Il problema del Ponte sul Savuto è sempre di attualità.
Forse non soltanto perché è un servizio indispensabile per coloro che abitano la zona agricola di interesse, ma anche perché collega facilmente Nocera Terinese con Amantea, la relativa stazione ferroviaria e la frazione Campora San Giovanni e, soprattutto, perché se “Dio ce ne liberi” una forte mareggiata dovesse interrompere la SS18 mancherebbe il collegamento nord-sud della costa tirrenica calabrese e, virtualmente, in caso di forte nevicata che interrompa la A3, perfino il collegamento con e dalla Sicilia.
Ed allora eccovi una lettera aperta diretta ai candidati al governo della regione Cono CANTELMI, Nico D’ASCOLA, Wanda FERRO, Domenico GATTUSO, Mario OLIVERIO.
“In qualità di promotore del “Comitato Ricostruiamo il ponte Savuto” e a nome di migliaia di cittadini che hanno firmato la relativa petizione, chiedo ai candidati alla Presidenza della Giunta Regionale della Calabria di voler inserire la ricostruzione del ponte tra i loro programmi, prendendo contatto con il territorio interessato per avere l’esatta percezione del significato dell’opera.
La ricostruzione del ponte sul fiume Savuto riveste importanza prioritaria per un vasto territorio a cavallo tra le province di Catanzaro e Cosenza. Posto sulla strada provinciale 163/1 tra Nocera Terinese e Campora San Giovanni e trasferito dall’Anas all’Amministrazione provinciale nel 2000, il viadotto è stato prima danneggiato dal maltempo nel 2006 e poi definitivamente distrutto da un’alluvione del 2008.
Il crollo ha creato problemi di ordine economico, finanziario e produttivo a centinaia di imprenditori che lavorano nei comparti dell’agricoltura, dell’edilizia, del commercio e dell’artigianato. Basti pensare che ci sono aziende che hanno terreni ed interessi sia nel versante cosentino che nel versante tirrenico del fiume Savuto, e l’assenza di una struttura viaria adeguata penalizza e costringe gli operatori a percorsi alternativi lunghi e costosi. Esso, inoltre, è necessario per garantire sul versante tirrenico i collegamenti Nord-Sud della regione, interrotti di frequente nella zona Campora S. Giovanni a causa delle continue erosioni marine della statale 18.
Le informazioni di stampa ci dicono che la Giunta regionale ha approvato, con la delibera pubblicata sul Burc del 19 giugno 2014, la rimodulazione delle risorse Cipe del Piano per il Sud. Vi preghiamo pertanto di prendere nella debita considerazione il problema e farci conoscere le vostre modalità per accelerare i tempi di realizzazione dell’opera, al fine di porre fine ai disagi dei cittadini e delle tante attività economiche e produttive presenti sul territorio.
Rimango a vostra disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti e incontri, e Vi ringrazio a nome dei numerosi cittadini che hanno firmato l’appello per la ricostruzione del ponte. Giuseppe Ruperto”.
14 maggio 2014. Operazione Chimera. In manette 26 persone appartenenti alla cosca “Cerra – Torcasio – Gualtieri”.
28 ottobre 2014 . Operazione Chimera Due . In manette “altre” 18 persone, sempre della cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri.
Ad eseguire gli arresti il Nucleo investigativo dei carabinieri di Catanzaro, insieme alla Compagnia di Lamezia Terme.
16 le ordinanze di custodia cautelare in carcere
Una l’ordinanza di arresti domiciliari
Tutti sono ritenuti responsabili a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, finalizzata alla commissione di estorsioni a danno di imprenditori e commercianti dell'area lametina, nonché all'illegale porto e detenzione di armi.
A finire in carcere esponenti di spicco della cosca, Cerra-Torcasio-Gualtieri, quali Pasquale Torcasio 45 anni e Cesare Gualtieri, 36 anni, ed inoltre vari componenti del gruppo di fuoco dell'omonima cosca.
L'indagine costituisce il prosieguo dell'operazione "Chimera" del maggio scorso e si è sviluppata grazie alla collaborazione di vari imprenditori.
Un ulteriore provvedimento in carcere è stato eseguito dalla Dia di Catanzaro.
I dettagli completi si avranno nella conferenza stampa convocata a Catanzaro per le ore 11, 30 presso il Comando provinciale dei carabinieri
Nella mattinata di ieri una radiomobile CP del Nucleo Operativo Difesa Mare della Capitaneria di Porto di Vibo Valentia Marina, impegnata in attività di monitoraggio ambientale nel Comune di Nocera Terinese, con particolare riguardo all’alveo del Fiume Savuto, per individuare eventuali scarichi abusivi, notava sul margine sinistro del predetto Fiume, la presenza di eternit abbandonate ed ammassate in un’area di circa 700 mq. di demanio fluviale.
Immediato l’intervento dei militari della Guardia Costiera, che indossati i dispositivi individuali di protezione (tuta-guanti-mascherina-occhiali) provvedevano a quantificare 35 lastre di eternit di grandi dimensioni ammassate e varie sfibri di amianto cosparse nell’area interessata dalla discarica abusiva.
Ravvisati i reati di abbandono incontrollato di rifiuti speciali pericolosi (in violazione dell’art.256 comma 2 lettera b del D.lvo 152/2006), smaltimento illecito di lastre ondulate di eternit (in violazione dell’art. 192 comma 1 del D.lvo 152/2006), nonché la violazione dell’art.674 del Codice Penale (gettare o versare, in un luogo di pubblico transito o in un luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte ad offendere o imbrattare o molestare persone), i guardacoste hanno provveduto ad avvisare telefonicamente il Pubblico Ministero di Turno della Procura della Repubblica di Lamezia Terme – Dott.ssa Marta Agostini, che ha condiviso la necessità di sottoporre a sequestro preventivo l’area adibita a discarica di eternit, che è stata quindi delimitata a mezzo di nastro bicolore e cartelli monitori riportanti la dicitura “Area Sottoposta a Sequestro”.
La custodia dell’area è stata affidata al Sindaco pro-tempore del Comune di Nocera Terinese, mentre sono parallelamente state avviate le indagini di polizia giudiziaria tese ad individuare gli ignoti responsabili del grave illecito ambientale.
Continueranno – si legge nella nota stampa della Guardia Costiera di Vibo, il cui Comando è stato assunto nello scorso mese di Settembre dal C.F. (CP) Antonio LO GIUDICE -, senza sosta le attività di monitoraggio ambientale dei Comuni ricadenti nel Compartimento Marittimo, con la speranza che le attività di bonifica della zona appena sequestrata possano essere avviate a breve, così da evitare sia la dispersione nell’aria delle polveri di eternit, che l’eventuale dispersione in mare, a seguito di possibili aumenti di portata del Fiume Savuto, le cui acque distano appena 10/15 metri dall’area sequestrata, in considerazione altresì del fatto che la foce dello stesso dista appena 900 metri.-