Sembra il tema di un film neorealista.
Il protagonista principale è un esperto interno all’INPS. Poi ci sono altri quattro partner. Tutti 5 sono stati arrestati
Ed infine altri se non protagonisti che sono stati sottoposti all'obbligo di firma
Sequestrato anche beni per 5 milioni di euro
Non stampavano soldi come Totò e Peppino , ma con documenti falsi attestavano rapporti di parentela con persone decedute per incassare le indennità
Scoperta anche una truffa ai danni dell'Inail di Napoli
A scoprire tutto ed effettuare gli arresti ed il sequestro la Guardia di finanza di Sibari.
Le fiamme gialle hanno scoperto 456 fittizi eredi e delegati alla riscossione delle indennità di accompagnamento nei confronti di persone decedute.
La truffa, secondo gli investigatori, sarebbe stata ideata da un ex dipendente dell'ufficio Inps il quale, attraverso la falsificazione di verbali di visita medico collegiale, di identità anagrafiche con falsi rapporti di parentela e attraverso falsi testamenti, ha falsificato 615 pratiche di pensione con un importo complessivo della truffa quantificato in circa 4 milioni e 700 mila euro.
Tali somme, venivano incassate attraverso numerosi conti correnti intestati a persone inesistenti.
Gli indagati, attraverso 24 false identità, sono riusciti anche a porre in essere una truffa nei confronti dell'Inail di Napoli - ex Ipsema (settore marittimo), riuscendo a percepire indebitamente indennità previdenziali ed assistenziali per circa 200 mila euro.(Ansa)
Le elezioni al comune di Cosenza sono il più grosso “affaire” politico dei prossimi mesi in Calabria.
Ed è per questo che intorno ad esso si stanno definendo tanti accordi sottobanco che non saranno mai svelati nella loro essenza al popolo calabrese.
Il primo è la approvazione da parte del consiglio comunale del capoluogo della provincia, in una seduta aperta alla quale hanno partecipato il governatore Oliverio e i vertici della sanità cittadina (il Presidente dell’Ordine dei Medici di Cosenza Eugenio Corcione, il Direttore dell’azienda Ospedaliera di Cosenza Mario Veltri), di un ordine del giorno con il quale “si chiede al Governo nazionale di dichiarare al più presto la cessazione della fase commissariale e la restituzione al Consiglio ed alla Giunta regionale di prerogative, diritti e funzioni che loro competono per il governo del servizio sanitario regionale”.
L’altra voce che corre è che il posto di direttore dell’Asp della provincia cosentina è oggetto di accordo finalizzato a definire gli appoggi necessari a garantire la elezione del nuovo candidato a sindaco di Cosenza.
Proprio in ragione di tali necessità appare certo il defenestramento dell’attuale commissario Filippelli.
Ovviamente fatto salvo il possibile pronunciamento della Corte costituzionale di cui è attesa la sentenza sulla legge elettorale e che potrebbe azzerare tutto in Calabria.
Per avere attrezzature sanitarie occorre avere un consigliere regionale del territorio. Ormai è certo.
La riprova nella dichiara zione fatta dal consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea al momento della presentazione del nuovo apparecchio di endoscopia con elettrobisturi di cui è stato appena dotato il reparto di endoscopia digestiva dell’ospedale di S.Giovanni in Fiore.
“Ho fatto semplicemente il mio dovere rispondendo alle richieste del dott. Iaquinta, del reparto di endoscopia digestiva di questo ospedale intervenendo affinchè questo reparto venisse dotato di questa apparecchiatura oramai, secondo me, indispensabile in tutti i presidi.
Ci siamo attivati con il dott. Filippelli commissario Asp, dal quale abbiamo ottenuto immediato ascolto su quali siano anche le altre esigenze di questo ospedale, accantonando l’idea di dismissione del presidio anzi pensando ad un suo rilancio”
Poi ha continuato sostenendo che “Bisogna rilanciare questo ospedale, perché tenerlo semiaperto non ha alcun senso”.
E infine ha concluso evidenziando che quello di San Giovanni in Fiore è “Un centro, che sta accogliendo, soprattutto in questo reparto, le richieste che vengono da fuori, da Crotone a Castrovillari e dalla stessa Cosenza. Dunque quello di oggi deve essere un primo passo verso un ospedale più moderno e tecnologicamente più avanzato”
Dalle dichiarazioni sembra potersi dedurre che i dirigenti dell’ASP non operano direttamente ma su sollecitazione della politica.
Ed al contrario che dove mancano i consiglieri regionali e dove la politica è inerte non c‘è da attendersi niente.
Non solo ma se ci sono attrezzature e quindi servizi c’è attrazione sanitaria non solo tra ASP ma anche tra province, alla faccia della parità di diritti!