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Una storia ed una domanda

La storia.

I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Marcianise notano movimenti sospetti.

Siamo in Campania

In provincia di Caserta nel Centro Commerciale Campania di Marcianise.

Un uomo trasborda freneticamente sul proprio automezzo dei contenitori da un veicolo di una società di spedizioni.

I Finanzieri lo osservano e si insospettiscono

Poi lo controllano e gli trovano banconote false per il valore di oltre 17 milioni di euro.

Monete contenute in ben 15 colli abilmente occultati da un carico di copertura costituito da materiale di cancelleria.

Banconote europee nel solo taglio da 50 euro pronte ad invadere il mercato

Le banconote erano di ottima fattura ed erano assolutamente idonee a trarre in inganno i consumatori: buona imitazione della filigrana, filo di sicurezza e ologrammi ben fatti determinavano la difficoltà di riconoscerne la falsità.

Sequestrate , ovviamente. (guardate nella foto grande quante sono!)

L’uomo è incensurato e senza precedenti di polizia.

Per lui si sono così aperte le porte del carcere di Santa Maria Capua Vetere per il reato di “falsificazione di moneta, spendita e introduzione nello Stato di monete falsificate”.

Sono in corso accurate indagini

I Finanzieri vogliono sapere dove sono state stampate e da chi

Vogliono sapere come e da chi sarebbero state messe illecitamente in circolazione

La domanda

Noi ci chiediamo quante banconote siano state già avviate allo spaccio e quante ne circolino

Attenti allora.

 

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Riceviamo e pubblichiamola seguente nota di Fare Ambiente

«Renzi dovrebbe avere più coraggio e giocarsi senza indugi, la carta del Ponte San Francesco di Paola, altrimenti dello ponte sullo Stretto di Messina».

Lo afferma Antonio Iaconetti, responsabile regionale della Calabria del Movimento Ecologista Europeo FareAmbiente, commentando le ultime indiscrezioni secondo le quali il Presidente del Consiglio avrebbe chiesto al Consorzio Eurolink di riaprire il dossier dell’infrastruttura che il governo Monti, un po’ troppo precipitosamente, aveva invece accantonato nel 2012.

«Non so se allo stato attuale, le penali dovute alla Impregilo per la mancata realizzazione dell’opera siano più onerose della costruzione dell’opera stessa – aggiunge Iaconetti -

Penso che il Ponte San Francesco di Paola sia, a prescindere, un’infrastruttura strategica e fondamentale per lo sviluppo della Calabria e del Mezzogiorno, in grado di imprimere una decisiva svolta alle ambizioni di crescita sociale ed economica del Sud del Paese, a cui è inaccettabile rinunciare.

Il Ponte San Francesco di Paola - da oggi in poi così mi piacerebbe venisse chiamato, – conclude l’esponente di FareAmbiente – rappresenta una grande opportunità in termini occupazionali ed economici, perché rinunciare al Ponte significa non solo una grave perdita per l’asfittica economia del Meridione ma anche italiana che, secondo Impregilo si tradurrebbe, anche, in una perdita per lo Stato del gettito fiscale potenziale da 4,5 miliardi dagli oltre 40mila posti di lavoro che si creerebbero.

E’ innegabile, quindi, che l’opera –Ponte San Francesco di Paola porterà un valore aggiunto a questo lembo d’Italia, poiché diventerà una sicura attrattiva turistica così da valorizzare anche i tanto e da tutti desiderati Bronzi di Riace, confinati in questo estremo sud della nostra bellissima penisola.

Il Ponte, conclude Iaconetti, costituirebbe una forte attrazione di investimenti, ed anche sotto il profilo dell’impatto paesaggistico, non dimentichiamo che questo collegamento metterebbe un freno al traffico di imbarcazioni a motore che quotidianamente, nell’indifferenza e nel silenzio di tutti, attraversano lo Stretto, con conseguente inquinamento meteo - marino.

Altro che, preoccuparsi del fatto che l’ombra del ponte devia la rotta dei delfini !!! ».

Cosenza, 25.09.2014

Il responsabile regionale di Fare Ambiente   Avv. Antonio Iaconetti

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Diamo conto del contenute delle slide emanate dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e relative alle indagini compiute nel 2013 nei primi 8 mesi del 2014.

La solita pubblicità inconsistente!

Nei dati leggerete le seguenti sigle

Icqrf , acronimo dell’ispettorato centrale per la tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agroalimentari

Nac , acronimo di Nucleo Antifrodi carabinieri

Cfs, acronimo di corpo Forestale dello Stato

Guardia Costiera

E nientemeno il Ministro Maurizio Martina, presenti il Vice Ministro Andrea Olivero, il Vice Capo del Corpo forestale dello Stato, Alessandra Stefani, il Comandante dei Carabinieri politiche agricole e alimentari Colonnello Gianluca Dell'Agnello, il Capo dell'Icqrf Stefano Vaccari, il Capitano di Vascello del Corpo delle Capitanerie di Porto-Guardia Costiera Pietro Preziosi, ha dichiarato :"Oggi presentiamo una storia di successo del nostro Paese. Il sistema di controlli italiano è infatti una delle ragioni fondamentali della grandezza del Made in Italy, come dimostra il fatto che è studiato in Europa e nel mondo proprio per la sua eccellenza. Il nostro impegno è quello di continuare a perfezionare ulteriormente questo sistema, seguendo un duplice binario: da un lato rafforzando e rendendo più efficienti i controlli, dall'altro snellendo e semplificando il rapporto con le imprese. Abbiamo creato il registro unico dei controlli: un'operazione di grandissima portata per semplificare la vita delle aziende. Entro la fine del mese trasmetteremo al Ministero dell'Interno la bozza di decreto attuativo per renderlo operativo. Ma vogliamo andare ancora oltre, in una prospettiva di rilancio sul tema della lotta alla contraffazione a livello europeo e internazionale, sia utilizzando il semestre italiano di Presidenza dell'Ue che un appuntamento come Expo 2015”.

Nei primi 8 mesi del 2014 sono stati effettuati 61.317 controlli così ripartiti

Icqrf 22.903

Nac 672

Cfs 4.856

Guardia Costiera 32.886

Totale 61.317

Nel mentre in Italia:

-Gli addetti alla produzione non hanno nemmeno il vecchio libretto sanitario che imponeva controlli ripetuti nel tempo.

-I laboratori non devono nemmeno ottenere la vecchia Autorizzazione sanitaria.

-I controlli sono fatti sono dal sistema HCCP , acronimo di Hazard Analysis and Critical Control Points, letteralmente Analisi dei Rischi e Controllo dei Punti Critici.

Un sistema di procedure, volto a prevenire i pericoli di contaminazione alimentare. Una arrogante finalità di individuare ed analizzare pericoli e mettere a punto sistemi adatti per il loro controllo e che doveva porre fine alla “illogicità” delle analisi per campioni ed il cui risultato non era significativo perché l’eventuale contaminazione non si distribuisce omogeneamente nel lotto.

Intanto il PANE DIVENTA ROSSO, LE RICOTTE ROSA E LE MOZZARELLE BLU!

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