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Redazione TirrenoNews

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Ma Amantea Ama l’Amianto?

Sabato, 27 Maggio 2017 14:54 Pubblicato in Cronaca

Forse si.

Almeno a giudicare dal fatto che l’Ordinanza sindacale n 154 del 13.09.2011, a firma del sindaco Francesco Tonnara, è rimasta sostanzialmente improduttiva.

L’ordinanza richiamava la legge regionale 27 aprile 2011, n 14 contenente “Interventi urgenti per la salvaguardia della salute dei cittadini: Norme relative all’eliminazione dei rischi derivanti dalla esposizione a siti e manufatti contenenti amianto”

Ed imponeva, sotto comminatoria di una sanzione amministrativa da 2.582,29 a 5.164, 57 euro, di provvedere a comunicare la presenza di amianto nei fabbricati e beni esistenti in Amantea.

Inoltre stabiliva il fissaggio stabile dell’amianto presente ed in condizioni di fissaggio precario.

Infine, imponeva una valutazione del rischio sullo stato di conservazione delle parti di amianto, la indicazione delle azioni da effettuare, il programma di manutenzione dell’amianto e la figura designata per il controllo.

In questi giorni abbiamo incontrato un cittadino fortemente arrabbiato perché d fronte alla propria abitazione esiste da molto tempo un manufatto con copertura in cemento amianto e che peraltro appare in gravi condizioni di precarietà.

Ricordava questo cittadino che già nei primi anni 60 era noto in tutto il mondo che la polvere di amianto, generata dall'usura dei tetti, provocasse una grave forma di cancro, il mesotelioma pleurico, oltre che asbestosi, malattia polmonare cronica dovuta all'inalazione di fibre di amianto. Pur tuttavia in Italia si continuò a produrre oggetti in eternit fino al 1986.

Solo dal 1992 è vietata in Italia l'estrazione, l'importazione, l'esportazione, la commercializzazione e la produzione.

Il comune di Amantea effettua la rimozione dell’amianto dai beni di sua proprietà ma non sembra aver operato con la coerenza necessaria per tutti gli altri manufatti.

Non solo ma il comune di Amantea continua a spendere soldi per la rimozione e lo smaltimento dell’amianto abbandonato sul territorio comunale.

Si tratta, forse, di amianto che proviene dai comuni vicini?

Come è possibile che in presenza di un elenco puntuale di manufatti in amianto non si verifichi l’avvenuta sicura rimozione ed il legittimo smaltimento dell’amianto?

Perché non viene reso pubblico tale elenco?

Quante sanzioni sono state elevate per mancata comunicazione ed a chi?

La norma sulla privacy ci pare non possa essere invocata in caso di pericolo per la salute pubblica.

Sembra che i cittadini amanteani siano pronti a denunciare sia i proprietari degli immobili pieni di amianto, sia che avrebbe dovuto vigilare e non lo ha fatto, o non lo ha fatto con il necessario impegno!

Per un manifesto la minoranza denuncia il sindaco

Sabato, 27 Maggio 2017 11:17 Pubblicato in Vibo Valentia

La vicenda è incredibile.

La minoranza al consiglio comunale ( i consiglieri del gruppo La Ginestra Salvatore Rivello, Katia Jessica Fusca'e Salvatore Donato) hanno collocato nella piazzetta un cavalletto con affisso un manifesto di denuncia politica( dalle condizioni della viabilità comunale ai provvedimenti assunti dal Comune in materia di assunzioni dirette, contribuenti morosi, immobili pericolanti, edilizia residenziale pubblica, ecc.)

Il sindaco Tiziana De Nardo ha diffidato i consiglieri di minoranza dall’utilizzare un cavalletto per apporvi un manifesto di denuncia politica, invitandoli a servirsi degli spazi preposti.

I promotori dell’iniziativa si sono visti avvicinare dalla Polizia municipale che ha intimato loro di "smantellare" l'installazione (pena una sanzione amministrativa) perché il cavalletto sarebbe stato posizionato senza alcuna autorizzazione, ovvero senza aver ottemperato al pagamento del tributo comunale dovuto per l’occupazione del suolo pubblico.

Ma il consiglio non è stato seguito, anzi la minoranza , dopo l'intervento del vigile, ha sì staccato il manifesto "galeotto" dal cavalletto ma solo per affiggerlo sul portellone posteriore di una macchina parcheggiata in piazza.

E così la minoranza invia un esposto-denuncia alla Procura contro sindaco e giunta ponendo all’attenzione della Procura della Repubblica e della Prefettura di Vibo Valentia la mancata concessione di suolo pubblico per manifestazioni politiche in piazza.

Come si legge sulla pagina facebook del circolo “La Ginestra” in cui è riportata copia dell’esposto, i consiglieri comunali di minoranza Salvatore Rivello, Katia Fuscà e Salvatore Donato il 23 marzo scorso hanno presentato una richiesta indirizzata al responsabile dell'Ufficio Tributi del Comune di Pizzoni per la concessione ed il pagamento del suolo pubblico (attraverso il consiglieri Katia Fuscà), ottenendo un primo diniego da parte del sindaco Tiziana De Nardo. Successivamente, il 5 aprile scorso gli stessi consiglieri hanno chiesto al responsabile dell’Ufficio Tributi la concessione del suolo pubblico per una manifestazione a scopo politico vedendosela negata dal primo cittadino con risposta datata 7 aprile. Il 6 aprile i consiglieri davano invece via pec al sindaco preavviso di una pubblica manifestazione a scopo politico in piazza Caduti per il 9 aprile. Ma anche questa – per come si legge nell’esposto – è stata “impedita dal sindaco”.

Da qui l’esposto alla Procura di Vibo Valentia affinchè valuti se il sindaco abbia commesso degli abusi penalmente rilevanti, anche alla luce del fatto che i consiglieri comunali di minoranza il 12 aprile hanno richiesto e sollecitato più volte copia e risposte a tutti gli atti richiesti da tempo e di cui non hanno mai avuto riscontro e cioè: un interrogativo sui contribuenti morosi nel pagamento dell’acqua (27 ottobre 2014); la richiesta di documentazione su un immobile pericolante in via Convento con conseguente chiusura da due anni della strada (30 aprile 2015); informazioni sul metodo di assegnazione degli alloggi comunali e fine lavori sullo spazio di fronte al municipio (18 agosto 2015); lavori alle case comunali per capire come sono stati spesi 736mila euro; copia dei contratti delle case occupate da tempo abusivamente; interrogazione su servizio scuolabus e suo affidamento ad una ditta esterna al Comune; richiesta copia fatture e scontrini ed in particolare l’impegno di spesa di circa 270 euro spesi dall’amministrazione in una nota pizzeria di Vazzano; chiarimenti sull’incarico alla ditta esterna sulla ristorazione scolastica.

Ricorderete come a seguito dell’incidente avvenuto all’interno della galleria di Coreca , come necessario a chi tenta di fare informazione puntuale e precisa, ci eravamo portati dentro la galleria per documentare l’incidente medesimo.

Qui giunti avevamo trovato i Carabinieri( il maresciallo Caporaso ed il brigadiere Spina) ed i vigili di Amantea, tra cui il Comandante Emilio Caruso

A loro avevamo fatto notare le profonde fenditure nella volta laterale della galleria

Ed immediatamente il Comandante Emilio Caruso aveva informato l’Anas chiedendo il loro intervento tempestivamente verificatosi

Un ingegnere dell’azienda ci aveva tranquillizzato ma contemporaneamente ci aveva garantito che sarebbero state eseguite approfondite indagini e verifiche anche con uso di speciali apparecchiature

Impegno mantenuto

L’Anas infatti ha comunicato che “per consentire l'esecuzione di indagini e verifiche tecniche all’interno della galleria 'Coreca', si rende necessaria un interdizione al transito degli automezzi tra il km 346,655 e il km 347,700 sulla strada statale 18 'Tirrena Inferiore' nel territorio comunale di Amantea in provincia di Cosenza.

In virtù della chiusura, i veicoli sono deviati sulla vecchia sede della strada statale 18 con innesto presso gli svincoli di Tonnara e Coreca.

Vi aggiorneremo su quanto accertato.

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