Amici lettori di Tirreno News, oggi vi voglio raccontare una incredibile, assurda e grottesca vicenda davvero accaduta a Roma. Una fanciulla di 26 anni, avvocato, vuole a tutti i costi aiutare il fratello più piccolo e così si finge maschio e si presenta agli esami al posto del fratello. Cosa si fa e cosa si escogita oggigiorno quando davvero si vuole aiutare qualcuno che è in difficoltà. Questa incredibile vicenda ci è stata raccontata dal giornale romano “Il Tempo” e poi ha fatto il giro del Web. Molti, con i tempi che corrono, vorrebbero arruolarsi all’Arma dei Carabinieri per avere un futuro sereno e migliore, ma per farlo bisogna necessariamente superare un esame scritto ed un esame orale. Un ragazzo della provincia di Messina, forse non preparato, al concorso che si è svolto a Roma presso una caserma di Ponte Milvio, si è fatto sostituire dalla sorella più grande e molto preparata. E’ laureata in Giurisprudenza e certamente avrebbe saputo rispondere ai quiz. La giovane avvocatessa, però, durante lo svolgimento della prova scritta è stata scoperta dai militari della caserma di Tor di Quinto dove si svolgevano le prove. Tutto questo è davvero successo a Roma, giovedì pomeriggio, nella caserma intitolata al valoroso Salvo D’Acquisto fucilato dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale. La ragazza, il fratello consenziente, aveva fatto tutto per bene, si era vestita da maschietto, aveva mascherato, ma inutilmente, i suoi lunghi e fluenti capelli, aveva cercato di camuffare il timbro di voce: è stata scoperta, dopo aver compilato facilmente i quiz. Se non fosse stata scoperta in tempo avrebbe poi, superato lo scritto, lasciato al fratello il compito dell’esame orale forse più facile e che forse avrebbe potuto superare impegnandosi davvero un poco nello studio. Stanata, ha cercato di difendersi, ma poi ha dovuto ammettere le sue responsabilità. Spetta ora all’autorità giudiziaria valutare la sua posizione e quella del fratellino minore.
Retata antidroga dei carabinieri che hanno arrestato tutti gli ospiti di un centro di accoglienza in provincia di Firenze perché accusati di spaccio.
I militari della compagnia di Empoli ha fermato 6 nigeriani, richiedenti asilo, ospiti di un centro di Sovigliana, frazione di Vinci, gestito dalla Misericordia di Empoli.
L’attività nasce dall’arresto in flagranza di reato di un nigeriano per spaccio in una strada di Empoli, sorpreso mentre questa mattina ha ceduto una dose di eroina ad una tossicodipendente.
Gli accertamenti hanno permesso di individuare il centro dove dimorava il nigeriano e nella successiva perquisizione sono stati sequestrati 70 grammi di eroina, 20 di marijuana e 700 euro in contanti, nonché strumenti per il confezionamento.
E’ stato sequestrato altro materiale ora al vaglio dei militari dell’Arma, considerato utile a dimostrare, con riferimento alle attività illecite, una forte mobilità degli arrestati in altri centri della regione, tra cui Firenze.
Quanto è stato rinvenuto era nella piena disponibilità degli altri 5 nigeriani richiedenti asilo, che sono stati arrestati e trasferiti presso il carcere di Sollicciano.
Il centro di accoglienza rimane, di fatto, privo di ospiti.
Un nigeriano di 36 anni è stato arrestato dalla polizia per resistenza a pubblico ufficiale ed è stato denunciato per procurato allarme e false dichiarazioni sulla propria identità, dopo aver minacciato con un coltello alcuni passanti a Milano, in via Candia.
E’ avvenuto questa mattina.
La notizia è stata resa nota dal Sap (Sindacato autonomo di polizia) attraverso la pubblicazione sulla pagina Facebook del video dell'arresto registrato con uno smartphone.
Nel filmato si vede l'extracomunitario, in stato confusionale, che brandisce l'arma e una bottiglia di vetro.
Gli agenti della volante Bonola lo hanno rintracciato al terminal dei bus di Lampugano e, dopo aver messo in sicurezza i presenti tenendo a distanza l'esagitato puntandogli contro la pistola d'ordinanza, sono riusciti a disarmarlo con uno sgambetto e a bloccarlo senza ferirlo.
Dalla Questura hanno poi spiegato che Mamadou Yacoub ha un regolare permesso di soggiorno e un precedente per procurato allarme.
«Queste sono le situazioni nelle quali si trovano ad operare le forze dell'ordine ogni giorno - ha commentato il Sap accanto al video -.
Ogni istante impiegato per decidere come fermare questi soggetti può essere fatale.
Forza con questi taser!”