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Il laboratorio di analisi cliniche di Rende Quattromi glia dista da 10 a 15 km dall’ospeda le di  Cosenza.

Parliamo di 10 minuti di tempo per portare le provette dal laboratorio di prelievo a quello di analisi e di una strada diritta e senza curve.

Eppure i sindaci di Rende , Bisignano, Castrolibero,  Castiglione Cosentino, Luzzi, Lappano, Montalto Uffugo, Marano Marchesato, Marano Principato,  San Fili, San Vincenzo La Costa , contestano il decreto di chiusura firma dal commissario Scura e ne chiedono la revoca.

Sono preoccupati perché il decreto prevede punti di prelievo nei singoli comuni, ma il materiale biologico prelevato verrebbe inviato nei presidi ospedalieri Spoke ed Hub seguendo un percorso differente a seconda degli esami richiesti con possibili e prevedibili disguidi sia per l’esecuzione che per la raccolta dei dati.

Silenzio, invece, da parte dei sindaci del Basso tirreno cosentino e dell’alto tirreno lametino per la chiusura del laboratorio di analisi cliniche di Amantea.

Eppure da Amantea a Cosenza ci sono più di 50 km e quasi un’ora di percorrenza e peraltro di una strada tutta curve, e molto di più via A3.

E non solo! Ma pensate ai prelievi di Cleto!

E così i sindaci di Rende e dintorni sollecitano un incontro con Oliverio e Scura volto a scongiurare la chiusura del laboratorio.

Imperturbabile silenzio anche da parte dei politici regionali e nazionali che da questo territorio prelevano i voti necessari per i loro mandati elettorali.

Che non gliene freghi niente?

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Padre e figlio sorpresi a rubare nei boschi di Cerisano

Questo il comunica to stampa del Corpo forestale

Cosenza 29 settembre 2015 - Incessante l’attività di difesa del territorio e dell’ambiente del Corpo Forestale dello Stato nella Provincia di Cosenza.

A farne le spese due persone di Marano Principato sorprese in flagranza dal personale del Comando Stazione Forestale di Cosenza mentre stavano rubando legna da ardere in area boscata di pregio appartenente al Comune di Cerisano.

I due uomini, padre e figlio, sono stati sorpresi in flagranza mentre in località “Serra Pizzuta” con l’ausilio di una motosega e una accetta avevano da poco abbattuto una pianta d’alto fusto di Ontano nero e, dopo averla depezzata, se ne erano appropriati caricandola sul mezzo con il quale avevano raggiunto la zona.

Ai due, dopo i necessari accertamenti, gli è stato contestato il reato di furto aggravato.

Sottoposta a sequestro penale sia la legna ricavata dall’illecito abbattimento che la motosega e l’accetta utilizzate per la consumazione del reato.

Il mezzo utilizzato per caricare la legna, privo sia di assicurazione che di revisione, è stato sottoposto a sequestro amministrativo.

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Guerino Nigro è un avvocato cosentino.

Il 1 aprile scorso il 46enne avvocato ha aggredito il coetaneo collega avvocato Vincenzo Valentini mandandolo in ospedale.

 

Il Nigro poi si presentò spontaneamente in Questura e venne posto agli arresti domiciliari con l’accusa di lesione gravissime.

 

Ma il giudice per le indagini preliminari di Cosenza, Giuseppa Ferrucci, non solo convalidò l’arresto di Guerino Nigro, ma cambiò il capo di imputazione in tentato omicidio con violazione di domicilio disponendo anche la detenzione in carcere e non più i domiciliari.

 

Ma ieri i Carabinieri non hanno trovato in casa l’avvocato Nigro e quindi il Tribunale ha quindi emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per evasione.

Ancora ad oggi non è dato sapere le ragioni del suo gesto.

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