Il sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro ha esposto alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme ed al Prefetto della provincia di Catanzaro il grave inquinamento del mare antistante il territorio del suo comune.
Dichiara, infatti, il sindaco Mascaro “In questi ultimi giorni sta sempre di più evidenziandosi un clima di forte agitazione che attanaglia i miei concittadini causato dalla messa in rete di alcune immagini raccapriccianti di un mare, quello prospiciente il nostro territorio, inquinato da rifiuti tossici, nonché da alcune forme di animali rischiosi, quali topi e serpenti.
Da amministratore di questa città, non posso non denunciare, a nome di tutta l'amministrazione comunale, questo fenomeno di inquinamento che, verificandosi con maggiore intensità nel periodo estivo e durante la fascia oraria di maggiore affluenza dei bagnanti, è causa di un irreparabile danno non solo all'immagine della Città di Lamezia Terme e dei comuni limitrofi, ma anche di quella parte di economia locale che proprio dalla stagione estiva e, quindi, turistica, trae - o meglio dovrebbe trarre, seppur in un particolare momento di congiuntura economica - un qualche beneficio.
Penso, poi, all'incolumità della salute dei miei concittadini e di tutti i bagnanti in genere ed in particolare dei soggetti più indifesi quali bambini, anziani e donne incinte.
Non si può ulteriormente tollerare che si metta a repentaglio la salute umana e che l'inciviltà e la criminalità, nonché una evidente mancanza di senso di appartenenza, giochino con il destino di una città e dei suoi abitanti.
Mi appello, dunque, a tutte quelle forme di associazionismo che hanno nel loro Statuto la difesa del territorio e la tutela dell'ambiente affinché in sinergia con una amministrazione comunale che al momento, però, versa in una grave crisi economica e soffre per una evidente carenza di personale, si possa creare un’azione di prevenzione/repressione dei fenomeni inquinanti, monitorando, in generale, tutto il territorio, o le parti più sensibili di esso (ad esempio i greti e/o alvei dei fiumi, i luoghi più isolati ove abitualmente vengono depositati rifiuti domestici e non, etc. etc.), ed, in particolare, sorvegliando tutto il nostro litorale per rimediare all'emergenza balneazione al fine di prevenire ogni forma di inquinamento.
Mi rivolgo, infine, ad ogni mio singolo concittadino, appellandomi a quel senso civico e di appartenenza che dovrebbero essere insiti in ognuno di noi, affinché segnali agli Organi di Polizia Locale, ma in generale a tutti gli Organi di Polizia Giudiziaria, ogni forma di inciviltà a cui assistono, dalla carta lasciata in spiaggia alla presenza, ancora più rischiosa, di materiale nocivo in acqua, ricordando a tutti quanti che preservare la tutela del territorio e, quindi, dell'ambiente, equivale a preservare noi stessi e le nostre generazioni future.
In tale situazione, con il presente atto propongo un formale esposto alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme,e al Prefetto della Provincia di Catanzaro affinché, ciascuno nell'ambito di propria competenza, possa attivare ogni forma di tutela al fine di prevenire e reprimere qualsivoglia comportamento foriero di inquinamento che provochi nocumento al territorio da me rappresentato ed ai cittadini che lo abitano”.
NdR. Incredibili questi sindaci che sembra non sappiano cosa realmente occorre fare per tutelare l’ambiente ed in specie il mare ! Incredibili questi comuni dove mancano le professionalità necessarie per suggerire ai sindaci dotati di buona volontà come tutelare il mare ed i bagnanti!
Lamezia Terme - La Guardia di finanza ha sequestrato beni per cinque milioni di euro nell'ambito di un'indagine su una presunta truffa riguardante l'indebita percezione di contributi dall'Unione europea e dallo Stato. Il provvedimento di sequestro, emesso dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme, riguarda 19 persone e sei società in zona Lamezia e Cosenza. I contributi non sarebbero stati finalizzati all'occupazione di lavoratori appartenenti a categorie svantaggiate e di disabili ma destinati ad altri scopi.
Il sequestro dei beni è stato eseguito dal Gruppo della Guardia di finanza di Lamezia Terme. Alle persone coinvolte nell'indagine vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere, falso e truffa aggravata ai danni dell'Unione europea e dello Stato. Lo scopo dell'associazione, secondo quanto riferisce la Guardia di finanza, era quello di fare ottenere indebiti contributi pubblici a diverse imprese principalmente attraverso la produzione e l'utilizzo di falsa documentazione. Dall'indagine sono emersi anche collegamenti con l'estero. È stato accertato, infatti, che il legale rappresentante di una fittizia società assicuratrice maltese ha prodotto e fornito più volte all'organizzazione false polizze fideiussorie a garanzia dell'erogazione dei contributi pubblici. Lamezia Terme .luglio2015 (Ansa)
Lo tsunami che ha investito in queste ore la Giunta regionale calabrese in seguito all’operazione “Erga Omnes” e che ha visto tra gli arrestati anche l’assessore regionale Nino De Gaetano, è un fatto di inaudita gravità ed incarna quel mal costume politico di potere e di sotto potere che nel tempo,specie nei governi regionali,si è ormai cristallizzato ed è in perfetta continuazione col passato, e col gioco delle alternanze politiche alla guida della regione tutto questo resta sempre intatto.
Un Governo ed un Consiglio regionale che non era di sicuro nato sotto i migliori auspici con la nomina dello stesso chiacchierato assessore De Gaetano in un importante settore come quello dei lavori pubblici e con l’elezione a Presidente del Consiglio di un rinviato a giudizio come Antonio Scalzo. Ora si può certamente affermare che il re è nudo, bene farebbe quindi il governatore Mario Oliverio ad assumersi le proprie responsabilità,allo stato attuale non vi sono più le condizioni per poter governare in maniera serena e trasparente una difficile regione come la Calabria,attraversata da vari problemi di natura sociale,economica,sanitaria ed ambientale.
Noi di Forza Nuova, alla luce di questa devastante inchiesta che riguarda i contributi regionali per le spese istituzionali e che ha portato all’arresto per peculato un assessore in carica insieme a tre ex consiglieri regionali con altri ben ventisette politici indagati, chiediamo l’immediato azzeramento di tutte le cariche e le nomine fatte in seno alla Regione Calabria, urge un immediato commissariamento della stessa Regione da affidare magari ad un alto rappresentante dell’esercito non affiliato alla massoneria ed alle lobby di partito e che traghetti l’ente verso nuove elezioni. La corruzione ha ormai preso il sopravvento.
Da anni Forza Nuova afferma che la Regione è l’ente politico dove maggiormente cova il malaffare e l’inchiesta attuale sfociata con questi arresti non è altro che il proseguimento di una certa politica affarista che si annida nei palazzi istituzionali della Regione e che paralizza tutte le attività politiche che dovrebbero essere messe in atto per risolvere i tanti problemi che stringono la Calabria nella loro infernale morsa, dal sistema rifiuti alla sanità,è tempo che tutti questi politici corrotti vadano a casa una volta per sempre.
IGOR COLOMBO, PORTAVOCE REGIONALE FORZA NUOVA CALABRIA