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Il tribunale di Cosenza ha condannato un funzionario del Comune di Castrolibero, Mariano Zinno, 57enne, a due anni e due mesi di carcere e due anni di interdizione dai pubblici uffici.

Secondo l'accusa, rappresentata dal pm Giuseppe Cozzolino, Zinno in qualità di funzionario del Comune di Castrolibero e titolare della contabilità speciale si sarebbe impossessato di 36.003, in particolare per avere emesso in assenza di lecita causale, due ordinativi di pagamento, relativi al 2010, ognuno di 18.001, accreditando le relative somme su conto corrente, a lui stesso intestato.

Zinno è difeso dall'avvocato Paolo Pisani.

Il Comune di Castrolibero è parte offesa nel procedimento.

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Tra i 60 parlamentari che hanno aderito all’intergruppo proposto dal Sottosegretario agli Esteri sen. Benedetto Della Vedova, per la legalizzazione e la depenalizzazione della marijuana, sono due i deputati calabresi, Enza Bruno Bossio e Nico Stumpo.

Sono numerose le personalità e gli intellettuali che, da tempo, anche in Italia si vanno pronunciando sulla opportunità che il Parlamento ed il Governo pervengano a questa decisione.

Pronunciamenti autorevoli sono pervenuti da Umberto Veronesi e, recentemente, da Roberto Saviano che ha pubblicato su “Repubblica” le ragioni della giustezza della scelta anche al fine di contrastare gli affari della mafia a livello nazionale ed internazionale.

Nella sua ultima relazione annuale la Direzione Nazionale Antimafia ha denunciato esplicitamente “il totale fallimento dell’azione repressiva e la letterale impossibilità di reprimere meglio e di più la diffusione dei cannabinoidi”.

Per questo la DNA propone “politiche di depenalizzazione” che potrebbero essere efficaci per ridurre il carico giudiziario e per prosciugare un mercato che è, in grande parte, appannaggio di associazioni criminali agguerrite.

Significativo, a questo proposito, è il numero di adesioni registrato sul tweet di Enza Bruno Bossio “con legalizzazione #cannabis si colpisce il mercato illegale controllato dalla mafia, in particolare dalla ndrangheta”.

L’impegno proposto dal sen. Della Vedova è quello di affidare all’intergruppo parlamentare il compito di redigere e presentare un disegno di legge da sottoporre all’attenzione ed all’approvazione delle Camere entro questa legislatura. Roma, li 15 marzo 2015 .Ufficio Stampa On. Vincenza Bruno Bossio

IX Commissione - Trasporti, Poste e Telecomunicazioni Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie.

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“Sono il presidente della Regione ma nessuno mi ha ascoltato”

Poi continua : “ Non capisco perchè non sono stato nominato io. Mi avete lasciato da solo per mesi davanti a problemi enormi”

La voce di Oliverio, alta, tra l'incredulità dei ministri presenti, si ascoltava anche fuori della stanza delle riunioni del consiglio dei Ministri.

Ed inoltre : “Ancora non riesco a capire cosa impedisca la mia nomina a commissario della sanità”.

Oliverio rifiuta di accettare la incompatibilità legislativa che ne impedisce la nomina a Commissario

Già in Calabria il governatore aveva affermato : “ Ma io non mollo e sbaglia chi pensa di mettermi in un recinto.

Non sono riusciti a mettermi in un recinto nè alle primarie nè alle elezioni».

Ha parlato così nell'aula del consiglio regionale. . «Io – ha spiegato il governatore – mi sono insediato il 10 dicembre scorso. Da quel giorno e fino al 31 il governo avrebbe dovuto prenderne atto. C'era un impegno preciso: la mia nomina sarebbe dovuta avvenire durante il Consiglio dei ministri del 31 dicembre».

Non è andata così. Contro di lui ci si è messo anche l’avvocatura di stato che lo ha dichiarato non nominabile per via della nuova Legge di stabilità e nel Patto della Salute, che impediscono al governatore di assumere anche la carica di commissario.

Oliverio brandisce ancora i pareri giuridici, inviati al governo, secondo cui dovrebbe essere lui il successore di Luciano Pezzi. «Sono convinto che la Calabria abbia bisogno di un governo responsabile per uscire da una logica prettamente ragioneristica.

Mi auguro che il giochino del totonomi si chiuda al più presto. Se non sarà così, bisognerà valutare iniziative diverse. Non è possibile che la Calabria subisca ancora. Ho 62 anni e non mi intimidisco. L'unico mio punto di riferimento sono gli interessi dei calabresi». Parole decise, recapitate direttamente a Palazzo Chigi.

Parole che non hanno intimidito

Insomma per Oliverio si è trattato di uno sgarbo istituzionale e prepara la battaglia legale.

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