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Il PD scrive al sindaco, alla Giunta, al Prefetto, al procuratore della Corte dei Conti ed alla Procura della repubblica:

 

“Vista la sentenza del tribunale di Lamezia Terme che ha condannato il Comune di Nocera Terinese al pagamento in favore della Siger srl della somma di € 169.578,59 oltre interessi di mora calcolati secondo le previsioni di decorrenza PER UN TOTALE DI € 243.170,46 DI CUI € 73.992,17 interessi da aggiornare fino alla data del soddisfatto visto che il comune non ha prodotto opposizione.

 

Visto che l’Amministrazione non ha ancora provveduto all’adempimento integrale dell’obbligo di assicurare “effettività” alla pretesa creditoria della parte ricorrente non avendo posto in essere compiutamente tutti gli interventi all’uopo doverosi;

Visto Che il T.A.R. Calabria ha affermato, pertanto, la persistenza dell’obbligo dell’Amministrazione intimata ad ottemperare integralmente al giudicato nascente dal provvedimento giurisdizionale di cui sopra;

Visto che lo stesso T.A.R. ha conseguentemente affermato, in accoglimento del ricorso in esame, l’obbligo dell’Amministrazione di ottemperare integralmente al giudicato nascente dalla decisione innanzi richiamata, con specifico riguardo agli importi indicati nel ricordato decreto, detratto quanto già pagato a qualsiasi titolo;

Che il giudice amministrativo ha ritenuto opportuno, in considerazione della rilevante entità delle somme, assegnare, al riguardo, per l’integrale esecuzione del credito, al Comune di Nocera Terinese, in persona del Sindaco pro-tempore, il termine di 180 (centottanta) giorni decorrenti dalla comunicazione o della notifica (se anteriore) della sentenza n.994/l 3 del 10 ottobre 2013;

Che lo stesso T.A.R. Calabria ha statuito, in caso d’inerzia dell’Amministrazione oltre il predetto termine assegnato, la nomina di Commissario ad Acta nella persona di un funzionario in servizio presso l’Ufficio di Ragioneria della Prefettura di Catanzaro, indicato nominativamente con provvedimento formale del Prefetto di Catanzaro, col compito di provvedere a dare integrale esecuzione al giudicato de quo entro l’ulteriore termine di 180 (centottanta) giorni, decorrente dalla scadenza del termine assegnato all’Amministrazione;

Che il Comune di Nocera Terinese non ha dato riscontro all’atto de qua e che la stessa sentenza

nr. 994/13 del 10 ottobre 2013 è rimasta tuttavia priva di attuazione;

che il Prefetto di Catanzaro, a seguito dell’attività posta in essere anche con sollecitazioni, non è addivenuto alla definitiva conclusione della controversia, e che pertanto con proprio provvedimento n. 101374 del 27 novembre 2014, ha designato un Commissario ad Acta per l’espletamento degli adempimenti ed adozione dei provvedimenti amministrativi

Che il Commissario ad Acta , al fine dell’ottemperanza della sentenza n,994/l3 del 10/10/2013 ed in considerazione delle problematiche di bilancio della stessa Amministrazione debitrice, che presenta scarsa liquidità, ha depositato presso il TAR Calabria di Catanzaro- Sezione 2”- apposita richiesta di proroga termine prot.n. l/U.C./994/l3 datata 28/11/2014;

Che il Giudice Amministrativo, con Ordinanza collegiale n.284/l 5 Reg.Prov.Coll.n.00287/20 13 Reg.Ric. del 15/01/2015 trasmessa a mezzo nota del 16/02/2015, ha disposto la proroga di giorni 180 (centottanta) del termine per provvedere assegnato al Commissario ad Acta;

Tutto ciò premesso Si chiede

Documentazione con cui si evince la vicenda che ha determinato il debito per il comune, nonché una ricognizione dell’Ufficio di Ragioneria e copia delle fatture con relativa descrizione che hanno generato il debito inoltre chiede le disponibilità economiche dell’ente con indicazione dei relativi capitoli di spesa e sulla capacità di indebitamento dell’Ente;

Elenco fatture : Lavori straordinari Fatt.n.254/08, Fatt.n.166/08, Fatt.n. 31/08,Fatt.n.171/08,Fatt.n.238/09, Fatt.n.345/09, Fatt.n.127/10

SICURI DI AVERE RISPOSTE ESAURIENTI IN MERITO PORGIAMO DISTINTI SALUTI

NOCERA TERINESE LI 26/05/2015 GRUPPO CONSIGLIARE PD DI NOCERA TERINESE

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Nonostante gli appelli, gli articoli sui giornali e le segnalazioni degli anni scorsi,continuano indisturbate le esercitazioni di aerei del tipo Canadair sulle acque dell’oasi dell’Angitola. Le ultime si sono verificate nel tardo pomeriggio di mercoledì scorso, con un velivolo che ha ripetutamente prelevato acqua dalla superficie dell’invaso per poi scaricarla di nuovo sul lago artificiale.

Il tutto proprio nel momento cruciale per l’avifauna acquatica intenta alla nidificazione e con la presenza di migratori, come il falco pescatore, che avevano scelto il lago per la sosta durante i lunghi e faticosi spostamenti dall’Africa all’Europa. In particolare la presenza dei mezzi aerei, sia a causa del forte rumore prodotto, che delle operazioni sopra descritte, provoca una continua situazione di allarme, di repentina interruzione delle attività trofiche o di riposo dell’avifauna , costretta ad involarsi ripetutamente , con grave compromissione delle attività riproduttive, dalla cova allo svezzamento dei pulcini.

Né si può escludere a priori l’eventualità che la violenta scarica d’acqua sulla superficie del lago possa determinare la morte di uccelli più lenti o più restii ad alzarsi in volo, come gli Svassi, che rappresentano il simbolo dell’oasi stessa e che vi nidificano regolarmente dal 1982.

Forse è il caso di ricordare per l’ennesima volta che il bacino dell’Angitola, oltre ad essere un’oasi di protezione della fauna, come da DPGR n.577 del 12/5/1975, è stato inserito con Decreto Ministeriale 30 Settembre 1985 nell’elenco delle Zone Umide di Importanza Internazionale come habitat per gli uccelli acquatici previsto dalla Convenzione Internazionale di Ramsar; si rammenta altresì che lo stesso lago, con Decreto Ministeriale 3 Aprile 2000 è compreso nell’elenco dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) (Codice Sito: IT9340086) ai sensi della Direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992 “ relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche” e che tutto il territorio in cui ricade il lago, per un totale di 875 ettari, è stato inserito nel Parco Regionale delle Serre con Legge Regionale Calabria del 5/5/1990.

A tale riguardo giova ricordare che l’art.11 c.3 lett. a L. 6/12/1991 n.394 “ Legge quadro sulle aree protette” vieta espressamente nei parchi “il disturbo delle specie animali” .

In teoria dunque quella dell’Angitola dovrebbe risultare come la zona più protetta della Calabria, ma avviene che, nonostante le norme che dovrebbero tutelare la fauna, le sue acque vengano utilizzate per esercitazioni aeree.

Se poi si aggiunge che quello primaverile è il periodo maggiormente frequentato dalla scolaresche , risulta davvero difficile spiegare ai visitatori che anziché il volo e le parate nuziali degli uccelli, possono assistere alle esercitazioni degli aerei.

Il WWF denuncia anche la pericolosità di certe operazioni, stante la possibilità di un impatto dell’aeromobile contro uno o più uccelli, anche di grandi dimensioni, come Cormorani, Aironi cenerini, Gabbiani reali, o di stormi di anatre in periodo invernale , con conseguenze disastrose per l’equipaggio e con il rischio di una collisione dello stesso mezzo aereo contro il corpo diga, E’ davvero singolare che gli aeroporti adottino tutte le misure per scongiurare il Bird Strike, cioè le

collisioni degli aerei con gli uccelli e poi si vadano a fare esercitazioni proprio in un’oasi di protezione degli stessi volatili.

Dette operazioni appaiono ancora più incomprensibili se si considera la vicinanza del mare, che dista non più di tre chilometri in linea d’aria e il fatto che in molti casi si sono verificate in condizioni meteorologiche ideali e in periodi non critici per gli incendi boschivi.

Alla luce di tali considerazioni il WWF chiede ancora una volta che il Lago artificiale dell’Angitola, che risulterebbe compreso nell’elenco dei bacini calabresi da utilizzarsi per le operazioni relative alle campagne antincendio, venga escluso dal suddetto elenco e che pertanto vengano impedite per il futuro esercitazioni o prelievi e scarichi di acqua sulla sua superficie da parte di mezzi aerei, salvo casi di particolare gravità e urgenza dettati da incendi boschivi e condizioni meteorologiche proibitive per i prelievi a mare. WWF Provincia di Vibo Valentia.

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La Polizia ha portato a termine le indagini iniziate dopo il tentato suicidio da parte di un assuntore minacciato dagli spacciatori.

Una intera famiglia provvedeva allo spaccio.

Tra gli arrestati due fratelli, la madre e un cugino della moglie di uno dei fratelli.

Ecco i sette arrestati : i fratelli Luca e Danilo Torcasio, la madre, Teresa Espino, 58 anni, Luigi Notarianni, Simone Torchia, Ubaldo Ciliberto ed Enrico Monterosso.

Lo spaccio di eroina e cocaina avveniva  nel quartiere Capizzaglie di Lamezia Terme.

Uno degli indagati è anche accusato di tentata estorsione per avere chiesto ad alcuni tossicodipendenti di pagare somme di denaro non dovute a titolo di risarcimento per non aver saldato l'acquisto di dosi prese in precedenza minacciandoli, in caso contrario, di gravi ritorsioni e, in alcuni casi, anche di morte.

Dagli accertamenti compiuti dopo il tentativo messo in atto da un giovane lametino nel giugno 2014, è emerso che lo stesso aveva subito qualche giorno prima pesanti minacce di morte da parte di un componente del gruppo, già noto alle forze dell'ordine per precedenti specifici, se non avesse consegnato una somma di denaro, metà della quale per precedenti forniture di droga.

Alle indagini ed agli arresti ha proceduto il personale del Commissariato della Polizia di Stato di Lamezia Terme.

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