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libreria-porta-da-vila-san-paoloLa figura di Giuda ha da sempre ha  destato interesse e curiosità tanto che a distanza di duemila anni ancora  si indaga negli scritti  evangelici , alla ricerca di  risposte esaustive e convincenti  alle tante naturali domande .

Tradì per interesse il maestro? Aveva uno scopo ben preciso? Aveva dei complici o agì da solo?

Fu vittima del rimorso o del suo stesso insuccesso?  A questi ed altri interrogativi cercherà di dare una risposta Franco Chimenti autore del saggio “Giuda un Caso Politico”, invitato  dall’associazione  La Bottega degli Hobbies ,sabato 14 alle ore 17,00 nel salone parrocchiale della chiesa Beata Vergine di Lourdes in Rende.

Dopo i saluti dello scrittore Gaetano Cairo  dell’Associazione La Bottega degli Hobbies , lo scrittore Tommaso Orsimarsi presenterà il testo. Sarà poi la giornalista Lucia De Cicco ad intervistare il Professor Chimenti , che infine  intratterrà  un dibattito con gli intervenuti. L’evento darà poi l’occasione per conoscere  l’associazione La Bottega degli Hobbies  e scoprire il  suo ambito operativo.

La bottega degli Hobbies , è  nata nel febbraio del 2005 a Castrolibero, come associazione di volontariato per  collaborare con le famiglie nell’assistenza domiciliare dei malati e avviarli alla creatività artistica.Opera prevalentemente nei comuni di  Castrolibero, Marano Principato, Marano Marchesato ,Rende e Cosenza ,mettendo a frutto  i propri sforzi  nella società fra tutti quelli che intendono contribuire con il proprio apporto manuale ed intellettuale, ad una crescita armonica della vita sociale e comunitaria.

 

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enrico-berlinguer1Trent’anni fa moriva Enrico Berlinguer, una delle figure più amate e rispettate del panorama politico del dopoguerra, sinonimo di integrità, rigore, speranza, impegno verso gli altri. Insomma, un vero testimone della buona politica.

Ricordare Berlinguer oggi deve significare comprendere la lezione che ci ha lasciato e l’uso che i Partiti politici ne hanno fatto.

Enrico Berlinguer è stato un visionario. Non solo per le vicende legate al compromesso storico, ma anche perché per primo ha denunciato i mali che si stavano impossessando della classe politica e che avrebbero poi portato alla scomparsa dei Partiti che hanno caratterizzato la vita politica del Paese nel secolo breve.

La questione morale rappresenta ancora oggi una lucida analisi dell’origine dei malanni d’Italia. La crisi dei princìpi e dei valori che, ben prima di quella economica, ha bussato alle porte del Paese è figlia di una generale degenerazione del ruolo dei Partiti e della loro funzione di rappresentanza dei bisogni e delle aspettative degli Italiani. I Partiti molto spesso non fanno più politica, si sono appiattiti su se stessi e allontani dal popolo, sono diventati macchine di potere e di clientela, smarrendo la strada della passione civile.

Berlinguer ha raccontato ieri uno spaccato dell’Italia di oggi, in cui i partiti politici gestiscono gli interessi più disparati, ma sono sempre più lontani dalla ricerca del bene comune e dai veri problemi della gente, che si rifugia nell’antipolitica.

I Partiti, ridotti troppo spesso ad aggregati di federazioni di correnti e di comitati elettorali, distratti dalle beghe interne per il mantenimento dello status quo, finiscono per soffocare le migliori energie e la passione, al punto da risultare miopi dinnanzi alla necessità di rigenerarsi.

Una necessità etica che, il giorno dopo lo straordinario successo delle ultime elezioni europee, ha portato il Segretario del Partito Democratico ad inequivocabili dichiarazioni di condanna che non risparmiano nessuno.

Berlinguer è stato un gentiluomo della politica, lontano da quell’arroganza che oggi caratterizza certi politici e che porta a sacrificare il bene comune ad interessi non vocati al collettivo.

La lezione che ne abbiamo ereditato esige una riflessione per capire quale sia la strada da percorrere per restituire credibilità ai Partiti e fiducia alla politica, e per bonificare il clima morale del Paese.

E’ di vitale importanza agevolare una nuova stagione di protagonismo, fugando le logiche tese ad assecondare quei comportamenti opportunistici ed immorali che a volte si celano dietro la c.d. “responsabilità del gruppo dirigente”. Una nuova stagione che deve essere ricercata con altruismo ed intelligenza, e che dovrà essere caratterizzata da un entusiasmo nuovo, dal gusto per la democrazia, dalla passione per l’impegno civile, dall’ottimismo della volontà, dalla passione per la buona politica.

Forse così, facendo tesoro della sua lezione, potremo in piccola parte restituire il debito umano e morale che abbiamo nei confronti di Enrico Berlinguer. Del politico, dell’idealista, dell’uomo.

Che il suo ultimo sorriso nostalgico possa essere metafora di speranza per questo nostro stanco Paese.

Enzo Giacco - Direzione Provinciale PD Cosenza

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Facce tra l’incazzato ed il triste nel centrosinistra rendese .

L’incredibile è avvenuto! Anzi DUE incredibili

La bella giornata che ha portato al mare e ridotto la partecipazione al voto(astensione oltre il 48%)

Essere partiti con un 37.8% delle preferenze( contro il 31.1% per Marcello Manna) che sommate al 13,8% di Massimiliano De Rose,( esponente di  un'altra cordata di centrosinistra) avrebbe dovuto comportare la vittoria ed avere perso con il SOLO 42,34%!

E così il centrosinistra rendese ha perso, spaccato, diviso, lasciando la vittoria ai suoi avversari!

Dopo 62 anni rende volta le spalle ai Principe più che al centro sinistra, una dinastia che ha avuto momento di grande potere e che lentamente si è inabissata spinta sempre più in basso dai suoi amici stanchi di non vedere i cambiamenti sperati.( Nella foto Principe sembra chiedersi: ma come è successo?)

Vince la partita Marcello Manna con il 57,66 recuperando cioè un 26, 56% , cioè ben più dell’85% sul primo voto!

I prodromi già nel 1999. Allora principe riuscì a conservare il suo “regno” dopo un estenuante testa a testa con Franco Casciaro

Ma ora si arrivava al voto dopo vicende non liete , l’arrivo della commissione d’accesso, le dimissioni inattese del precedente sindaco. Non poco!

E forse non è un caso che Marcello Manna sia avvocato e presidente della Camera penale di Cosenza.

Vedremo ora il nuovo corso della nuova Rende.

Ed ecco il nuovo consiglio comunale:

1)per la maggioranza:

Lista “Rende Centrodestra” con cinque rappresentanti: Annarita Pulicani, Mario Rausa, Mario Carmelo Bartucci, Mario Bruno, Serena Russo.

Movimento civico “Marcello Manna Sindaco” con Annamaria Artese, Gaetano Morrone, Marco Greco, Rachele Cava, Domenico Ziccarelli.

“Forza Rende” con Pino Munno e Barbara Blasi

“Rende Bene Comune”con Pierpaolo Iantorno e Vincenzo Pezzi e Chiara Viola, eletta con Fratelli d’Italia.

2) per l’opposizione:

Pd con Pasquale Verre, Alessandro De Rango ed Enrico Francesco Monaco.

“Rende Riformista” con Franchino De Rango e Carlo Scola

“Insieme per Rende-Sel” con Franco Beltrano.

Movimento 5 Stelle con Domenico Miceli (candidati a sindaco)

Centro democratico con Andrea Cuzzocrea  (candidati a sindaco)

Liste civiche Massimiliano De Rose (candidati a sindaco)

Auguri Rende!

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