I fatti sono successi il 23 settembre scorso.
Francesco Sibarelli di 59 anni, imprendi tore pregiudicato, litiga con il fratello di 47 anni S. Sibarelli e gli spara ad un ginocchio.
Come non bastasse dopo il ferimento il figlio Mario Sibarelli di 24 anni ha tentato di investire con l’auto lo zio S. Sibarelli approfittando del fatto che era claudicante .
Tutto per questioni relative alla gestione delle proprietà fondiarie di famiglia.
Oggi il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Castrovillari ha emanato apposita ordinanza per l’arresto di Francesco e Mario Sibarelli.
L’ordinanza è stata eseguita dai carabinieri di Cassano Jonio.
Il 6 aprile del 2013 due titolari di un’agenzia funebre di San Pietro in Guarano avrebbero riferito ai carabinieri di Rende di aver subito richieste estorsive da parte di Enzo Piattello, Carmine Conforti e un altro uomo di Cosenza, poi identificato come Francesco Bevilacqua.
Ed il giorno successivo i titolari avrebbero sporto denuncia.
Carmine Conforti, 45enne, già noto alle forze dell’ordine, fu arrestato in flagranza di reato mentre chiedeva il denaro alle vittime.
Carmine Conforti è stato condannato a 5 anni e 4 mesi di reclusione per estorsione aggravata dal metodo mafioso e per questo motivo è tornato in carcere.
A firmare il provvedimento di carcerazione la Procura di Catanzaro, il procuratore aggiunto della Dda, Vincenzo Luberto.
Il laboratorio di analisi cliniche di Rende Quattromi glia dista da 10 a 15 km dall’ospeda le di Cosenza.
Parliamo di 10 minuti di tempo per portare le provette dal laboratorio di prelievo a quello di analisi e di una strada diritta e senza curve.
Eppure i sindaci di Rende , Bisignano, Castrolibero, Castiglione Cosentino, Luzzi, Lappano, Montalto Uffugo, Marano Marchesato, Marano Principato, San Fili, San Vincenzo La Costa , contestano il decreto di chiusura firma dal commissario Scura e ne chiedono la revoca.
Sono preoccupati perché il decreto prevede punti di prelievo nei singoli comuni, ma il materiale biologico prelevato verrebbe inviato nei presidi ospedalieri Spoke ed Hub seguendo un percorso differente a seconda degli esami richiesti con possibili e prevedibili disguidi sia per l’esecuzione che per la raccolta dei dati.
Silenzio, invece, da parte dei sindaci del Basso tirreno cosentino e dell’alto tirreno lametino per la chiusura del laboratorio di analisi cliniche di Amantea.
Eppure da Amantea a Cosenza ci sono più di 50 km e quasi un’ora di percorrenza e peraltro di una strada tutta curve, e molto di più via A3.
E non solo! Ma pensate ai prelievi di Cleto!
E così i sindaci di Rende e dintorni sollecitano un incontro con Oliverio e Scura volto a scongiurare la chiusura del laboratorio.
Imperturbabile silenzio anche da parte dei politici regionali e nazionali che da questo territorio prelevano i voti necessari per i loro mandati elettorali.
Che non gliene freghi niente?