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Redazione TirrenoNews

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“Bella ciao” è una canzone popolare,diventata celeberrima dopo la Resistenza. Nonostante sia un canto popolare italiano è molto noto in Europa perché è un canto contro il nazifascismo. – Una mattina mi son svegliato e ho trovato l’invasor. Se io muoio da partigiano tu mi devi seppellir. Seppellire lassù in montagna sotto l’ombra di un bel fior -.

 

 

 

Ora “Bella Ciao” viene cantata dai giovani e meno giovani in tutte le manifestazioni di protesta contro gli avversari politici.

E l’hanno cantata finanche “Le Sardine” nelle manifestazioni di piazza a Bologna, Modena, Sorrento e Rimini.

Così facendo la canzone dei partigiani che hanno lottato davvero per la libertà viene svilita dal suo vero significato.

Ora, addirittura, viene cantata anche nelle chiese cattoliche.

Il primo a farlo è stato il parroco Don Andrea Gallo che l’ha cantata alcuni anni fa con i suoi parrocchiani dopo aver celebrato la Santa Messa sventolando un drappo rosso.

Il drappo rosso lo aveva in mano e allora poteva cantare benissimo anche “Bandiera rossa e il comunismo trionferà”.

E l’ha cantata, oggi 24 novembre 2019, il Sacerdote Don Biancalani, Parroco di Vicoforo, nonostante il biasimo della Diocesi di Pistoia. Ma “Bella ciao” non è una canzone religiosa, quindi non dovrebbe essere cantata nelle chiese.

Nelle chiese si dovrebbero cantare: Nome dolcissimo, Dove è carità e amore, Padre perdona, Purificaci Signore,Ti adoriamo Ostia divina, Resta con noi Signore la sera, Tu al centro del mio cuore.

Ho sempre frequentato le funzioni religiose nelle chiese del mio paese e mai, dico mai, si sono sentite canzoni non religiose né prima né dopo la Santa Messa. Don Biancalani aveva promesso che l’avrebbe cantata e l’ha fatto davvero nonostante la Curia lo avesse diffidato.

La canzone dei partigiani è stata cantata dai fedeli presenti in chiesa tenendosi per mano stando in piedi davanti all’altare.

Il video è stato poi postato dallo stesso sacerdote sulla pagina di Facebook:- Anche Vicoforo non si Lega. Nessun dialogo con chi fomenta l’odio -.

Il Vescovo lo aveva ammonito. In chiesa nelle celebrazioni liturgiche non si possono eseguire canti inadeguati alla liturgia-. Don Biancalani è andato diritto per la sua strada.

Evidentemente vuole fare politica per poi candidarsi alle prossime elezioni regionali toscane con qualche partito di sinistra oppure si voglia proporre a Sanremo come aspirante cantante nelle Nuove Proposte.

Chissà cosa avrebbero detto e scritto i cittadini di San Pietro in Amantea e gli agitprop comunisti se durante le funzioni religiose quel Santo Parroco Don Giovanni Posa avesse fatto cantare in chiesa a noi giovani dei Comitati Civici e dell’Azione Cattolica nel lontano 1948 l’inno della Democrazia Cristiana:- O bianco fiore, simbol d’amore -.

Ci avrebbero linciato e il buon sacerdote lo avrebbero impiccato in Piazza ad un ramo del pioppo grande.

Non basta pulire i fossi ed i canali.

Lo si nota dalle foto della strada interpoderale di Imbelli, sopra località Carratelli

Qui, oggi, le forti piogge e, sembra, la mancata od insufficiente regimazione idraulica hanno provocato il crollo di un lungo tratto del muro sottostrada e della strada medesima nella parte prossima al muro.

 

 

 

 

 

Gli abitanti della contrada hanno segnalato la pericolosità della situazione, in particolare perché si tratta di una strada dove manca totalmente la pubblica illuminazione

Sempre la gente del posto segnala la presenza di profonde crepe sulla parte restante della carreggiata.

Con rabbia, infine, viene ricordato che le cunette da tempo erano piene di spine e fango.

Una situazione che era stata segnalata senza che nessuno intervenisse come necessario e come dovuto

La signora Maurizio Simona Simari Benigno ha chiesto di condividere il problema in modo da avere da chi di dovere la massima attenzione ed urgente interventi

Lo facciamo .

Allagato il PIP viene invaso dalle papere

Lunedì, 25 Novembre 2019 13:24 Pubblicato in Politica

Una scena simpaticissima se non avesse risvolti per qualche verso drammatici

Il PIP è stato realizzato in località Marciello ( storpiatura del termine Mariciello), cioè piccolo mare atteso che un tempo era una vera e propria palude sulla quale allignavano le anofele portatrici della malaria

E palude rimase fino a quando durante il Fascismo non vennero scavati i grandi fossi che portarono le acque vero il mare.

 

Poi i fossi vennero chiusi e la zona ricominciò ad essere nuovamente allagata.

Infine venne realizzato il PIP

Ed oggi di nuovo allagamenti.

Un allagamento diverso visto che la zona è stata invasa da un branco di papere

Eccole mentre attraversano la zona allagata raggiungendo un posto più alto.

Che ci sia ancora bisogno dei fossi di scolo delle acque piovane?

E chi li realizzerà?

Buh!

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