
Cose che succedono solo in Italia!.
Vent’anni fa un cittadino italiano ha ricevuto l’assegno di invalidità civile. Un assegno insufficiente a vivere in Italia, ma importante per chi vive nell’America del Sud
E l’ invalido diciotto anni fa è emigrato proprio in Sud America.
Ovviamente ha lasciato in Italia un tutore che incassava per suo conto la somma.
Il problema è che la legge stabilisce che l’assegno di invalidità civile può essere incassato solo se il cittadino vive in Italia.
Ora il tutto è stato scoperto. Vi chiederete da chi. Dall’ Inps che la ha erogata? Macchè!
Queste cose sono scoperte solo dalla Guardia di Finanza. Nel caso quella di Rossano giacchè l’invalido era di Corigliano.
Da qui le due denunce. La prima a carico dell’invalido, la seconda a carico del tutore.
I reati contestati sono truffa e falso ideologico ai danni dello Stato.
Il danno erariale è pari a circa 75 mila euro
Possibile, ci chiediamo, che l’Inps non intenda esercitare questi controlli, magari accedendo alla banca dati dell’AIRE( Anagrafe italiani residenti all’estero) e senza la Guardia di Finanza non si riesca a scovare chi truffa lo Stato.
Cento uomini del Corpo Forestale dello Stato stanno in queste ore effettuando operazioni di perquisizione presso numerose rivendite di valori bollati nei Comuni di Cosenza e Rende. L’operazione, scaturita da indagini sulla falsificazione e vendita di valori bollati, sono coordinate e disposte dalla Procura della Repubblica di Cosenza nella persona del Procuratore Capo Dr. Dario Granieri e dal Sostituto Procuratore Dr. Bruno Antonio Tridico e condotte dalla sezione di P.G. aliquota CFS e dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del CFS (Nipaf). L’attività vede impegnato personale del Comando Provinciale, dei Coordinamenti Territoriali della Sila e del Pollino in collaborazione con il personale dell’Agenzia delle Entrate di Cosenza. 24 giugno 2015
Scigliano (cs) – 22 giugno 2015 – Una operazione congiunta di Guardia Di Finanza e Corpo Forestale dello Stato ha portato nei giorni scorsi al sequestro nel Comune di Scigliano (cs) di tre manufatti adibiti a vasche di depurazione. In particolare il controllo degli uomini delle Forze dell’Ordine ha interessato le località “Pellara”, “Lupia” e “Piano d’Orlando”.
Nella prima, dove confluiscono le acque reflue dell’abitato della frazione “Diano”, l’accertamento ha evidenziato la presenza di alcune vasche non funzionanti e prive di autorizzazione.
Tali rifiuti allo stato liquido non subendo alcun processo di trattamento depurativo, venivano sversati in un fosso adiacente per poi finire in alcuni torrenti naturali.
Nel secondo manufatto, o pseudo depuratore confluiscono le acque reflue delle abitazioni della frazione Calvisi, le quali anche in questo caso che senza subire alcun processo di depurazione sversano nel torrente Vallone del Monaco che successivamente si immette nel Fiume Savuto con conseguente danneggiamento ed alterazione dell’equilibrio chimico-fisico e biologico del corso d’acqua.
Infine il terzo controllo è stato effettuato a “Piano d’Orlando” ad un manufatto che raccoglie le acque della linea fognaria delle abitazioni della frazione “Travers”.
Acque che poi venivano sversate a cielo aperto nei terreni circostanti rappresentati da comprensori boscati di specie varie con limitrofi terreni agricoli.
A seguito dell’accertamento si è quindi provveduto al sequestro dei manufatti e al deferimento degli amministratori comunali per attività di gestione non autorizzata di rifiuti speciali, essendo il tutto effettuato senza le dovute autorizzazioni e nulla osta previsti ai sensi del decreto legislativo 152/2006 che regola tale attività.