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L’ennesima tragedia familiare

Amici carissimi, a distanza di pochi giorni dal dramma familiare di Cosenza ci dobbiamo occupare di un’altra tragedia familiare: anche in questo caso un padre di famiglia spara alla moglie, uccide le figlie e poi con la pistola d’ordinanza si spara alla testa.

Il Protagonista di questa triste e sconvolgente storia è un appuntato dei Carabinieri, un fedele servitore dello Stato, che per primo cerca di eliminare la moglie che è ora ricoverata in gravissime condizioni presso il San Camillo di Roma e poi uccide le due figliolette di 14 e 8 anni e si toglie la vita dopo lunghissime trattative durate più di nove ore.

Questo gravissimo dramma familiare ha sconvolto non solo l’intera comunità di Cisterna di Latina dove si è consumata la carneficina, tutti noi e l’Arma dei Carabinieri.

L’appuntato si era recato nella casa dove viveva la moglie insieme alle figlie al termine del servizio che prestava a Velletri e aveva litigato con la moglie.

I rapporti erano tesi perché stavano per separarsi.

Quindi all’origine del folle gesto c’è la separazione in corso che l’appuntato dei Carabinieri non ha mai voluto accettare.

L’appuntato ha sparato alla moglie quando erano per strada.

La signora era uscita di casa e si stava recando al lavoro alla Findus.

Poi si è barricato in casa con le due figlie tenendole in ostaggio per nove ore.

Aveva con sé solo la pistola d’ordinanza, non sono state trovate altre armi.

Erano intervenuti immediatamente i suoi colleghi carabinieri per convincerlo a liberare le bambine e ad arrendersi consegnando la pistola, ma le lunghissime trattative non hanno risolto un bel niente.

Quando hanno deciso di entrare con la forza nell’abitazione era ormai troppo tardi.

Il dramma si era consumato.

L’appuntato si era tolto la vita ma prima aveva ucciso le sue bambine.

Secondo una prima ricostruzione dei fatti l’appuntato avrebbe ucciso le bambine subito dopo avere ferito la moglie.

di Francesco Gagliardi

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estintori-Un estintore è uno dei presidi antincendio più diffusi, dal momento che è facile da utilizzare e poco ingombrante. Esistono diverse tipologie di estintore, in base alla natura dell'agente estinguente (polvere, cd2, schiuma) o alla struttura dello stesso (portatili e carrellati). Il Comitato Europeo di Normazione (CEN) ha sancito anche una classificazione basata sul peso dell'agente estinguente, che determina anche la durata minima di funzionamento del presidio antincendio. Cipierre, azienda leader del settore, propone non solo la vendita di tutte le tipologie di presidi antincendio, ma anche un'attività di consulenza, volta a consigliare la migliore soluzione di prevenzione per le proprie esigenze.

Come Scegliere un Estintore

L'estintore deve essere scelto in base alla natura dell' incendio ipotizzabile ed alla relativa tipologia di fuoco. Le classi in cui si distinguono i vari tipi di incendio sono:

  • •Fuochi di Classe A - Fuochi di Solidi
  • •Fuochi di Classe B - Fuochi di Liquidi
  • •Fuochi di Classe C - Fuochi di Gas
  • •Fuochi di Classe D - Fuochi di Metalli
  • •Fuochi di (ex) Classe E - Fuochi di Apparecchi Elettrici
  • •Fuochi di Classe F - Fuochi da Oli e Grassi Vegetali o Animali

Ognuna di queste tipologie di incendio deve essere domata dall'estintore più adatto. I tipi di estintori sono:

  1. Estintore a Polvere: si caratterizzano per la grande efficacia nello spegnimento degli incendi; può avere una composizione salina, adatta alle classi B e C, ed una composizione da solfato e fosfato di ammonio, per gli incendi di classe A, B e C. Non è adatto ai fuochi di classe F.
  2. Estintore Co2: questo estintore ha il vantaggio di non lasciare residui. L'anidride carbonica è presente allo stato liquido all'interno del serbatoio, ma una volta fuoriuscito, nel momento in cui entra in contatto con l'ambiente esterno, si trasforma in neve carbonica. Questa è adatta allo spegnimento dei fuochi B e C, mentre non è particolarmente ideale per domare i fuochi di classe A.
  3. Estintore a Schiuma: questo miscela il liquido schiumogeno con l'aria, dando così origine alla schiuma. Questo estintore è indicato per le classi A e B.
  4. Estintore Idrico: si distingue per l'utilizzo dell'acqua nello spegnimento degli incendi. E' particolarmente indicato per le classi A e B, mentre per i quadri elettrici è necessario che superi la norma Uni En 3-7. Un estintore idrico non è affatto idoneo alle classi C e D.

Un estintore si divide anche in portatile e carrellato. Un estintore portatile ha un peso massimo di 18 Kg; si posiziona all'interno di vetrinette e si trova in ambienti come scuole o luoghi di lavoro. Gli estintori carrellati, molto più pesanti, sono definiti in questo modo poiché, per trasportarli, si utilizza un carrello con due ruote. Gli estintori carrellati possono arrivare anche ad un pesi di 100 Kg; in questo caso, il carrello è motorizzato.
Anche il peso è una caratteristica da prendere in considerazione nella scelta dell'estintore. Più aumenta il peso del presidio antincendio, più questo sarà in grado di coprire una superficie maggiore.

  • •Un estintore da1 a 4 kg è l'ideale per auto o barche;
  • •da 2 a 5 kg, per auto, barche e quadri elettrici di piccola e media dimensione;
  • •quello da 6 kg è il più diffuso ed è l'ideale per una casa;
  • •un estintore da 9 a 12 kg è ottimo per tutte le situazioni descritte fino ad ora, ma è chiaro che rispetto ai precedenti ha una maggiore azione di spegnimento;
  • •dai 18 ai 100 kg, questi estintori (dai 18 kg in poi sono i carrellati) sono adatti per ambienti di grandi dimensioni.

La Normativa Antincendio

Tutti i tipi di estintori, prima della messa in vendita, sono sottoposti ad approvazione da parte di organismi ufficiali, che verificano il rispetto delle norme antincendio. In Europa, si applicano le norme EN 3, che stabiliscono:

  1. che l'estintore debba essere identificato tramite un'etichetta esplicativa, contenente la tipologia, l'agente estinguente, l'uso, l'efficacia;
  2. che l'estintore deve essere semplice nell'utilizzo, sicuro ed efficace.

Al fine di rispettare tali norme, gli estintori devono essere sottoposti ad una continua attività di manutenzione. Questa è regolata dalla norma nazionale UNI 9994, che specifica le modalità e la frequenza minima della manutenzione degli stessi. Le fasi da rispettare sono le seguenti:

  • •la sorveglianza, una misura preventiva per verificare la presenza, l'integrità e l'accessibilità dell'estintore;
  • •il controllo, operazione semestrale atta a verificare il buon funzionamento del presidio antincendio;
  • •la revisione, la cui frequenza dipende dal tipo di estintore (schiuma o idrico 24 mesi, polvere 36 mesi, Co2 60 mesi, idrocarburi alogenati72 mesi), ha lo scopo di verificare l'efficienza e lo stato di conservazione dell'apparecchio e di tutte le componenti;
  • •collaudo, per verificare la stabilità del serbatoio e la correttezza del grado di pressione interna. La periodicità di quest'ultima fase dipende dal tipo di estintore e dalla data di costruzione; gli estintori a Co2 sono sottoposti alle direttive ISPESL per le bombole a gas compressi e prevedono un collaudo decennale; gli altri devono invece essere collaudati ogni 12 anni se il serbatoio è marchiato CE, oppure ogni 6 anni se costruiti prima dell'entrata in vigore di tale marcatura.
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coltelloLa lettera di una figlia di un poliziotto alla insegnante di Torino che ha insultato gli agenti in piazza di fronte alle telecamere la scorsa settimana durante le manifestazioni di protesta. Non voglio aggiungere altro. Vi prego di leggerla con la massima attenzione. Ma chi ha dato la laurea a quella professoressa? Quali concorsi ha vinto? Non è degna di insegnare. La maggioranza ama e rispetta le Forze dell’Ordine. Sono sempre a nostra disposizione giorno e notte. Quel poliziotto al quale hai inaugurato la morte rappresenta lo Stato che alla fine del mese ti da lo stipendio. Non ti piace questo Stato? Rassegna le dimissioni e emigra in un altro paese. Le bellissime e commoventi parole della ragazzina dovrebbero farti riflettere, ma con tutto quell’odio che hai in corpo, non sarai mai in grado di capire, perché sei una ignorante. Cosa ha deciso il Ministro della Pubblica Istruzione? E tutti i trina ricciuti che ogni giorno pontificano nelle reti televisive nazionali cosa dicono? Chi non rispetta le Forze dell’Ordine che ogni giorno, a Pasqua, a Natale, a Capodanno si prodigano per difendere noi e le istituzioni non può trasmettere alcunché di positivo agli studenti. Perciò, se hai un minimo di dignità, lascia la scuola e vattene via lontano dall’Italia, magari dal Premier della Corea del Nord. Lì certamente sarai accolta a braccia aperte e non troverai nessun poliziotto o carabiniere fascista.

"Cara professoressa, ti parla la figlia di un appartenente alle forze dell'ordine".

Inizia così la lettera inviata da una anonima alla insegnante di Torino, intervistata da "Matrix" dopo aver urlato "dovete morire" agli agenti schierati durante gli scontri della settimana scorsa nel capoluogo piemontese.

La lettera alla professoressa

La missiva aperta è stata pubblicata su una pagina Facebook di sostegno alle forze dell'ordine. "Tu che gli urli 'dovete morire', vedi ogni volta che mio padre si allaccia gli anfibi e si chiude il cinturone ho davvero paura che qualcuno lo faccia morire. Forse tu non sai cosa vuol dire. Tu non sai cosa vuol dire vivere di turni, vivere di imprevisti, di compleanni in cui nelle foto ci sono tutti: tranne lui. Del pranzo di Natale che diventava freddo a forza di aspettarlo. Del cuscino vuoto accanto a mia madre. Del freddo, del sonno, del sangue sulla strada, degli insulti che gente come te ogni giorno rivolge a chi indossa una divisa".

La solidarietà del web

La lettera ha già raccolto migliaia di condivisioni e commenti di apprezzamento. "Cara professoressa, hai mai provato ad accarezzare la stoffa della giacca di un poliziotto o di un carabiniere? Sai non è di un cotone morbido, non è il lusso che tutti credono che lo Stato regali a quegli uomini e a quelle donne in divisa. Cara professoressa, tu sai che mentre auguravi a quei ragazzi la morte a casa c'erano i loro bambini che si erano appena addormentati che si aspettavano di vedere i loro papà il giorno dopo come tutti i giorni? Lo sai che c'erano madri, fidanzate e mogli che in quel preciso momento stavano pensando a loro? E stavano pensando se magari potevano avere troppo freddo là fuori?".

Gli scontri di Torino

Negli scontri di Torino un agente della polizia è stato ferito da una scheggia esplosa da una bomba carta lanciata dal gruppo di antagonisti presenti al corteo a cui, birra in mano, ha partecipato l'insegnante che ora Renzi vorrebbe "licenziare". "Non sono dei mostri come li dipingete - si legge ancora nella missiva - Ma sono persone. Le stesse persone che chiamate a tutte le ore se avete bisogno di aiuto, e loro anche se voi gli augurate le morte vengono ad aiutarvi: perché hanno giurato di esserci, e quella divisa che tanto odiate rappresenta anche questo. C'è chi della propria divisa ne fa un abuso, come ovunque c'è la mela marcia e sono concorde nel punirlo adeguatamente secondo le leggi, ma non per questo bisogna augurare il male a tutti coloro che indossano una divisa. Perché io nonostante tutto non auguro del male a nessuno e mai lo farò, perché mi hanno insegnato il rispetto per la vita di tutti. Così, cara prof, ora vai e guarda negli occhi tuo padre e tuo marito/compagno/ fidanzato che sia (se ne hai uno), guardali negli occhi e cerca solo di immaginare cosa si possa provare: a sapere che tanta gente come te augura la morte a quegli uomini che per noi sono la vita".

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