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Redazione TirrenoNews

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COSENZA 11 settembre 2019 – Due giovani di Lattarico sono stati indagati per incendio boschivo.

In questi giorni, al termine di una intensa attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza, i militari della Stazione Carabinieri Forestale di Montalto, hanno infatti notificato l’avviso di conclusione indagini preliminari ai due ragazzi.

I fatti risalgono ad una notte di agosto quando D.M. di 18 anni e A.M. di 19 anni, hanno causato un incendio che ha distrutto 3000 metri quadri di macchia mediterranea e bosco di querce, lungo la strada boscata in località “Ventolilla” nel comune di Lattarico.

Nonostante fosse notte inoltrata quando l’incendio è scoppiato, grazie alla segnalazione da parte della cittadinanza ai numeri di pubblica utilità, si è potuto intervenire e contenere le fiamme.

La zona interessata all’incendio, era già particolarmente attenzionata dai militari i quali, attraverso mirate indagini effettuate con la tecnica info-investigativa del “MEF”,metodo delle evidenze fisiche, effettuate sul luogo dei fatti, nonché con l’ausilio di un apparato di video sorveglianza, in uso all’organizzazione forestale dell’Arma, hanno accertato la responsabilità diretta dei due giovani i quali hanno appiccato il fuoco dal ciglio della strada in ben quattro distinti punti attraverso l’utilizzo di un comune accendino.

Come evidenziato dai fotogrammi estrapolati dai video delle microcamere è emerso come l’innesco ha provocato la rapida combustione dell’erba secca sul bordo stradale e la celere propagazione delle fiamme nell’area boschiva.

Lago e l’acqua inquinata

Mercoledì, 11 Settembre 2019 09:32 Pubblicato in Basso Tirreno

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota della minoranza del comune di Lago

“QUELLO CHE I CITTADINI DEVONO SAPERE

UN’ AMMINISTRAZIONE CHE IMMETTE NEI SERBATOI COMUNALI ACQUA DI DUBBIA PROVENIENZA E DI SCARSISSIMA QUALITA’ E SI VANTA DI AVERE RISOLTO IL PROBLEMA IDRICO A LAGO.

 

In data 31/agosto il Sindaco comunicava attraverso i social, di avere risolto definitivamente il problema dell’acqua a Lago, lavorando ,rischiando(a danno dei cittadini) investendo ed attraverso varie ricerche riuscito ad immettere nei serbatoi circa 9 litri di acqua al secondo, dimenticando oppure non informato in maniera adeguata che tale acqua ( sorgente in località Petraro) è stata oggetto di studio da tutte le Amministrazioni del passato e che tali studi hanno impedito loro di utilizzarla a causa della scarsa qualità .

Nella storia Amministrativa del comune di Lago non si è mai verificato un totale inquinamento della rete idrica comunale. Nell’ordinanza n.17 del 6/9/2019 il Sindaco vieta l’uso dell’acqua proveniente dai serbatoi di San Lorenzo, Paragieri e Cozzo Vutami che alimentano le localita’ di :

LAGO,PANTANO,PISCOPIE,GRECI,VASCI,PALOMANDRO,PIGNANESE,FONTANELLA, FELLITO,PADOSA E ANCHE LA FONTANA DELL’ACQUA MIRACOLOSA DEL COSI’ DETTO MULINO.

Cari concittadini se l’azienda sanitaria provinciale ASP, non avesse predisposto, autonomamente i prelievi e la verifica della potabilità delle predette sorgenti, chissà per quanto tempo ancora avremmo consumato acqua inquinata.

Non tralasciando il fatto che non si è a conoscenza da quanto tempo l’acqua inquinata è stata utilizzata a danno della salute pubblica.

Nonostante questo enorme danno,il sindaco non ha avvisato la cittadinanza in modo adeguato. Ha utilizzato facebook e un piccolo manifesto formato A4 che si confonde con i manifesti delle persone decedute.

Ad oggi non tutti i cittadini sono informati di questo danno ambientale, perchè non tutti utilizzano i social, e continuano a consumare acqua in modo particolare le persone anziane.

La cosa più strana ed assurda,è quella che il Sindaco, in data 31/agosto, pubblica i risultati raggiunti nell’erogazione del servizio idrico ed a distanza di una settimana, cioè il 6 settembre comunica l’inquinamento di tutta la rete idrica comunale.

Roba che non si verifica neanche nei paesi più sottosviluppati .

Concittadini, a giorni vi daremo ulteriori informazioni , sul tipo di inquinamento e da quando effettivamente in atto ,dai dati che emergeranno dalla documentazione da noi richiesta presso l’Ente

                                                           IL GRUPPO DI MINORANZA CONSILIARE

Abbiamo visto il servizio del più bravo giornalista calabrese, per noi almeno, quale è sicuramente Riccardo Giacoia.

Giacoia ha intervistato diverse persone sulle condizioni di Scalea, raccogliendo varie osservazioni e critiche, poi, esposte, nel servizio.

Non sono parole sue, né sintesi sue, ma semplici considerazioni della gente.

 

 

 

Eppure il servizio è stato inteso e dichiarato come “denigratorio e di inaccettabile gravità”

Da qui le contestazioni del sindaco di Scalea ed una lettera inviata alla RAI, con la quale viene denunciato il grave danno d’immagine subito dalla cittadina tirrenica dopo il servizio andato in onda “confido in una replica televisiva nella quale sia data alla città di Scalea la possibilità di essere raccontata e rappresentata nella sua vera immagine”

SCALEA (CS) – Il servizio del giornalista Rai Riccardo Giacoia su Scalea, che il 1 settembre è andato in onda nello Speciale Tg1 sul Turismo “Un’estate italiana”, dopo aver provocato la durissima reazione del Presidente dell’Associazione “Noi per il Territorio” Nicola Biondi (guardando il servizio ho provato ribrezzo e sconforto visto che si è mostrato solo lo 0,1% del turismo che noi abbiamo) e quella del consigliere di minoranza Eugenio Orrico, che ha presentato un’interrogazione per il gravissimo danno d’immagine causato da un servizio denigratorio ma causato anche dal mancato intervento dell’Amministrazione Comunale (viene mostrato un signore che parla da un garage adibito ad abitazione che denota un cambio di destinazione d’uso oltre che un ingiustificabile degrado. Diversi locali box/magazzini sono adibiti ad uso diverso da quello di destinazione catastale), è arrivata anche la presa di posizione ufficiale del Sindaco di Scalea Gennaro Licursi che con una missiva inviata al Direttore di Rai 1, al responsabile della trasmissione “Speciale Tg1” e all’autore del servizio, il giornalista Riccardo Giocoia, chiede una replica televisiva che rappresenti e racconti Scalea nella sua realtà.

“Il servizio da Scalea di Riccardo Giacoia – scrive il Sindaco Licursi – ha suscitato una fortissima indignazione, sia nella collettività scaleota, che nelle tantissime persone che in Italia e nel mondo conoscono e prediligono la nostra città. Nella mia qualità di sindaco di Scalea mi corre l’obbligo di denunciare il danno di immagine, di inaccettabile gravità, che il servizio di Giacoia ha arrecato alla città (pur nella sua brevità, mentre si è dilungato in incredibili spot pubblicitari a beneficio di strutture private ed elitarie presenti in altre località).

“Scalea meritava ben altra considerazione da parte della TV di Stato – continua Licursi – che più delle altre emittenti televisive avrebbe il dovere di fornire una corretta informazione. Lo affermo con profonda amarezza e rincrescimento, facendo riferimento non solamente alla storia millenaria di splendore civile, culturale, artistico e paesaggistico di Scalea, quanto al ruolo importante che la città svolge attualmente per l’intera economia regionale, grazie alla sua capacità di accogliere e incrementare un turismo sempre più variegato e qualificato, con le sue eccezionali risorse naturali, umane, imprenditoriali, intellettuali. Nel servizio di Giacoia, con inaudita superficialità, singole storie di degrado abitativo e traversie condominiali, come se ne verificano quotidianamente nella loro miserabile gravità, in ogni angolo del mondo, è stata assunta ad emblema della realtà turistica di Scalea. Scalea per fortuna ha ancora una sua bella storia da raccontare al mondo.

“L’evidenza concreta e i dati statistici – si legge ancora nella lettera – confermano che Scalea quest’anno ha fatto registrare una densità di presenze turistiche pari solamente alle località più rinomate al mondo, con pieno gradimento e godimento delle centinaia di migliaia di villeggianti e turisti che hanno trovato confortevole accoglienza nelle tante strutture ricettive, balneari, di ristorazione e ricreative di cui la città ha saputo dotarsi in quantità e qualità tali da soddisfare tutte le esigenze. Si possono immaginare e facilmente quantificare gli enormi riflessi positivi a livello comprensoriale, e a beneficio dell’intera regione dell’imponente flusso turistico che ha per meta la nostra Scalea”.

È comprensibile – si legge ancora -, pertanto, che soprattutto da parte degli operatori turistici e dei titolari delle aziende alberghiere, commerciali, agricole e produttive di Scalea e del comprensorio si sia sollevata una profonda indignazione, in reazione al servizio televisivo che tanto svilisce e denigra la nostra città. Confido da parte dell’autore del servizio, del responsabile della trasmissione e del direttore della rete Rai 1, in un’onesta e obiettiva considerazione di quanto ho esposto e un impegno a una replica televisiva nella quale sia data alla città di Scalea la possibilità di essere raccontata e rappresentata nella sua vera immagine”.

Sostegno alle parole di Licursi sono arrivate questa mattina anche dal Sindaco di Diamante Ernesto Magorno “Il servizio andato in onda nel corso dello Speciale Tg1 “Un’estate italiana” – scrive il senatore del PD – rischia di creare danni alla città. La Rai ha il dovere di porre rimedio a quanto accaduto. Sul caso presenterò un’interrogazione parlamentare“.

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