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Redazione TirrenoNews

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Macerata, omicidio Azka Riaz: padre condannato all’ergastolo

Mercoledì, 04 Dicembre 2019 19:04 Pubblicato in Italia

MACERATA – Ergastolo per Muhammad Riaz, il padre di Azka Riaz, condannato dalla Corte d’assise di Macerata per l’omicidio volontario della figlia, violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia, reato quest’ultimo contestato anche per le condotte compiute verso gli altri figli.

Riaz, pakistano, viveva a Montelupone da dove poi la famiglia si trasferì dopo il sisma, per spostarsi a Recanati.

 

 

La figlia era morta a 19 anni, nel febbraio dell’anno scorso: Azka Riaz, ragazza italiana di famiglia pakistana il cui caso ha sconvolto l’Italia, viveva a Trodica di Morrovalle, provincia di Macerata.

L’avvocato Paolo Carnevali, che difende gli altri figli di Muhammad Riaz, ha rivelato alcuni particolari agghiaccianti sulla storia della 19enne Azka, che si faceva violentare dal padre per proteggere la sorellina più piccola.

La ragazza avrebbe subìto dal papà minacce e maltrattamenti e lui l’avrebbe costretta ad abortire per ben tre volte, con alcune medicine che si faceva mandare dal Pakistan.

Come scrive Il Resto del Carlino, la famiglia aveva già combinato un matrimonio alla sorella di Azka, quando aveva appena 9 anni: la bimba era scappata e al suo ritorno era stata picchiata.

“I migranti oggi sono l’elemento umano, l’avanguardia di questa globalizzazione e ci offrono uno stile di vita che presto sarà molto diffuso per tutti noi”. (cit)

“San Nicola di Myra il santo più venerato in Calabria”

Mercoledì, 04 Dicembre 2019 18:31 Pubblicato in Amantea Futura

Nella chiesa parrocchiale di Mendicino dedicata a San Nicola, oggi con inizio alle ore 18.30 verrà presentato il volume San Nicola il santo più venerato in Calabria.

Il libro è stato scritto da mons. Luigi Renzo, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea e pubblicato dalla casa editrice cosentina Progetto 2000.

All’iniziativa interverranno anche il parroco, don Enzo Gabrieli e l’editore Demetrio Guzzardi.

Ma come è possibile che San Nicola sia il santo più venerato in Calabria?

Alla domanda mons. Renzo risponde con una serie di dati: 3 comuni calabresi portano il nome del santo: San Nicola da Crissa nel vibonese, San Nicola dell’Alto nel crotonese e nell’Alto Tirreno cosentino San Nicola Arcella.

 

 

E poi 53 comuni su 409 (il 13%) hanno il santo di Mira quale patrono principale.

In testa la provincia di Vibo 15 comuni su 50, pari al 30%.

Poi la provincia di Crotone (5 su 27 – 18,5%).

Inoltre, la provincia di Reggio Calabria (15 su 97 – 15,5%)

Ed ancora quella di Catanzaro (7 su 80 – 9%).

Ed infine quella Cosentina (11 su 155 – 7%).

Su 1.000 parrocchie in Calabria ben 99 sono intitolate a San Nicola e 3 cattedrali (Lungro, Mileto e San Marco Argentano) lo hanno come patrono principale.

Il volume di mons. Renzo presenta il santo di Myra come un uomo di carità, di fede, che difende i bambini e la famiglia, che è libero da compromessi, uomo della Provvidenza, pastore attento e avveduto; santo ecumenico che collega la tradizione occidentale con quella orientale.

Il libro, presenta anche il ricco patrimonio iconografico custodito nelle chiese calabresi, si va dai quadri, alle statue ai mosaici e alle icone, ma mons. Renzo, non disdegna di raccontare la grande devozione del popolo verso San Nicola, che il 6 dicembre apre il ciclo delle festività natalizie.

Manca ancora molto della storia di San Nicola di Myra, ad iniziare dalla diffusione del suo culto e dalla datazione delle sue chiese più antiche.

La commissione di indagine ha compiuto il suo lavoro di rimettendo gli atti al Prefetto.

Il Prefetto, seguendo la prassi ordinaria, ha valutato quanto esposto dalla commissione di indagine ed ha predisposto la relazione di integrazione e di accompagnamento al ministero dell’Interno.

Sembra che la relazione sia stata inviata al ministero.

 

 

 

 

Non è dato sapere, invece, se il prefetto abbia chiesto o meno lo scioglimento del comune di Amantea.

Resta fermo che comunque la competenza finale in materia o meno di scioglimento del comune di Amantea resta affidata al Ministro Lamorgese mentre la pronuncia definitiva al Presidente della Repubblica.

In sostanza il prefetto dovrà rilevare la sussistenza, o meno, delle condizioni legittimanti l’applicazione dell’art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267.

Ed in particolare se gli elementi complessivamente emersi non presentino o meno la necessaria congruenza rispetto ai requisiti di concretezza, univocità e rilevanza, richiesti dal modello legale di cui al comma 1 del citato art. 143.

Ove detti non sussistano il Ministro dell'Interno, entro tre mesi dalla trasmissione della relazione   di   cui   al   comma   3, deve emanare   comunque   un   decreto   di   conclusione   del procedimento.

Al contrario ove dagli accertamenti condotti siano emerse forme di ingerenza della criminalita'   organizzata   che   hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo

il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale, dovrà essere sciolto il comune e disposto il suo commissariamento.

Non resta che attendere la decisione definitiva

Noi restiamo sempre della idea esposta nel nostro precedente articolo.

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