L’arroganza dei delinquenti non finisce mai
Ci raccontarono di un ladro che denunciò la proprietaria dell’auto che aveva appena rubata perché secondo lui i freni non funzionavano perfettamente e lui sbandò finendo in un fossato e distruggendo l’auto
Ci raccontarono di un ladro che era stato chiuso in uno stanzino dal proprietario della casa che stava derubando proprio vicino ad Amantea e che voleva denunciarlo di sequestro di persona
Ed oggi lo rileggiamo
A Cosenza dove due coniugi sorprendono i ladri in casa, avvisano le forze dell'ordine e nel frattempo bloccano le uscite.
Denunciati per sequestro di persona. Oltre il danno la beffa.
Per fortuna hanno trovato il giudice ha archiviato l’accusa.
Vi immaginate il paradosso di due che trovano i ladri in casa e li invitano ad uscire magari portandosi quanto hanno già preso e solo per evitare di essere denunziati per sequestro di persona invece di essere ringraziati dalla giustizia per aver contribuito ad assicurare alla stesa uno o più ladri?
Insomma uno che difende i suoi beni diventa un farabutto se lo fa?
Che cosa bisogna fare in questi casi ?
Lasciare scappare i ladri.
Non vorremmo che chiamati i carabinieri questi non credessero al furto ed ai ladri o si arrabbiassero se nel frattempo abbiamo invitato i ladri ad andare via
Non sarebbe male se il Prefetto emanasse un decalogo e lo diffondesse.
Ve l’immaginate il ladro che chiuso in casa si getta del balcone e si ferisce? Chi ha solo difeso le sue cose ed atteso i carabinieri sarebbe responsabile di lesioni al ladro?
COSENZA - Una vera e propria tragedia dalle motivazioni al momento sconosciute che hanno portato un ragazzo di 19 anni, M.V., studente del Liceo Classico Bernerdino Telesio che stanotte si è lanciato nel vuoto dal balcone della casa familiare, sita in viale della Repubblica. Il ragazzo, noto per la sua diligenza negli studi, domani avrebbe dovuto affrontare l’esame di maturità.
Non si conoscono ancora le cause che avrebbero portato il ragazzo a compiere l’estremo gesto, ma la momento si esclude che tale gesto sia collegato alla prova di esame orale in programma domani dato anche l'ottimo rendimento scolastico ed i risultati raggiunti nella carriera scolastica.
Ma c'è anche un secondo suicidio, avvenuto nelle ultime ore a Cosenza. Anche in questo caso non sono conosciute le cause che hanno portato al suicidio un imprenditore di Cosenza.
Non una lettera, non una parola detta ad amici e parenti su un problema tale da trascinare l'uomo a togliersi la vita.
Aggiornamenti a breve
Qualcuno vuole assumersene la responsabilità?
A che punto stiamo con i lavori di ripristino e di messa in sicurezza dell’area archeologica di Sibari?
E’ la domanda, ironica, che ogni calabrese dovrebbe rivolgere al governo ed alla giunta regionale. E si, perché dopo l’alluvione che l’aveva letteralmente sommersa di fango, c’era stata una gara tra istituzioni competenti a sparare cifre e date a proposito dei lavori necessari per riportare il tutto ad una situazione di “normalità”.
La Regione, in particolare, aveva annunciato con enfasi un investimento di oltre venti milioni di euro ed il “completo ripristino” degli scavi entro marzo 2013.
Siamo a luglio, e la situazione che si presenta agli occhi dei visitatori è quella di un’area archeologica, tra le più importanti del Mediterraneo, ancora sfregiata da fango e danneggiamenti.
Non sono stati effettuati i lavori di “ripristino”, né sono stati rafforzati gli argini per prevenire altre sciagure in futuro.
Nel frattempo, però, di Sibari sono tornati ad occuparsene i media nazionali ed europei, per deplorare l’inettitudine del nostro paese nel preservare i suoi tesori d’arte e d’archeologia.
C’è qualcuno che vuole assumersene la responsabilità?
Venga, si faccia avanti.
Reggio Calabria, 05.07.2014
www.mimmotalarico.it