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Scioglimento Asp Catanzaro per infiltrazioni mafiose
Giovedì, 12 Settembre 2019 21:17 Pubblicato in CatanzaroNon solo deficit, adesso anche mille lavoratori precari a rischio licenziamento entro la fine dell’anno con conseguenze inimmaginabili sui servizi forniti.
Sulla sanità calabrese si abbatte un’altra scure.
Il Consiglio dei ministri, infatti, su proposta del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, ha deliberato lo scioglimento dell’Azienda sanitaria provinciale di Catanzaro.
Pesantissima la motivazione: «accertati condizionamenti da parte delle locali organizzazioni criminali».
Lo scioglimento durerà 18 mesi e in questo periodo la gestione dell’Ente sarà affidata ad una commissione di gestione straordinaria.
«La situazione della sanità in Calabria è molto seria» è stato il commento del neoministro della Salute Roberto Speranza, da subito impegnato con i problemi calabresi.
«Il rispetto rigoroso del principio di legalità sarà essenziale per aprire una stagione in cui il diritto alla salute venga effettivamente garantito» ha aggiunto il ministro.
Uno scioglimento, quello dell’Asp di Catanzaro, che giunge a sei mesi esatti da quello dell’Asp di Reggio Calabria, anche in quel caso decretato per infiltrazioni mafiose.
Attualmente l’Azienda sanitaria catanzarese era retta da un reggente, visto che ancora non era stato nominato il commissario che, in base al Decreto Calabria, avrebbe dovuto gestire l'Azienda per cercare di rimettere a posto i conti.
L’Ente era finito nell’occhio del ciclone nel novembre dello scorso anno, dopo l’operazione «Quinta Bolgia» della Direzione distrettuale antimafia che aveva portato all’arresto di 24 persone tra le quali ex componenti del management dell’Azienda.
Nell’inchiesta sono finiti l’ex direttore generale dell’Asp di Catanzaro, Giuseppe Perri - i suoi predecessori Gerardo Mancuso e Mario Catalano sono indagati in stato di libertà -, Giuseppe Pugliese, direttore amministrativo sino all’ottobre 2017, ed Eliseo Ciccone, già responsabile del Suem 118 ed ora destinato ad altro incarico.
Pesanti le conclusioni cui sono giunti i magistrati della Dda ed i finanzieri del Comando provinciale del capoluogo e dello Scico di Roma.
Secondo l’ipotesi accusatoria, infatti, la cosca Iannazzo-Cannizzaro-Daponte aveva un controllo totale dell’ospedale di Lamezia Terme proprio grazie al management dell’Asp per il tramite di due politici, l’ex parlamentare Giuseppe «Pino» Galati e Luigi Muraca, componente del Consiglio comunale di Lamezia sciolto nel 2017 per infiltrazioni mafiose.
Secondo l’accusa, gli Iannazzo-Cannizzaro-Daponte, grazie ai loro sottogruppi e alla connivenza di amministratori pubblici e politici, avevano il controllo della fornitura di ambulanze sostitutive del 118, oltre che dei servizi di onoranze funebri, della fornitura di materiale sanitario, del trasporto sangue e di altro ancora
«Lo scioglimento per infiltrazioni mafiose dell’Asp di Catanzaro conferma la necessità e l’urgenza che l’intero governo M5S-Pd prenda in mano al più presto la situazione della sanità calabrese, dotando le aziende del Servizio Sanitario Regionale di vertici capaci di garantire legalità e tutela della salute con indipendenza e coraggio».
Lo affermano, in una nota, i parlamentari calabresi del M5S Francesco Sapia, Bianca Laura Granato, Paolo Parentela e Giuseppe d’Ippolito, che aggiungono: «Il provvedimento del Consiglio dei ministri, analogo a quello che aveva già interessato l’Asp di Reggio Calabria, è indicativo della patologia principale da cui è affetto il Servizio sanitario della Calabria, cioè la sudditanza rispetto ad un sistema di potere che finora ha potuto agire incontrastato tra complicità e silenzi».
«Siamo certi – concludono – che il ministro della Salute, Roberto Speranza, e il ministro Luigi di Maio, capo politico del Movimento 5 Stelle, raccoglieranno in prima persona questo nostro appello, anche perchè sulla sanità calabrese non c’è più tempo da perdere».
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La Proloco Riviera degli Oleandri “porta” in città 40 Ferrari
Giovedì, 12 Settembre 2019 17:06 Pubblicato in Economia - Ambiente - EventiL’evento si terrà giorno 21 settembre 2019, sabato, in via Margherita con inizio alle ore 18.00 e termine alle ore 24.00.
La giunta, assente giustificato il solo vice sindaco Palarchio, il 6 settembre scorso, ha approvato l’evento con la delibera n 120.
Ben 40 Ferrari invaderanno le strade della nostra città.
Appare opportuno segnalare che l’amministrazione comunale ritiene che tale evento, e quelli similari, attraggono visitatori nella città e valorizzano il territorio grazie alla risonanza mediatica che essi eventi stimolano
Ed ancora appare utile evidenziare che l’amministrazione stante lo stato di dissesto non è in grado di effettuare direttamente eventi similari così che non resta che avallare quelli proposti da soggetti terzi, come nel caso dalla Pro Loco Riviera degli Oleandri, ma non manca di apportare il proprio contributo mettendo a disposizione le strade comunali.
Molti dubbi sulla affermazione dello stato di dissesto che ancora viene richiamato anche per il bilancio 2019,quando ben si sa che il comune per la promozione della città, come dichiarato esistente, ben può e deve utilizzare la tassa di soggiorno.
Bene allora alla iniziativa “gratuita” proposta dalla Pro Loco.
Il M5s smentisce l’alleanza alle regionali Umbre col Pd.
Giovedì, 12 Settembre 2019 16:50 Pubblicato in ItaliaIl Movimento Cinque Stelle ha smentito l'ipotesi di alleanza col Pd in occasione delle Regionali in Umbria, circolata nelle ultime ore
Il Movimento Cinque Stelle ha smentito l’ipotesi di alleanza col Pd in occasione delle Regionali in Umbria, circolata nelle ultime ore dopo essere stata proposta dal ministro Dario Franceschini.
Come riporta l’Ansa, fonti del movimento hanno dichiarato: “Il tema delle alleanze alle regionali non è all’ordine del giorno.
Dunque non c’è in ballo alcuna possibile alleanza con il Pd in vista delle prossime elezioni Regionali”.
Le elezioni Regionali in Umbria si terranno il prossimo 27 ottobre, ma la proposta del ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo non ha trovato terreno fertile tra gli alleati di governo.
L’idea era stata accolta positivamente anche dal segretario del Pd Nicola Zingaretti, e criticata dal leader della Lega Matteo Salvini.
I portavoce del M5s hanno precisato: “Le priorità per il MoVimento sono altre, ci sono temi importanti da affrontare e provvedimenti da realizzare in tempi celeri a favore dei cittadini.
Una cosa è certa: le dinamiche interne tra forze politiche non interessano agli italiani e non servono a far crescere il Paese.
Rimaniamo concentrati sulle cose concrete come il taglio dei parlamentari e l’abbassamento delle tasse“.
Intanto, Matteo Salvini ha rassicurato il suo elettorato a un’iniziativa a Orvieto: “Ho visto anche oggi che secondo gli ultimi sondaggi la Lega è il primo partito italiano.
Quindi non penso che potranno andare avanti a lungo solo nel nome della poltrona e dell’odio nei confronti della Lega”.
Ndr: Matteo. La lega non è l’ombelico del mondo!
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