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Per una intera settimana i giornali hanno sbattuto in prima pagina e le televisioni l’hanno data come prima notizia la vile aggressione a colpi di uova subita a Moncalieri da una ragazza italiana di origine nigeriana di nome Daisy, discobola della Nazionale Italiana e che ora rischia di non poter partecipare ai giuochi europei.

Tutti hanno gridato allo scandalo. Tutti hanno detto e scritto che era stata una aggressione fascista, nazista, razzista.

E tutti hanno dato la colpa al Ministro degli Interni Sen. Salvini ritenendolo responsabile morale del vile attentato ad una ragazza inerme, per giunta di pelle nera, mentre la sera ritornava tranquillamente a casa.

Come, però, si sospettava, non è stata una aggressione razzista.

Il colore della pelle non c’entra, perché anche altre tre ragazze italiane di pelle chiara sono state aggredite alla stessa maniera.

Ma per le tre ragazze la stampa ha taciuto, i radical shick non hanno speso neppure una parola di condanna e i giornalisti prezzolati non hanno speso neppure una goccia d’inchiostro.

Ma per la ragazza nera hanno speso un fiume d’inchiostro e avevano già programmato per settembre una grande manifestazione di protesta.

Anche i politici di sinistra si erano mobilitati ed ora dovranno protestare contro loro stessi, perché si è saputo che uno dei tre ragazzi aggressori è figlio di un esponente e consigliere del Partito Democratico e addirittura ex candidato Sindaco di Vinovo.

Ragazzi per modo di dire.

Questi vigliacchi hanno più di 20 anni.

Quindi non più una aggressione razzista, ma una goliardia, però democratica.

E’ stata ormai considerata una semplice bravata da parte di tre giovanotti esuberanti.

Esuberanti sì, ma cretini ed imbecilli.

I tre ragazzi sono stati identificati dall’Arma dei Carabinieri ed hanno già ammesso la loro responsabilità ed hanno ammesso di aver utilizzato per le loro scorribande la macchina Fiat Doblò nera intestata al padre di uno di loro.

Ora sono stati denunciati per lesioni e omissione di soccorso.

Anche Daisy, però, si è prestata al gioco. Aveva subito affermato:- E’ razzismo.

Per me questo attacco stupido e gratuito è di matrice razzista.

L’hanno fatto apposta.

Non volevano colpire me come Daisy, volevano colpire me come ragazza di colore-.

E il padre della ragazza ha subito dichiarato:- Andiamo via dall’Italia –

La storia di Daisy è una brutta storia, però è anche stupida e ridicola. Scoperto che uno degli autori del gesto vile e vigliacco è figlio di un esponente del Partito Democratico, da “grave episodio di razzismo” è stato immediatamente derubricato di “goliardia”.

Se fosse ancora vivo il grande comico Totò avrebbe senz’altro detto:- Ma mi faccia il piacere!-

E allora è vero che i radical shick magicamente e come d’incanto sanno trasformare il razzismo in goliardia, la cattiveria in satira, gli inciuci in accordi, le menzogne in verità, i clandestini in migranti, il piombo in oro, l’acqua in latte e miele.

Voglio augurarmi che ora Renzi, Gentiloni, Letta, Grasso, Boldrini, Veltroni etc, etc. chiederanno a Malagò e agli organizzatori delle Olimpiadi di rendere il lancio dell’uovo specialità olimpica ufficiale.

I tre ragazzi torinesi vestiranno la maglia azzurra e saranno chiamati a difendere il nome dell’Italia. Vinceranno certamente una medaglia.

Al lancio dell’uovo si sono specializzati e hanno trovato i loro sponsor.

Le loro foto compariranno nelle prime pagine dei giornali e poi Mattarella, il nostro Presidente della Repubblica, li riceverà al Quirinale insignendoli di Cavalieri al Merito della Repubblica.

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Dalle prime ore del mattino, la DIA di Messina, in sinergia con il centro Operativo di Catania, supportata dai Centri e Sezioni di Reggio Calabria, Palermo, Bari, Roma, Caltanissetta, Catanzaro ed Agrigento, sta dando esecuzione a numerose ordinanze cautelari, emesse dal G.I.P. presso il Tribunale di Messina, nei confronti di già esponenti di spicco della politica cittadina e della criminalità peloritana, nonché imprenditori e faccendieri di origine messinese. Contestualmente, sono in atto anche ingenti sequestri che colpiscono diverse imprese e beni immobili, per un valore di numerosi milioni di euro.

L’attività d’indagine denominata “Terzo livello” è stata coordinata dalla Procura della Repubblica-DDA di Messina, diretta dal Procuratore Capo dott. Maurizio DE LUCIA, ed ha evidenziato, in sintesi, una rete di rapporti clientelari/affaristici nella gestione della cosa pubblica.

Tra gli arrestati anche l’ex Presidente del Consiglio comunale di Messina, candidata sindaco alle recenti amministrative, Emilia Barrile.

Secondo l’accusa, Barrile, che è ai domiciliari, con l’aiuto di imprenditori, avrebbe messo su un sistema d’affari «per avere appoggio elettorale», come spiega la Dia.

Sarebbero state create cooperative fatte «ad arte» con l’assunzione di giovani per svolgere dei lavori per la Pubblica amministrazione.

«Il tutto per avere consensi»; come dicono gli investigatori.

«Attraverso i patronati si agevolavano i giovani per poi avere la disoccupazione», come dicono gli inquirenti. Emilia Barrile è accusata di associazione a delinquere, abuso d’ufficio e atti contrari a doveri d’ufficio.

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De Luca è sempre più incomprensibile.

Perché chiedere consigli alla Raggi, quale sindaco di Roma, e non a De Magistris, quale sindaco di Napoli.

La foto in basso è di Napoli non di Roma!

 

Ma ecco cosa scrive De Luca

“«Potremmo chiedere consigli tecnici alla giunta Raggi sui rifiuti, che ne pensa».

Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, risponde così a Maria Muscarà del Movimento 5 Stelle che ha puntato il dito contro la gestione rifiuti di palazzo Santa Lucia.

La grillina ha spiegato che, dal suo punto di vista, De Luca passerà alla storia per aver «edulcorato» i nomi degli impianti per i rifiuti.

«Non so se passo alla storia - ha ribattuto De Luca - ma io a Salerno ho portato la differenziata al 72%, ho realizzato 21 parchi urbani, bonificato le periferie, realizzato politiche sociali all'avanguardia come sugli asili nido e i servizi alla persona».

«Cittadina Muscarà, De Luca vive tranquillo - ha aggiunto - lei stia serena, non si dia pena». Muscarà mette sotto attacco anche l'impianto di Salerno, parlando delle criticità evidenziate «dall'Anac».

«Quell'impianto - ha spiegato il governatore - ha funzionato per 10 anni, dopo è stato sottoposto a ristrutturazione, lavori che si sono completati un mese fa.

Fatta la verifica, l'impianto è ripartito».

«Vorrei chiarire che i cittadini li rappresento anche io, non lei - ha concluso -.

Su comitati e sotto comitati non mi attribuisca cose che non ho detto, io dico quello che mi suggerisce la mia ragione e sul consenso la informo che sono stato eletto sindaco con il 75% dei consensi dei miei cittadini. Abbia rispetto».

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