
Redazione TirrenoNews
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Amantea. La guerra elettorale. Ecco come si vince( o perde)
Martedì, 30 Maggio 2017 12:21 Pubblicato in Primo PianoIn hoc signo vinces: è la frase latina, dal significato letterale: "con questo segno vincerai", traduzione del greco ἐν τούτῳ νίκα (letteralmente: "con questo vinci").
La comparsa in cielo di questa scritta accanto a una croce sarebbe uno dei segni prodigiosi che avrebbero preceduto la battaglia di Ponte Milvio.
Ma quello fu un miracolo. Oggi non si vince con un simbolo; nemmeno fosse la croce.
Il campo comunque fu una guerra, come guerra è quella che si compie quando c’è una competizione politica.
In questa, ed altre occasioni, si legge un vero e proprio “jus ad bellum”, cioè il "diritto di fare la guerra".
Un guerra che non è “inhonesta” cioè "intrinsecamente illecita" quando:
-Ci si deve difendere dagli attacchi del “nemico” od avversario;
- Sia dichiarata nel caso dalla "legittima autorità" (legitima auctoritas);
-Sia intrapresa per una "giusta causa" (iusta causa),
Certo che durante la guerra deve comunque essere rispettato lo “jus in bello”, cioè deve esserci sempre il "diritto durante la guerra".
Ora sembra che la guerra, vera od apparente, fate voi, che notiamo esserci, almeno a giudicare da quanto sentiamo, sembra poter essere ascritta a tre grandi tipologie( e tante sottotipologie)
La guerra dei palchi e del web: Si spara , cioè, da lontano, con parole che sembrano cannonate e che a loro volta inducono reazioni;
La guerra delle insidie: come sembra essere avvenuto con registrazioni fatte dai cittadini di richieste, più o meno intense, pressanti, minacciose, intimidatorie, eccetera e che poi vengono diffuse tra gli elettori:
La guerra delle dolci parole , dell’amore , del”damose na mano”, del “tanto semo tutti eguali”, del “che serve la guerra se poi tutto sommato semo amici?”.
Insomma c’è chi pensa che la guerra logori chi la fa e ci la subisce, produce feriti, morti, dolore.
Meglio allora che giochiamo, anche facendo finta di fare politica; nel senso che “così vanno le cose” ed allora non ha senso arrabbiarsi, tanto niente cambierà il destino, ancorchè amaro e triste, tanto meno le parole.
E pensare che un popolo di cantanti o canzoni dimentica quella di Gianni Morandi dal medesimo titolo che diceva : “Così vanno le cose, nessuno in questo mondo può aspettarsi solo rose, bisogna andare avanti, cercare di provarci, avvicinarsi al sole anche a costo di bruciarsi”.
E poi concludeva :"Brucerò felice ora che la nave va e che ormai è impossibile la normalità: io saluto la statua della libertà".
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Ecco i musei, i monumenti e le Aree archeologiche da visitare in Calabria. Amantea non c’è!
Martedì, 30 Maggio 2017 10:42 Pubblicato in Campora San GiovanniUn elenco pratico e veloce da consultare per avere sottomano il patrimonio artistico di una Regione. I nomi dei direttori dei Musei
Il Polo Museale della Calabria, diretto da Angela Acordon,
con l’assegnazione di nuove Sedi è presente sull’intero territorio regionale con ancora maggiore incisività. Musei, monumenti e aree archeologiche di notevole interesse ne costituiscono un valore assoluto con enormi potenzialità capaci di assegnare alla Calabria un ruolo di primo piano nell’arte, nella cultura e nel turismo.
Ne evidenziamo alcune peculiarità.
Chiesa di San Francesco d’Assisi – Gerace (Reggio Calabria)
Già dei Frati Minori (fondazione 1252)
Direttore: Vincenzo Ammendolia
Galleria Nazionale di Cosenza (Cosenza)
Tanti i capolavori custoditi. La sezione Acquisizioni con le opere, fra gli altri, di Pietro Negroni, Marco Cardisco, Mattia Preti, Massimo Stanzione, Jusepe de Ribera, Luca Giordano; i dipinti della collezione di Banca Carime, avuta in comodato; la sezione Umberto Boccioni che espone una straordinaria raccolta grafica del maestro futurista, nonché la sezione, di recente istituzione, dedicata all’arte contemporanea.
Direttore: Domenico Belcastro
La Cattolica – Stilo (Reggio Calabria)
Costruita dai monaci orientali, che nei secoli X e XI vivevano in agglomerati di grotte naturali.
Direttore: Vincenzo Ammendolia
Le Castella – Isola Capo Rizzuto (Crotone)
La torre cilindrica, di chiara derivazione angioina, svetta centralmente all'interno della fortezza di Le Castella e ne testimonia l'impianto originario che dovrebbe risalire al XIV secolo.
Direttore: Vincenzo Ammendolia
Museo Archeologico Nazionale “Vito Capialbi”di Vibo Valentia – (Vibo Valentia)
Di particolar pregio le terracotte (VI –V sec. a. C.), alcuni bronzi e la preziosa laminetta aurea, con testo orfico, rinvenuta in una vasta necropoli che interessa una vasta area della città moderna.
Direttore: Adele Bonofiglio
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Museo Archeologico Nazionale di Crotone (Crotone)
Propone un percorso espositivo, articolato su due piani, all’interno di ampie sale open-space.
Direttore: Gregorio Aversa
Museo Nazionale Archeologico della Sibaritide – Cassano all’Ionio (Cosenza)
Raccoglie testimonianze materiali provenienti dal territorio della Sibaritide. Comprende cinque sale espositive, organizzate in aree tematiche.
Direttore: Adele Bonofiglio
Museo Archeologico e Parco Archeologico dell’antica Kaulon – Monasterace (Reggio Calabria)
Il Museo dell’antica Kaulon accoglie un considerevole numero di manufatti che illustrano la vita e la storia di questo straordinario lembo di Calabria.
Direttore: Rossella Agostino
Museo e Parco Archeologico Nazionale di Capo Colonna (Crotone)
Sul promontorio di Capo Colonna sorgeva uno dei principali santuari della Magna Grecia, dedicato alla grande dea Hera Lacinia, famoso nell’antichità.
Direttore: Gregorio Aversa
Museo e Parco Archeologico Nazionale di Locri - Locri (Reggio Calabria)
Permette di scoprire uno scorcio della vita pubblica, privata e religiosa del centro di Locri in età greca e romana.
Direttore: Rossella Agostino
Museo e Parco Archeologico Nazionale di Scolacium – Roccelletta di Borgia (Catanzaro)
Illustra i vari aspetti che vedono la città romana di Minervia Scolacium svilupparsi tra I secolo a.C. e VII secolo d.C..
Direttore: Gregorio Aversa
Museo Statale di Mileto – Mileto (Vibo Valentia)
Espone un cospicuo e rilevante patrimonio di opere d'arte che abbraccia un arco temporale compreso fra l’età tardo imperiale e l’Ottocento.
Direttore: Faustino Nigrelli
Museo Archeologico Nazionale di Amendolara – Amendolara (Cosenza)
Custodisce reperti connessi alla storia del territorio: dall’Età del Bronzo Finale e dell’Età del ferro (XII-VIII sec. a.C.).
Direttore: Adele Bonofiglio
Museo Archeologico Lametino – Lamezia Terme (Catanzaro)
Articolato in tre sezioni, Preistorica, Classica e Medievale, la selezione dei reperti esposti evidenzia il livello culturale delle prime comunità, tra le più antiche della Calabria.
Direttore: Gregorio Aversa
Museo Archeologico di Metauros – Gioia Tauro (Reggio Calabria)
Le sale museali attestano la continuità di vita nel territorio dall’età protostorica fino ad età medievale.
Direttore: Rossella Agostino
Museo e Parco Archeologico “Archeoderi” – Bova Marina (Reggio Calabria)
Dà conto di un ricco patrimonio storico-archeologico da aree di abitato, di necropoli e di siti fortificati a controllo del territorio, inquadrabile in un ampio arco cronologico compreso tra l’età neolitica ed il VI secolo d.C. e si caratterizza per la presenza di testimonianze ebraiche; ad oggi è l'unico Parco calabrese con resti riconducibili a tale civiltà.
Direttore: Rossella Agostino
Ndr. Ed Amantea?
Amantea, definita l’area archeologica calabrese più interessante degli ultimi anni, viene rubata anche della sua storia .
E pensare che, un tempo non lontano, gli amici Rossella Agostino( nella foto), Gregorio Aversa, Adele Bonofiglio erano spesso nella nostra città, nella quale mancano, ormai, da tempo.
Speriamo che la prossima scelta elettorale degli amanteani porti al governo del nostro paese Politici( lo scriviamo apposta con la P maiuscola) che riprendano il percorso di un tempo e mostrino Amantea ai calabresi ed al mondo!
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Mileto. Agghiacciante omicidio di un minorenne
Martedì, 30 Maggio 2017 10:19 Pubblicato in Vibo ValentiaAncora da capire in tutte le sue ragioni l’agghiacciante omicidio avvenuto nella tarda serata di ieri lunedì 29 maggio a Mileto.
La vittima è un giovane di Mileto Francesco Prestia, 16 anni che sarebbe stato
ucciso con un colpo di arma da fuoco da un coetaneo al culmine di una lite.
Lo stesso presunto assassino, Alex Pititto , si sarebbe successivamente costituito ai carabinieri consentendo il ritrovamento del cadavere.
Tre colpi di pistola sono stati esplosi da un 15enne già identificato dai carabinieri.
Il 15enne Alex è figlio di Salvatore Pititto di san Giovanni di Mileto, che nel gennaio scorso è stato coinvolto ed arrestato nell'operazione della Dda di Catanzaro denominata "Stammer" contro il narcotraffico internazionale.
Al momento ignote le motivazioni che hanno portato alla morte del giovane, sull'accaduto indagano i carabinieri coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Catanzaro.
Secondo indiscrezioni trapelate il presunto assassino sarebbe in custodia e sotto interrogatorio da parte degli inquirenti che cercano di ricostruire dinamica e movente del delitto
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