
Durante la “settimana della sicurezza” il deputato del PD Boccuzzi e Massimo Iaretti (APIDGE), Associazione Professionale Insegnanti Discipline Giuridiche ed Economiche, hanno presentato, l’iniziativa di una proposta di legge che inserisca la sicurezza del lavoro come materia da studiare in tutti gli istituti secondari di secondo grado.
In Italia, la sicurezza sul lavoro è regolamentata dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, entrato in vigore a maggio del 2008.
Il parlamentare, sostenuto anche dalla rivista “Sicurezza e Lavoro”, propone o un testo di legge autonomo o una modifica all’art. 11 del D.Lgs 81 del 2008.
Grazie a questa iniziativa i ragazzi apprenderanno tutte le misure di prevenzione e protezione tecniche, organizzative e procedurali, che devono essere adottate dall'impresa da parte del datore di lavoro, dirigenti, preposti e lavoratori. Avranno così un inserimento quasi immediato nel mondo del lavoro e si troveranno poi a contatto con le sue problematiche.
Durante la conferenza della settimana della sicurezza tenutasi a Torino, Boccuzzi he spiegato l’importanza della proposta di legge che sta scrivendo in collaborazione con APIDGE, sottolineando la funzione che può e deve avere la scuola nel campo della sicurezza sul lavoro.
Potrebbe essere un emendamento, in particolare dell’articolo 11 del D.Lgs 81 del 2008, che preveda, appunto, l’insegnamento obbligatorio in tutte le scuole, piuttosto che un testo autonomo di legge.
Ha precisato inoltre che l’insegnamento previsto nelle scuole non debba essere sostitutivo a quello che per legge è dato ai lavoratori.
Il parlamentare torinese sta già lavorando in sede romana per arrivare alla definizione del testo, con lo scopo che la proposta di legge possa essere di incentivo sulla crescita della cultura sulla sicurezza, e la scuola, ancora prima dell’inserimento nel mondo del lavoro, ha un ruolo molto importante.
Inserire la materia come insegnamento obbligatorio avrebbe lo scopo di incrementare la sicurezza sul lavoro sia da parte del datore di lavoro per una impeccabile gestione dell'amministrazione del personale sia per i lavoratori.
Le Province sono una sorta di maledizione costituzionale di Tutankhamon.
Ci sono, rivivono e vogliono soldi.
Il bello è che li chiedono quei politici che hanno votato la legge 56/2014( la cd Riforma Delrio)
Ma cosa sono ? O meglio, cosa è rimasto?
Lo vedete nella tabella sottostante.
Sostanzialmente :
Ecco l’essenzialità dei numeri:
-100 mila chilometri di strade da mantenere;
-5 mila scuole superiori da ristrutturare e da scaldare nel rigido inverno;
-20 mila dipendenti da nutrire, dipendenti rimasti in Provincia dopo la maxi-mobilità (riforma Delrio, legge 56/2014) che ne ha distribuiti altri 23 mila fra Comuni, Regioni, Corte dei Conti e pre-pensionamenti;
-una spesa corrente che si aggira, appunto, sui 4,8 miliardi all’anno, (970 milioni solo per il personale).
Una massa di danaro, tra l’altro, già finanziabile con le tasse automobilistiche e assicurative, ma che pare insufficiente al fabbisogno degli enti intermedi;
La notizia è che non solo le vituperate Province, sorelle del Cnel e madrine di tutti gli enti inutili siano risorte; ma anche che ora, fiere e vendicative come nei romanzi d’appendice, chiedano al Presidente della Repubblica soldi per tornare a campare come una volta.
Almeno 650 milioni.
Per ora, giusto «per azzerare i tagli previsti del 2017».
Dopodiché i redivivi punterebbero ad oboli graduali dello Stato.
E come un ritornello delle canzoni più note tutti ripetono quello che dice il presidente dell’Upi Achille Variati : Siamo in emergenza e la conseguenza di questa emergenza è che, se non risolta, avrà ripercussioni pesantissime sui servizi ai cittadini la cui erogazione non potrebbe più essere garantita».
Sotto il profilo squisitamente giuridico Ugo De Siervo, già presidente della Corte Costituzionale ammette che per le Province, e allo stesso modo per le Città Metropolitane, tutto rimarrà secondo l’impostazione data dalla legge 56.
Ed il sottosegretario uscente agli Affari regionali Gianclaudio Bressa, tra i padri della legge 56 ribatte: «Quel provvedimento è stato approvato a Costituzione vigente, che non stata modificata, quindi nulla cambia».
Tra i diversi politici a difendere le ex province anche Oliverio il quale dice: «Non possiamo permettere il tracollo delle Province»
Ed il deputato del Pd annuncia un intervento in Parlamento: «Necessario individuare risorse finanziarie per le emergenze strutturali e avviare una seria riflessione sul futuro dei nostri enti intermedi»
Quante cose brutte sono accadute in questa settimana in Italia E sono balzate agli onori delle cronache per la gravità dei gesti e per la spettacolarizzazione televisiva che ne è stata data.
Un ragazzo di appena 16 anni paga un compagno per uccidere i suoi genitori. Ora il carnefice e il mandante sono in carcere dopo avere barbaramente ucciso con una grande accetta da boscaiolo la mamma e il papà del sedicenne mentre dolcemente dormivano nel loro letto in una villetta di Pontelangorino di Codigoro in provincia di Ferrara.
Avevano tutto pianificato alla perfezione.
L’accetta e i panni sporchi di sangue sono stati buttati in un canale. Anche i corpi dovevano essere occultati, non ci sono riusciti perché la donna era troppo pesante e trascinare il cadavere avrebbe potuto lasciare delle tracce. Ma perché hanno ucciso Salvatore e Nunzia? Per rapina? Per soldi? Per vendetta? No.
Per i rimproveri che riceveva il ragazzo.
Il figlio della coppia assassinata veniva rimproverato perché non andava bene a scuola e passava molto tempo a giocare alle slot machine e alla playstation.
Si ritirava tardi a casa, addirittura faceva uso di sostanze stupefacenti.
Ma per un rimprovero si uccidono i propri genitori?
Se un figlio ottiene un brutto voto a scuola cosa dovrebbero fare mamma e papà?
Bravo, continua così perché ti troverai bene, siamo contenti del tuo comportamento a casa e a scuola, hai bisogno di altri soldi? Eccoli, Vai a giocare alle slot machine e alla playstation, il resto usalo per comprarti la droga.
Ma davvero si può uccidere per un compenso anticipato di 80 euro e poi al lavoro finito di1000 euro?
Il figlio della coppia uccisa non ha avuto la forza e il coraggio di uccidere i propri genitori, ha pagato l’amico col quale passava tutte le ore del giorno e della notte insieme, perché lui aveva le palle per farlo.
Gli investigatori continuano le indagini perché il movente non li convince appieno. Sono emersi inquietanti particolari. Gli assassini avrebbero cercato di occultare i cadaveri simulando una rapina. Non ci sono riusciti.
Dopo l’efferato delitto i due amici hanno giocato tranquilli alla playstation come se nulla fosse successo. E poi sono andati a dormire tranquilli.
All’ospedale di Cesena è ricoverata in prognosi riservata una ragazza di 28 anni perché è stata aggredita e sfregiata con acido muriatico dall’ex fidanzato. Ha riportato gravi ferite e rischia addirittura di perdere un occhio. All’ospedale di Messina è stata ricoverata una ragazza di 22 dopo che il suo ex ragazzo le ha versato una bottiglia di benzina e le ha dato fuoco.
Ma la ragazza, in questo caso, difende il suo ex ragazzo. – Non è stato lui. Egli mi ama.- Ti ama? Ma uno che ama davvero la sua ragazza cosa fa? Le dà fuoco? Cosa da pazzi. A Napoli un uomo spara all’ex moglie e al nuovo compagno di lei.
L’aggressore ha precedenti penali, addirittura 15 anni fa ha ucciso la sua prima moglie. A Roma una mamma di 30 anni è stata arrestata dai Carabinieri con l’accusa di tentato omicidio. La vittima in questo caso è la figlia, una bambina di appena tre anni. La mamma le avrebbe somministrato dei farmaci sedativi provocandole due arresti cardiorespiratori.
Questi fatti hanno sconcertato la popolazione e colpito la coscienza di tanti e l’Italia è ancora sotto shock.
Purtroppo questi orribili episodi si affiancano per ferocia agli altri delitti che abbiamo avuto negli anni passati. Basta ricordare Erika e Omar che uccidono la mamma e il fratellino di lei infliggendo loro centinaia di coltellate. E poi Maso che ha ucciso i genitori colpendoli con un martello sulla testa. Voleva impossessarsi della eredità perché aveva prenotato una BMW e lui doveva pagarla e non aveva i soldi.
Questi ragazzi diventati criminali alla giovane età non solo hanno distrutto l’esistenza delle loro famiglie, ma anche le loro. Adesso molti danno la colpa alle famiglie che non hanno saputo educarli e alla società malata e cattiva per non averli capiti. Parlano di raptus o di follia mentale per giustificare in qualche modo ciò che non accettano di comprendere. I due ragazzi che hanno barbaramente ucciso in provincia di Ferrara sono degli assassini e come tali dovranno essere trattati. Non ci sono giustificazioni o attenuanti. Punto