
Redazione TirrenoNews
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Guglielmelli fustiga Morra e tenta di salvare Oliverio.
Mercoledì, 11 Settembre 2019 22:43 Pubblicato in Primo PianoGuglielmelli invita il Pd a non credere in Morra.
Morra intervitato ad Agorà e chiesto se in Calabria vede un governo PD m5s dice:
“Dal mio punto di vista assolutamente no”.
E’ la risposta di Nicola Morra, senatore del Movimento 5 Stelle e presidente della Commissione Antimafia, ad Agorà Rai Tre, alla domanda se l’alleanza con il Pd sarà estesa anche sui territori.
“Io debbo far riferimento alle realtà concrete. Se lei avesse a che fare con alcuni Partiti democratici, così come con alcune Forze Italia e via dicendo, lei avrebbe, credo giustamente, si dice in calabrese ‘le si drizzerebbero le carni’. Cioè lei avrebbe un moto di sdegno e di ribrezzo. Per cui a fronte di certe situazioni io preferisco star lontano”, ha concluso Morra.
Noterete come Morra non abbia parlato di Oliverio
Ma ecco il comunicato di Guglielmelli:
Dispiace ascoltare le dichiarazioni del senatore Morra quando parla di repulsione verso alcuni PD della Calabria.
Conosco quanti in queste ore affannosamente stanno inseguendo Morra affinché interceda con il Movimento 5 Stelle per fare un accordo alle prossime elezioni regionali e sinceramente non meritano quella considerazione.
Da un lato c’è la preoccupazione legittima di esponenti del PD di replicare il governo giallo-rosso dall’altra si assiste a farneticazioni, chiusure immotivate e finanche colpi bassi volti a minare la credibilità verso chi nel PD si sta prodigando in quella direzione, da parte importanti esponenti dei 5 Stelle.
Consiglio a questo punto agli amici del PD che anche in queste ore sono pronti a inseguire i loro peggiori estimatori a ritrovare un po’ di dignità e un sussulto di orgoglio.
Non è possibile che pur di sbarazzarsi di Mario Oliverio si facciano fustigare pubblicamente da esponenti come il senatore Morra che non hanno alcun merito politico nè particolari qualità umani e morali.”
Come mai Guglielmelli confonde il PD con Oliverio?
A chi sta obbedendo il segretario Guglielmelli?
I rifiuti ed il fallimento di Oliverio e della Rizzo
Mercoledì, 11 Settembre 2019 22:17 Pubblicato in PaolaNoi calabresi paghiamo sempre le solite scelte sbagliate della politica calabrese, quali sono gli ATO corrispondenti ai territori delle province.
Province come quella di Cosenza che sono quasi una regione o più grandi
Come se fosse possibile mettere d’accordo 150 sindaci della provincia di Cosenza.
Sindaci che nemmeno si conoscono.
Sindaci dello Ionio e del tirreno.
Sindaci del pollino e della sila.
Come se fosse logico, facile, possibile inviare i rifiuti a 100-150 km di distanza
Era ben prevedibile che si corresse il rischio che i rifiuti restassero per strada.
Ma la cosa più vergognosa è che nessuno rileva e rivela il fallimento totale della politica regionale.
Non solo nella provincia di Cosenza (che è il caso più grave ed emblematico) ma in tutta la regione.
Troppo comodo tentare di inviare i rifiuti verso siti lontani.
La gente doveva e dovrebbe essere educata a capire che i rifiuti appartengono ai territori che li producono, così da essere istintivamente spinti a fare una raccolta differenziata altissima, correndo il rischio di mantenere nel proprio territorio i propri rifiuti
Ed è forse ridicolo che si tenti di risolvere il problema andando domani 12 settembre dal prefetto Paola Galeone.
Siamo in piena emergenza rifiuti, non basta correre per evitare che i rifiuti restino in strada.
Occorre ridurre le dimensioni degli ATO.
E’ inevitabile .
Che ognuno conservi ed elimini la propria spazzatura.
Alla domanda se Matteo Renzi remi nella stessa direzione del Pd Zingaretti aveva risposto nei giorni scorsi: «Mi auguro di sì. Questo serve a lui e all'Italia».
Per poi aggiungere, «vedremo, ognuno deve rispondere delle proprie azioni».
Ora Nicola Zingaretti si augura che non ci sia scisma dentro al Pd.
Dunque, lo spettro della formazione di gruppi parlamentari autonomi renziani - la scissione - resta.
Dice che «l'unica cosa che non si capisce è quali motivi possano esserci alla base di un fatto lacerante».
Alla Camera si riuniscono per la prima volta dall'inizio della crisi i parlamentari di Base riformista, l'area Pd capeggiata da Luca Lotti e Lorenzo Guerini, acclamato come nuovo ministro della Difesa.
Una sessantina i presenti, potenziali truppe dei nuovi gruppi renziani se la «separazione consensuale» si farà.
Ma non tutti sarebbero disposti a seguire il senatore di Rignano.
Molti considerano più opportuno restare nel Pd.
La questione - non toccata oggi nell'incontro - è destinata a tornare fino alla Leopolda, prevista dal 19 ottobre.
In sostanza Renzi si mostra sempre più un generale, anzi, meglio: un Capitano.
E quindi "eccolo, eccolo, sta arrivando!".
L'eccitazione sale, i cronisti si fanno sotto, come ai vecchi tempi: sorrisi, baci, abbracci. Matteo (Renzi) li dispensa come cioccolatini, ma - come sempre - scherza, motteggia.
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