un voltagabbana? Non merita il mio voto. Se ognuno di noi facesse questo ragionamento prima di recarsi alle urne, forse, dico forse qualche cosa anche in Calabria potrebbe cambiare. Ma davvero i calabresi vogliono che le cose cambino? Stento a crederci. In questo sistema di nicchie e di favori molta gente ci sguazza che è una meraviglia.

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viareggioRusso: Creiamo opportunità di investimento sul progetto del Porto turistico

CROSIA (Cs) - Lunedì, 26 Febbraio 2018 – Si concretizza la collaborazione istituzionale tra Crosia e Viareggio. La Giunta comunale della cittadina della Versilia, nota per essere una delle capitali europee del turismo e del carnevale, lo scorso 2 febbraio, congiuntamente all’Esecutivo Russo, ha approvato la delibera che ratifica ufficialmente il Patto di Amicizia tra le due Città. Politiche per il turismo nautico e confronto culturale, saranno queste le leve di collaborazione tra le comunità che, di fatto, intraprenderanno una serie di attività di collaborazione già a partire dalla prossima estate.

È quanto fa sapere il Sindaco Antonio Russo annunciando le prossime iniziative che saranno portate avanti, in modo sinergico, dalle due comunità e sulle quali è già stata trovata un’importante intesa nell’ottobre scorso.

Ringrazio il collega sindaco di Viareggio, Giorgio Del Ghingaro – dice Russo -  che ha inteso avviare, attraverso l’approvazione del Patto di Amicizia, un rapporto di cooperazione ufficiale tra le due Amministrazione comunali. Nei mesi scorsi, insieme al consigliere delegato al Turismo Francesco Russo, siamo stati più volte ospiti nella cittadina toscana per iniziare questa preziosa collaborazione con un Comune che ha saputo fare del turismo e della propria cultura gli elementi trainanti dell’economia locale. Abbiamo molto da apprendere dalle loro esperienze, cercando di tramutarle in realtà anche sul nostro territorio. Su tutte c’è senza dubbio il progetto del porto turistico: la più ambiziosa e importante idea infrastrutturale della Valle del Trionto. Un progetto che si è sviluppato osservando modelli come quello di Viareggio e che, ne siamo certi, anche grazie a questa iniziativa di collaborazione potrà presto vedere la luce. L’obiettivo – spiega il Sindaco – è di promuovere il comprensorio ionico e le sue enormi potenzialità in un’area come la Versilia da sempre fulcro dell’economia nautica e turistica italiana, incoraggiando interessi imprenditoriali che diano sostegno al nostro progetto. In questo ampio piano di promozione, dunque, organizzeremo insieme all’Amministrazione comunale di Viareggio – aggiunge - delle iniziative mirate proprio alla conoscenza del territorio traentine attraverso delle vere e proprie educational dedicate ai cittadini e alle imprese viareggine.

È per noi motivo di soddisfazione – prosegue Francesco Russo – che un comune italiano così importante abbia inteso stringere un Patto di Amicizia con la nostra realtà municipale che ha ormai intrapreso un cammino inarrestabile di crescita e sviluppo. Siamo solo all’inizio. Abbiamo posto la prima pietra ma siamo già a lavoro affinché presto questa cooperazione possa tramutarsi in sviluppo per la nostra comunità.

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I Racconti

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