Redazione TirrenoNews
Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Elezioni regionali, i 5 Stelle chiudono la porta al Pd
Martedì, 10 Settembre 2019 07:51 Pubblicato in CalabriaLaura Ferrara è una bella persona.
Vorremmo crederle quando la stampa dice che esclude ogni possibilità di dialogo politico con il PD.
Ma ci è difficile.
Laura dice :
«Voglio ricordare a tutti che le regole del M5S non permettono coalizioni con partiti politici e che l’unica alleanza prevista, come votato a luglio, è con le liste civiche pure».
E quando aggiunge «Sono a Bruxelles a portare avanti il mio lavoro in Europarlamento.
Non ho incontrato nessuno e nella mia agenda non è previsto alcun appuntamento con esponenti del PD per discutere di elezioni regionali».
Noi non interpretiamo queste parola come una chiusura ad un accordo con il PD per le prossime elezioni regionali
E tantomeno le interpretiamo come la esclusione della accettazione della candidatura di Oliverio a Governatore della Calabria.
Etichettato sotto
Avanti popolo, alla riscossa di Francesco Gagliardi
Lunedì, 09 Settembre 2019 19:58 Pubblicato in ItaliaIl Partito Democratico ovvero il Partito Comunista Italiano è tornato al Governo dopo un anno di astinenza e il suo segretario Nicola Zingaretti a Ravenna a conclusione della festa dell’Unità è stato accolto trionfalmente dai simpatizzanti sulle note del famoso inno dei comunisti:-Avanti popolo alla riscossa, bandiera rossa trionferà-.
Qualcuno si è scandalizzato, io no.
E sapete perché? Perché il Partito Comunista Italiano non è morto.
E’ stato sconfitto dalla storia, in Russia e negli stati europei che dopo il conflitto mondiale furono invasi dall’Unione Sovietica, ma in Italia esiste ancora.
E l’altro giorno, durante il giuramento dei Ministri, un esponente comunista, Ministro del secondo Governo Conte, si è presentato indossando una bella cravatta rossa.
Il Partito Comunista Italiano ha cambiato nome diverse volte in questi ultimi anni dopo il crollo del muro di Berlino per prendere in giro la gente, ma i dirigenti sono rimasti sempre gli stessi e gli agitprop e i trina ricciuti, pur cambiando pelle come i serpenti, sono rimasti sempre fedeli al marxismo e allo stalinismo.
La falce e il martello ce l’hanno sempre nei loro cuori. Il P.C.I. non è mai morto.
E’ vivo. E ieri sera i comunisti erano tutti a Ravenna a festeggiare il loro segretario, ma soprattutto il ritorno a Palazzo Chigi grazie al matrimonio con gli ex nemici 5 Stelle.
Cantavano a squarciagola, battevano le mani e le bandiere del partito garrivano al vento.
Una nota stonata, non c’è che dire.
Mancavano le bandiere rosse con la falce e il martello.
Sul palco con Zingaretti c’erano Gentiloni e Franceschini, i quali forse anche loro sussurravano piano piano :-Viva il comunismo e la libertà-.
Si sono vergognati? Macchè! Anche loro provengono da un partito che per prendere per i fondelli gli italiani ha usato la croce di Cristo nel simbolo del partito.
E quando con tangentopoli il partito si è sciolto come neve al sole, senza vergognarsi, sono confluiti nel PDS, nel Ds, nel Pd che vuol dire Partito Comunista Italiano. Se Gentiloni e Franceschini non la pensavano come quelli che intonavano “Bandiera Rossa” avrebbero dovuto abbandonare la manifestazione. Invece sono rimasti accanto al loro segretario, hanno risposto al saluto e hanno cantato l’inno dei lavoratori.
Provengono, è vero, dalla Democrazia Cristiana, ma da quella democrazia cristiana catto comunista. E ora che dopo un anno di astinenza e digiuno sono entrati a Palazzo Chigi e in Europa anche loro hanno intonato “Bandiera Rossa”, perché solo e soltanto con i metodi marxisti e stalinisti hanno potuto occupare le comode poltrone parlamentari.
E l’inno della Democrazia Cristiana se lo sono dimenticato?
Forse “Bianco fiore simbolo d’amore” non l’hanno mai cantato.
E poi cosa ci azzeccano Gentiloni e Franceschini con la festa dell’Unità.
Ma questo giornale esiste ancora?
Il giornale è scomparso, la festa è rimasta, e i comunisti ancora ci sono e nelle manifestazioni di piazza si fanno ancora sentire intonando “Bandiera Rossa” e mangiando hot dog e salsicciotti. Bandiera rossa trionferà, viva il comunismo e la libertà.
M5s, la rabbiosa delusione degli attivisti calabresi
Lunedì, 09 Settembre 2019 09:01 Pubblicato in CalabriaScrive Iacchitè
Gli ultimi avvenimenti politici dimostrano che, ancora una volta, la Calabria risulta essere assolutamente non considerata a livello governativo, nonostante che alle elezioni del 4/3/18 abbia contribuito con oltre il 43% al successo del M5S!!!
Infatti dei suoi 18 parlamentari, nessuno è presente nella compagine governativa.
Il silenzio assordante ed il capo chino dimostrato nei confronti delle scelte romane da questi portavoce fantasma, ha fatto sì che si verificasse questa incresciosa situazione, che ha provocato la rabbia di tutti coloro che ogni giorno si spendono sul territorio.
Perché il ritrovarci Ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli che inneggia al Tav, alla Gronda ed alla NON revoca delle concessioni autostradali ai Benetton, a noi Calabresi che manchiamo delle più elementari infrastrutture, non può che provocarci disgusto e RABBIA.
Avevamo visto una possibilità di cambiamento con il Decreto Calabria, grazie al lavoro di Giulia Grillo e ci ritroviamo ad avere Ministro della salute Roberto Speranza! Nomina che sicuramente ha esaudito le preghiere del Governatore Mario Gerardo Oliverio, responsabile, insieme a tutti quelli come lui, della disastrosa situazione sanitaria calabrese.
E che dire della nomina di Dario Franceschini al MIBACT ?In questo caso non ci sono parole:parla il suo operato nei governi Renzi- Gentiloni. A proposito di Gentiloni fa specie la sua futura scandalosa nomina a Commissario UE.
Molti di noi hanno votato SI su Rousseau dimostrando, ancora una volta, fiducia e speranza. Ma la presentazione della squadra di governo e la subalternità dimostrata dal M5S nei confronti dell’alleato, denota chiaramente un segno di debolezza, di abbandono dei valori che hanno portato le nostre idee non solo in Italia, non solo in Europa, ad essere l’Archetipo di un nuovo modo di fare politica: dimostrando che è possibile che siano semplici cittadini ad entrare nelle istituzioni.
Questi compromessi stanno normalizzando il Movimento tanto da rischiare di omologarlo a qualsiasi altro partito politico: così si perde definitivamente l’identità che lo ha contraddistinto finora.
Per riacquistare la dignità perduta, URLIAMO con grande fermezza e con tutto l’amore per un sogno chiamato MOVIMENTO 5 STELLE, di voler assistere ad un gesto clamoroso ed unico che si concretizzi in un voto di sfiducia verso un governo che non ci appartiene. Siamo pronti, qualora ciò non si verificasse, ad adottare simbolicamente la seguente citazione:
“QUANDO UN GOVERNO NON FA CIO’ CHE VUOLE IL POPOLO, VA CACCIATO VIA ANCHE CON MAZZE E PIETRE“ (Sandro Pertini)
Da Iacchite - 9 Settembre 2019
Etichettato sotto