
Redazione TirrenoNews
Dal 2005 la Redazione di TirrenoNews.Info cerca di informare in modo indipendente e veloce.
Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
«Matematico che ci arrestano. Me lo ha detto uno della Procura »
Giovedì, 25 Maggio 2017 20:37 Pubblicato in Lamezia TermeLamezia Terme. Operazione Crisalide. 52 fermi da parte della Dda contro altrettanti indagati ritenuti affiliati alla cosca "Cerra-Torcasio-Gualtieri
Lo sapevano di essere nel mirino degli inquirenti e che a breve sarebbero stati arrestati e per questo motivo si erano dati da fare per raccogliere soldi.
Al centro dell'inchiesta Antonio Miceli, 26 anni, ritenuto il reggente del clan Torcasio dopo che l'operazione “Chimera”, eseguita sempre dai carabinieri, avevano fatto finire in carcere e condannare capi e gregari della cosca Torcasio – Cerra – Gualtieri.
Del resto lo scrivono nero su bianco i carabinieri nell'informativa finita sul tavolo del pm della Dda Elio Romano.
I colloqui in carcere consentivano di accertare che la cosca Torcasio - Cerra – Gualtieri, a seguito delle intervenute carcerazioni, riusciva, tempestivamente, a riorganizzarsi affidando la gestione degli affari illeciti a gruppo di giovani emergenti che per come accertato dall’attività tecnica intercettiva, facenti capo Nicola Gualtieri, 23 anni (già indagato nell’ambito dell’operazione “Chimera) e ad Antonio Miceli, marito di Teresa Torcasio quest’ultima nipote diretta della capostipite Teresina Cerra.
Secondo quando emerge dalle indagini, dunque, Miceli era consapevole che prima o poi sarebbero arrivati gli arresti.
Emblematica in questo senso una intercettazione ambientale del 5 aprile 2017 captata nell'auto di Miceli in cui gli investigatori ascoltano la conversazione avvenuta tra Miceli, Antonio Saladino (tra i fermati e ritenuto persona di fiducia di Miceli) e un minore.
Una conversazione considerata di fondamentale interesse investigativo.
Miceli: «E ho capito... però ci servono, capì... 4000 euro io non te li posso lasciare tra le mani tutto questo tempo, perchè da qua ad una settimana ci arrestano a tutti... quindi vedi di raccogliere soldi pure tu, che pure a te arrestano... matematico, che me lo ha detto uno... con tutti i nomi... quindi tra oggi e domani dobbiamo raccogliere più soldi... dobbiamo chiudere il conto... pomeriggio ti vengo a prendere e ci andiamo a fare un giro insieme».
Saladino: «Se ti arrestano, chi li raccoglie questi soldi? Ma me lo dici... me lo vuoi dire come fai a saperlo?».
Miceli: Me lo ha detto uno della Procura. Matematico, 46 persone»
Etichettato sotto
Amantea: Ma perche' le (nostre) cose del comune le devono sapere solo loro?
Giovedì, 25 Maggio 2017 10:35 Pubblicato in Comunicati - Sport - GiudiziariaDobbiamo ringraziare l’abitudine di Francesca Menichino alla comunicazione, alla trasparenza, alla democrazia, se abbiamo potuto sapere che il commissario Colosimo ha incontrato i candidati a sindaco del comune di Amantea.
Dice, infatti, la candidata del M5s che ”È durato più di due ore l'incontro con i commissari che hanno voluto illustrare la situazione attuale dell'Ente a tutti e tre i candidati”.
Non solo, aggiunge, poi, il fatto che sono state “Diverse le tematiche trattate:dalla scuola media, al depuratore consortile, alla gestione dei rifiuti ed alla manutenzione nella stagione estiva che esploderà con tutte le sue emergenze appena chiunque verrà eletto si insedierà”
Cose importanti che tutti hanno il diritto di sapere.
Cose importanti che la comunità DEVE sapere.
E non basta .
Sempre la Menichino, aggiunge: “E soprattutto ci hanno illustrato le ragioni ed i numeri del dissesto, spiegandoci perché non si poteva fare a meno di dichiararlo”.
Caspita!
Ma perché i cittadini di Amantea non devono sapere?
Eppure saranno loro a pagare il prezzo del dissesto.
Siamo cittadini di serie “zeta”, manco di serie “bi”?
Siamo così imbecilli da non capire quello che ci viene detto?
O si tratta di segreto di stato( ergo comunale) che non deve essere rivelato se prima non passano 15 anni, prorogabili a 30?
Dobbiamo aspettare il 2047 per sapere la verità sulle (nostre) cose del comune?
Di cosa hanno paura al comune? Proprio loro che non hanno la responsabilità se non di un eccessivo silenzio ed ora quella di parlare solo ai futuri re di Roma( ops di Amantea)?
Poi la frase finale “Abbiamo immagazzinato ogni cosa ma ricorderò soprattutto una frase della commissaria: "Il dissesto non vuole mortificare la città, al contrario va visto come un 'occasione da cui può generarsi un nuovo corso e Amantea potrà rialzarsi e tornare ad essere la Perla del Tirreno. Grazie per questo augurio dott.ssa Colosimo”.
Insomma il dissesto è un bene?
Ma se è un bene perché non ci dite TUTTO?
Ovviamente compreso come si legge sul web quanti falsi in bilancio sono stati fatti e chi ne porta la responsabilità?
Etichettato sotto
Dopo Amantea, i 5stelle chiedono l'accesso antimafia anche a Lamezia Terme
Giovedì, 25 Maggio 2017 09:14 Pubblicato in Primo PianoRicorderete che il M5s con una interrogazione a firma della deputata grillina Calabrese Dalila Nesci, insieme ai deputati Paolo Parentela, Giulia Sarti e Riccardo Nuti, ha chiesto al ministro dell’Interno, Marco Minniti, la nomina della commissione d’accesso antimafia per il Comune di Amantea.
Inoltre ha chiesto verifiche specifiche tramite l'organismo per la stabilità finanziaria degli enti locali.
Ha affermato, infatti, “Abbiamo raccolto elementi di peso, anche sulla situazione deficitaria del municipio- spiega la Nesci- per cui abbiamo chiesto altresì verifiche approfondite su cassa e bilanci, per il tramite della commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali”
Nella interrogazione, tanto. Per tutti.
Finora l’ interrogazione ha ottenuto solo effetti parziali, nemmeno resi pubblici.
Nessuna commissione di accesso, per ora.
Ora il M5s emana una nota con la quale i parlamentari M5S Dalila Nesci, Paolo Parentela, Nicola Morra e Federica Dieni, insieme a Laura Ferrara, del parlamento europeo, e al Meet Up “Lamezia 5Stelle”annunciano di presentare una specifica interrogazione parlamentare al ministro Minniti con la quale sostengono che «Gli ultimi fatti su Lamezia Terme ci impongono di chiedere al ministro dell'Interno, Marco Minniti, la commissione d'accesso agli atti del Comune, strumento di legge per tutelare l'amministrazione pubblica da eventuali condizionamenti mafiosi»
Inoltre i cinque stelle vogliono sapere « Se abbiano avuto riflessi nella gestione del municipio i movimenti di 'ndrangheta per le elezioni comunali a Lamezia Terme, emersi dall'operazione Crisalide, di carabinieri e Dda di Catanzaro, e le altre vicende giudiziarie dei mesi scorsi».
Ed infine confidando« nella valutazione positiva del ministro dell'Interno, a garanzia dell'intera comunità lametina», affermano che «Le aspirazioni, le mire e i posizionamenti criminali ricostruiti dagli inquirenti rappresentano un campanello dall'arme anche per l'amministrazione comunale, per cui è doveroso che si faccia la massima chiarezza attraverso la commissione d'accesso».
Etichettato sotto