
Redazione TirrenoNews
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Amantea, il dissesto: Il miracolo chiesto a Sant’Antonio da Padova
Giovedì, 01 Giugno 2017 15:01 Pubblicato in CronacaCi fu un tempo in cui la statua del santo patrono della città venne portata in giro per Amantea per ringraziarlo di aver salvato la città e gli abitanti dai più gravi danni del terremoto del 1905.
Ricordiamo l’evento ed il rapporto particolare della città con il suo patrono.
Lo ricordiamo perché questa volta, forse nemmeno invocato, il nostro Patrono non ha fatto, o potuto fare, niente, contro il ben più grave terremoto che è stato e sarà il dissesto finanziario, quello che è stato negato da tanti e contro il quale si intende fare ricorso al TAR.
E ne paga anche lui le conseguenze se il programma dei festeggianti civili, senza il contributo del comune, appare fortemente ridimensionato come si vede dalla locandina.
Per fortuna che padre Rocco continua a dare significato al programma religioso iniziando proprio da oggi la tredicina in suo onore.
Speriamo che la città voglia continuare a tributargli la attenzione dei fedeli non dimenticando che essa è fatta di preghiere, di intense tradizioni quali gli indimenticabili altarini, quali la esposizione dei “Tumaschj”, quali la distribuzione del pane in memoria di uno dei suoi grandi miracoli.
E speriamo che sant’Antonio vista la fede degli Amanteani( hai visto mai!?) non faccia questo grande e nuovo miracolo per la nostra città?
E salvi gli amanteani dalle gravi ambasce del dissesto finanziario.
VIVA SANT’ANTONIO
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Al ladro, al ladro: hanno rubato la spiaggia di Catocastro!
Giovedì, 01 Giugno 2017 14:42 Pubblicato in Primo PianoNoi sappiamo chi sono i ladri!
Era il 16 marzo quando abbiamo postato sul nostro sito Amantea l’articolo dal testo: Sparisce tutta la spiaggia di Catocastro!
Ricordavamo il vecchio adagio napoletano che dice che “nzinu ca u miedicu studie, u malato sinn’i more”.
Un proverbio che riassume efficacemente quello che sta vivendo la nostra spiaggia, in primis ed in particolare quella di Catocastro che per secoli è stata amplissima ed ora è letteralmente scomparsa.
Il mare ha “rubato” 4 metri in altezza di sabbia.
In una delle foto il gancio dove si legavano le barche oggi è a 4 metri sul livello del mare.
E’ quindi scomparso un volume di circa 40 mila mc di sabbia, cioè 4 m x 40 m x 250 m.
La spiaggia, anzi le spiagge, sono state per secoli in equilibrio.
Il mare portava via, o meglio trasportava verso sud la sabbia, ma i fiumi le rimpolpavano con materiale nuovo.
Oggi il Catocastro non addiziona materiale litoide alla “sua” spiaggia.
Tante le responsabilità e di tanti.
Non possiamo chiamarle disattenzioni
La colpa è degli enti istituzionali , a cominciare dalla regione, per passare dalla provincia e concludere con il comune che non fa nulla per difendere le proprie spiagge. NULLA!
In passato solo il sindaco Franco La Rupa operò con forza azioni a tutela delle spiagge.
Oggi niente!
Vi chiederete perchè la spiaggia di Catocastro ( e non solo quella) è sparita.
Ve lo ricordiamo.
La colpa storica è delle abnormi asportazioni di materiale, del mare, prima, e del fiume, dopo, servite per il rilevato ferroviario( a fine 800), servite per il raddoppio del rilevato stesso( negli anni sessanta), del rilevato della SS18( sempre negli anni sessanta), e servite per la costruzione della parte bassa della città nei decenni successivi.
E quando per colpa di queste abnormi asportazioni sono caduti i muri laterali del fiume la soluzione trovata è stato il peggior rimedio possibile.
Invece di lasciare fare alla natura garantendo comunque il trasporto del materiale fino alla spiaggia, sono state realizzate le briglie trasversali che insieme con il ponte della provinciale per Lago hanno fermato ogni trasporto e possibile ricarica delle spiagge.
Anche nel recente convegno sulla erosione costiera organizzato da Rotary Club non abbiamo fatto mancare le nostre osservazioni chiedendo di abbassare le briglie per permettere il trasporto a mare del materiale litoide.
Vox clamantis in deserto!.
Nessuno ha ascoltato e fatta propria la nostra proposta, nessuno si è preoccupato di valutare questo suggerimento.
Tantomeno il comune.
E’ una ennesima indicibile vergogna di questo paese e delle amministrazioni di questa città. Commissari non esclusi, ma di loro, del loro silenzio, dei loro errori parleremo più avanti. Nemmeno a loro faremo sconti.
Ci auguriamo, infine, una nuova giunta che abbia nelle sue componenti voglia di cambiamento, intelligenza, saggezza e coraggio. Ma questo dipende da noi. E nel caso della spiaggia di Catocastro anche dai Catocastresi!
Ah, dimenticavamo la cosa importante
Ah che se è impossibile scendere a mare ed i massi sono nell’acqua hanno vietato la balneazione come si nota al cartello poggiato sui massi perché non c’è sabbia dove poterlo infilare!
Giuseppe Marchese
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Allarme siccità in Calabria. C’è da crederci?
Giovedì, 01 Giugno 2017 10:18 Pubblicato in Amantea FuturaLeggiamo che “Le riserve idriche, in Calabria, non sono ancora in situazione di allarme, ma le criticità potrebbero emergere nel corso dell'estate.
La siccità incombe sia sull'agricoltura sia sulle risorse idropotabili.
L'approvvigionamento della regione è assicurato da 25 invasi, fra grandi e di media e piccola dimensione, la cui gestione è ripartita fra i Consorzi di bonifica, cui fanno capo 9 dighe; Enel e Sorical, la società mista a cui è demandata la distribuzione dell'acqua ad uso potabile.
La capacità è di 898 milioni di metri cubi d'acqua, ma le riserve sono già sottodimensionate sebbene non ancora in rosso.
Dice il presidente regionale della Coldiretti, Pietro Molinaro:"Al momento non ci sono situazioni critiche, grazie all'esistenza di una rete di invasi e infrastrutture, realizzate anche negli ultimi anni, che, se potenziata, consentirebbe alla Calabria addirittura di esportare l'acqua".
Preoccupa ciò che potrebbe avvenire nei mesi estivi, quelli più caldi ma anche quelli in cui la presenza dei turisti lungo le coste calabresi determina un incremento notevole dei consumi d'acqua. Il problema deriva innanzitutto dalle scarse nevicate dello scorso inverno sugli altopiani, in particolare sul massiccio della Sila.
Per questa ragione la Sorical sta per inviare una lettera ai Comuni, invitandoli a gestire al meglio l'acqua disponibile, evitando in primo luogo gli sprechi derivanti da un utilizzo improprio ma anche a vigilare sul fenomeno sugli allacci abusivi e a individuare e sanare eventuali perdite lungo le condotte.
La Sorical prevede possibili criticità sulla fascia costiera cosentina e nell'Alto Ionio cosentino e, per quanto riguarda l'acqua destinata al consumo civile, la zona del Crotonese, dove invece dovrebbe essere sufficiente quella destinata all'agricoltura.
Migliore la situazione di Catanzaro e del Vibonese; nel primo caso grazie al duplice uso dell'acqua di alcuni invasi, come quello del Passante, attrezzato sia a scopo irriguo sia per alimentare la rete idrica cittadina; nel secondo grazie alla diga dell'Alaco che garantirà acqua a sufficienza, mentre per quanto riguarda la città di Reggio ed il suo hinterland sta per entrare in esercizio la diga del Menta. In ogni caso, nel complesso, la disponibilità d'acqua in tutta la regione potrà accusare un calo compreso fra il 30 ed il 50%.
"A preoccupare - dichiara Sergio De Marco, ingegnere e direttore dell'area operativa di Sorical - sono soprattutto le sorgenti, fiumi e pozzi in particolare, che rischiano di rimanere asciutti. Sarà un'estate difficile e per questo si rende necessario allertare i Comuni".
Qualche riflessione:
Il tirreno cosentino (noi) non avendo grandi invasi, sarebbe a rischio , ma la cosa grave è che sempre noi( come altri, invero) perdiamo, grazie (?) ad una rete “fracumata”, gran parte dell’acqua immessa. Bene allora che la Sorical richiami i comuni ad essere più seri.
Soprattutto Amantea!!!!!!
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