
Roccelletta di Borgia - La Banda Musicale Città di Falerna ha partecipato con una rappresentanza di 10 elementi, presso il parco archeologico Scolacium di Roccelletta di Borgia, al concerto diretto dal maestro Riccardo Muti dal titolo “La musica non solo forma ma salva”.
A rappresentare la Banda Musicale “Ciittà di Falerna”: Beatrice Spinelli (Oboe solista e Corno inglese solista), Marco Ianni (Oboe), Claudia Vaccaro (Flauto), Camilla Vaccaro (Sax Contralto), Erika Fittipaldi (Sax Contralto), Antonella Mendicino (Sax Tenore), Francesco Floro (Tromba), Daniele Maruca (Tromba), Mirko Suriano (Eufonio), Eugenio Menniti (Trombone).
Ricordiamo ai ns lettori che insieme ai ragazzi di Falerna hanno preso parte al concerto anche i 6 seguenti ragazzi della Banda Musicale "Francesco Curcio" di Amantea :Samuela Guido (Oboe), Daniel Ibarra (Tromba), Domenico Guido (Clarinetto), Chiara Giampà (Clarinetto), Mirko Suriano (Eufonio), Eufrasia Marina Scudiero (Sax), tutti provenienti dalla
Il concerto è stato aperto con la direzione del maestro Maurizio Managò di alcuni brani originali per Banda per poi concludersi con la direzione del maestro Muti di tre Sinfonie “ Norma” di Bellini, “Giovanna d’Arco” e “Nabucco” di Verdi.
Il direttore Artistico della Banda Musicale “Città di Falerna” Francesco Di Rende ed il Presidente Fabio Menniti esprimono profonda gratitudine al celebre maestro per “aver offerto ai loro componenti ed a tutte le Bande Calabresi una così straordinaria occasione di crescita”.
Il fiume Savuto è stata una importante strada di accesso verso le zone interne, dove gli insediamenti che sorgevano a mezzacosta e sui pianori sono stati occupati in epoche successive da vari popoli, fino agli Italici, che parlavano la lingua osca e che seppero dare vita ad una propria cultura locale.
Attraverso la sua valle i Neolitici penetrarono nelle zone collinari e montane e si insediarono nelle terre di Nocera, San Mango, Savuto, Cleto, Martirano e Conflenti.
Annibale nel 202 avanti Cristo lo attraversò grazie al ponte a campata unica, in pietra, ancora sito nel territorio di Scigliano.
Un "fiume dalla scarsa fortuna letteraria ma con una grande importanza in età classica; infatti, insieme alla più centrale valle del Crati, costituisce il principale asse naturale di collegamento interno fra la Calabria settentrionale e quella meridionale, nel quale il nodo topografico di Cosenza fa da cerniera, e quindi da luogo forte di controllo, fra i due sistemi fluviali". Così scrive Gian Piero Givigliano.
Juliette de La Genière, nata Massenet(1) archeologa francese , dopo aver ipotizzato l'esistenza di centri abitati nell'area compresa tra Cozzo Piano Grande di Serra d'Aiello, Cleto, Valle del Torbido e Campora S. Giovanni, ci informa che i sentieri lungo il Savuto collegavano la costa tirrenica con la valle del Crati e con la zona di Sibari, e risalendo il fiume si poteva giungere pure alla valle del Neto e a Crotone.
Ed il Piano di Tirena, posto allo sbocco del Savuto e del fiume Grande, era un punto d'incrocio delle strade terrestri e marittime.
E che il Savuto fosse via di comunicazione lo scrive anche scriveva anche padre Fiore nel 1691 :"fiume grosso e navigabile, noto per la gran copia dell'acque".
Per il Savuto, come pochi, sembra il caso di richiamare Cosimo Damiano Fonseca quando ricorda che da espressioni geografiche o delimitazioni confinarie i fiumi sono divenuti essenziali tramiti di cultura e di civiltà fra centri dell'una e dell'altra sponda, tra il mare e le aree interne: "Vita e morte sembrano indissolubilmente legate allo scorrere dei fiumi, al loro ineludibile intersecarsi con le tormentate vicende delle comunità umane... D'altro canto l'acqua è amica dell'uomo in quanto fonte di vita e mezzo di trasporto, serbatoio di energie e strumento di sussistenza. Ma l'acqua è anche nemica dell'uomo, in quanto essa va combattuta per preservare e proteggere la fertilità dei terreni e per evitare l'erosione del suolo attribuibile alle inondazioni o alla scomparsa della vegetazione delle montagne e delle colline".
I segni di tanta importanza sono ancora presenti ma via, via distrutti dal tempio e dalla incuria umana
E John Antonio Szumskyj al quale dobbiamo le foto sostiene che le grandi mura impressionanti per mole (In alcune parti è alto più di 4 metri, in altre parte è in piedi in altre completamente coricato) in tecnica bizantina probabilmente sono pertinenti ad un antico porto.
A tutto questo dramma di vestigia antiche distrutte anche dalle imprese che eseguono lavori deve essere aggiunto il rischio costantemente segnalato dall’ecologista Giuseppe Ruperto dello smaltimento di diserbanti, veleni, rifiuti.
Una storia che si perde, un ecosistema che viene distrutto
- Lei è un membro del Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici (de) di Firenze , Jean Bérard centro di Napoli , l' Istituto Archeologico Austriaco , l' Istituto Archeologico Germanico , l'Istituto per la Storia antica siciliano di Palermo , Istituto di Magna Grecia , la Commissione vasorum Antiquorum Corpus e corrispondente della Archaeological Institute of America .
Invece della carrozzina preferiva il motocarro.
Ma i finanzieri di Lamezia poi lo trovano che camminava
E no!
L’invalido dal 2003 percepiva l’ indennità di accompagnamento per una disabilità che non gli permetteva di camminare
Ma secondo i finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme camminava, anche se a volte con le stampelle, e guidava anche il proprio motocarro.
Per questo motivo è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip del tribunale lametino su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di una persona indagata per il reato di truffa aggravata.
In particolare, dall’indagine è emerso che l’indagato, per gravi patologie psicofisiche da cui risulta affetto, non doveva essere in grado di compiere da solo i più elementari atti della vita. Per questo motivo avendo bisogno di un’assistenza continua aveva ricevuto l’indennità economica di accompagnamento a carico dell’Inps.
Recentemente l’indagato, al quale è stata assegnata anche una carrozzina per invalidi perché non sembrava in grado di camminare, è stato nuovamente sottoposto a visita medica, che ha confermato cartolarmente la gravità delle patologie, rese anche evidenti dalla circostanza che, come si evince dai referti, l’indagato giunto davanti la commissione medica in carrozzella era stato poco collaborante. I finanzieri hanno sorpreso e filmato più volte l’indagato mentre camminava oppure guidava il motocarro lungo le strade di Lamezia Terme.
Per questo motivo l’Autorità Giudiziaria ha emesso il provvedimento cautelare, disponendo il sequestro dei beni dell’indagato di 45 mila euro, pari all’importo complessivo delle indennità di accompagnamento indebitamente percepite.
Il provvedimento della magistratura e’ stato appena eseguito dai finanzieri, sequestrando all’indagato un immobile ed alcune disponibilità finanziarie; contestualmente, gli e’ stato notificato anche l’avviso di conclusione delle indagini preliminari