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mura savuto mini 1Il fiume Savuto è stata una importante strada di accesso verso le zone interne, dove gli insediamenti che sorgevano a mezzacosta e sui pianori sono stati occupati in epoche successive da vari popoli, fino agli Italici, che parlavano la lingua osca e che seppero dare vita ad una propria cultura locale.

Attraverso la sua valle i Neolitici penetrarono nelle zone collinari e montane e si insediarono nelle terre di Nocera, San Mango, Savuto, Cleto, Martirano e Conflenti.

Annibale nel 202 avanti Cristo lo attraversò grazie al ponte a campata unica, in pietra, ancora sito nel territorio di Scigliano.

Un "fiume dalla scarsa fortuna letteraria ma con una grande importanza in età classica; infatti, insieme alla più centrale valle del Crati, costituisce il principale asse naturale di collegamento interno fra la Calabria settentrionale e quella meridionale, nel quale il nodo topografico di Cosenza fa da cerniera, e quindi da luogo forte di controllo, fra i due sistemi fluviali". Così scrive Gian Piero Givigliano.

Juliette de La Genière, nata Massenet(1) archeologa francese , dopo aver ipotizzato l'esistenza di centri abitati nell'area compresa tra Cozzo Piano Grande di Serra d'Aiello, Cleto, Valle del Torbido e Campora S. Giovanni, ci informa che i sentieri lungo il Savuto collegavano la costa tirrenica con la valle del Crati e con la zona di Sibari, e risalendo il fiume si poteva giungere pure alla valle del Neto e a Crotone.

Ed il Piano di Tirena, posto allo sbocco del Savuto e del fiume Grande, era un punto d'incrocio delle strade terrestri e marittime.
E che il Savuto fosse via di comunicazione lo scrive anche scriveva anche padre Fiore nel 1691 :"fiume grosso e navigabile, noto per la gran copia dell'acque".

Per il Savuto, come pochi, sembra il caso di richiamare Cosimo Damiano Fonseca quando ricorda che da espressioni geografiche o delimitazioni confinarie i fiumi sono divenuti essenziali tramiti di cultura e di civiltà fra centri dell'una e dell'altra sponda, tra il mare e le aree interne: "Vita e morte sembrano indissolubilmente legate allo scorrere dei fiumi, al loro ineludibile intersecarsi con le tormentate vicende delle comunità umane... D'altro canto l'acqua è amica dell'uomo in quanto fonte di vita e mezzo di trasporto, serbatoio di energie e strumento di sussistenza. Ma l'acqua è anche nemica dell'uomo, in quanto essa va combattuta per preservare e proteggere la fertilità dei terreni e per evitare l'erosione del suolo attribuibile alle inondazioni o alla scomparsa della vegetazione delle montagne e delle colline".
I segni di tanta importanza sono ancora presenti ma via, via distrutti dal tempio e dalla incuria umana

E John Antonio Szumskyj al quale dobbiamo le foto sostiene che le grandi mura impressionanti per mole (In alcune parti è alto più di 4 metri, in altre parte è in piedi in altre completamente coricato) in tecnica bizantina probabilmente sono pertinenti ad un antico porto.

A tutto questo dramma di vestigia antiche distrutte anche dalle imprese che eseguono lavori deve essere aggiunto il rischio costantemente segnalato dall’ecologista Giuseppe Ruperto dello smaltimento di diserbanti, veleni, rifiuti.

Una storia che si perde, un ecosistema che viene distrutto

  1. Lei è un membro del Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici (de) di Firenze , Jean Bérard centro di Napoli , l' Istituto Archeologico Austriaco , l' Istituto Archeologico Germanico , l'Istituto per la Storia antica siciliano di Palermo , Istituto di Magna Grecia , la Commissione vasorum Antiquorum Corpus e corrispondente della Archaeological Institute of America .
  2. mura savuto medie 1
  3. mura savuto medie 1
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Invece della carrozzina preferiva il motocarro.

Ma i finanzieri di Lamezia poi lo trovano che camminava

E no!

L’invalido dal 2003 percepiva l’ indennità di accompagnamento per una disabilità che non gli permetteva di camminare

Ma secondo i finanzieri del Gruppo di Lamezia Terme camminava, anche se a volte con le stampelle, e guidava anche il proprio motocarro.

Per questo motivo è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip del tribunale lametino su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di una persona indagata per il reato di truffa aggravata.

In particolare, dall’indagine è emerso che l’indagato, per gravi patologie psicofisiche da cui risulta affetto, non doveva essere in grado di compiere da solo i più elementari atti della vita. Per questo motivo avendo bisogno di un’assistenza continua aveva ricevuto l’indennità economica di accompagnamento a carico dell’Inps.

Recentemente l’indagato, al quale è stata assegnata anche una carrozzina per invalidi perché non sembrava in grado di camminare, è stato nuovamente sottoposto a visita medica, che ha confermato cartolarmente la gravità delle patologie, rese anche evidenti dalla circostanza che, come si evince dai referti, l’indagato giunto davanti la commissione medica in carrozzella era stato poco collaborante. I finanzieri hanno sorpreso e filmato più volte l’indagato mentre camminava oppure guidava il motocarro lungo le strade di Lamezia Terme.

Per questo motivo l’Autorità Giudiziaria ha emesso il provvedimento cautelare, disponendo il sequestro dei beni dell’indagato di 45 mila euro, pari all’importo complessivo delle indennità di accompagnamento indebitamente percepite.

Il provvedimento della magistratura e’ stato appena eseguito dai finanzieri, sequestrando all’indagato un immobile ed alcune disponibilità finanziarie; contestualmente, gli e’ stato notificato anche l’avviso di conclusione delle indagini preliminari

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La Mafia uccide solo estateLa seconda tappa, prevista venerdì 25 luglio, dell’evento “Parliamone” organizzato dall’Associazione “Risveglio Ideale”.
Interverrà al dibattito alla fine del film Salvatore Borsellino (fratello del giudice Paolo) “Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene.” (Paolo Borsellino)

Al via anche la seconda tappa del cineforum itinerante “PARLIAMONE” organizzato dall’Associazione “RISVEGLIO IDEALE” che continuando a seguire un percorso tematico incentrato sui contenuti della legalità, ci vedrà presenti in altre realtà regionali. Dopo il primo riuscitissimo dibattito svoltosi a Pizzo Marina lo scorso giugno, questa volta faremo tappa nella storica PIAZZA ITALIA di S. EUFEMIA LAMEZIA.

Il prossimo 25 luglio alle ore 20 dopo la proiezione del film “La mafia uccide solo d’estate”, per la prima volta proposto a Lamezia Terme, seguirà un dibattito che coinvolgerà il pubblico presente. Il film, interpretato è diretto da Pierfrancesco Diliberto, più noto come PIF, è una commedia drammatica che attraverso i ricordi d’infanzia del protagonista, ricostruisce in toni spesso paradossali e ironici, una sanguinosa stagione dell’attività criminale di Cosa Nostra a Palermo dagli anni ottanta fino ai giorni nostri. ll film racconta la vicenda di Arturo, giovane giornalista che narra in maniera del tutto originale i fatti di mafia che hanno punteggiato la sua vita fin dall'infanzia ed esplosi nella sanguinosa stagione stragista. La sua è una storia scomoda perché chiama in causa responsabilità collettive che costringono a interrogarsi sull’identità culturale del Paese, sul suo passato e sul suo futuro, rappresentando la mafia senza indulgenze celebrative. Scegliendo come protagonista un ragazzino che coltiva sogni e speranze, e che imparerà a sottrarsi alle regole della criminalità, il film ci ricorda che ribellarsi alla mafia si può sentendosi erede e portatore di quei valori sani per cui i veri eroi hanno combattuto sacrificando la propria vita.

Anche questa volta il dibattito che emergerà dopo la proiezione del film, vorrà riflettere proprio sulla possibilità che ciò possa realizzarsi. Interverranno al dibattito il dott. Salvatore BORSELLINO, fratello del giudice Paolo, ucciso a Palermo nella strage di mafia del 1992 e promotore del “Movimento delle Agende Rosse”, l’on. Angela NAPOLI, Presidente di Risveglio Ideale e Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia, il professore Giorgio LO FEUDO, docente di Filosofia del linguaggio e semiotica del testo presso l’Università della Calabria, il dott. Luciano REGOLO, direttore de L’Ora siamo noi. Moderatore d’eccezione per questa seconda tappa di PARLIAMONE, il Direttore del Corriere della Calabria, dott. Paolo POLLICHIENI.

 

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