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Redazione TirrenoNews

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Amantea. Feste di LiberEtà 2013 ed i 100 anni della CGIL

Mercoledì, 31 Luglio 2013 20:07 Pubblicato in Cronaca

Feste, feste, feste. Feste per ricordare, feste per dimenticare.

Sembra il logo più consono alla edizione di LiberEtà 2103 che sposa alla gioia dei pensionati vitali ed attivi, la memoria della CGIL arzilla e vitale centenaria .

Dopo i successi delle passate edizioni, si rinnova anche quest’anno in provincia di Cosenza l’appuntamento con le feste di LiberEtà, mensile dello Spi Cgil. Tema centrale delle feste di LiberEtà del 2013 è la discussione sui progetti legati ai fondi della coesione sociale destinati all’assistenza domiciliare integrata per pensionati ed infanzia.

Mettiamo in archivio registrando una notevole partecipazione di pubblico l’appuntamento di Longobucco, e la festa della Media Valle del Crati e dell’Esaro svoltasi a Mongrassano centro, in piazza Tavolaro, ricca della mostra fotografica sui cento anni della Cgil di Cosenza, di una stracittadina con partenza proprio da piazza Tavolaro, di un convegno sul tema ‘Piano d’azione e coesione sociale, un’opportunità da non perdere’, del concerto ‘Canto l’autore live music’.

A giorni, l’11 e il 12 agosto, verrà il momento di Amantea dove sul lungomare, in collaborazione con l’assessorato provinciale alle Attività economiche e produttive, saranno presenti stand gastronomici per la degustazione e vendita delle eccellenze cosentine dell’enogastronomia e dell’artigianato.

Successivamente, a settembre sono in programma feste della LiberEtà a San Giovanni in Fiore, Luzzi ed Acri, prima della chiusura a Cosenza con la festa provinciale.

Le feste di LiberEtà nel 2013 si intrecciano con il prestigioso centenario della Cgil di Cosenza, in tutte le piazza che ospiteranno la kermesse sarà allestita la mostra fotografica ‘Percorsi della memoria’, a cura del fotografo Francesco Arena, e sarà distribuito il libro del giornalista Francesco Viola sulla storia della Cgil cosentina. Le feste della LiberEtà saranno anche l’occasione per proseguire il lavoro di ricerca e di raccolta di materiale sulla storia della Cgil di Cosenza che andranno ad arricchire le opere finora realizzate. Chiunque sia in possesso di foto e documenti significativi potrà rivolgersi agli organizzatori della kermesse, il materiale sarà digitalizzato e restituito.

Calabria/Assalto all’arma bianca: 5100 torri eoliche

Mercoledì, 31 Luglio 2013 19:46 Pubblicato in Basso Tirreno

E’ un forte grido di allarme quello che giunge casualmente grazie a quel che resta di un vecchio partito di denuncia IDV. Non si offenda Mimmo Talarico se lo cito come “ quel che resta”, ma intendo dire che in Calabria( ormai purtroppo) il silenzio, l’omertà. La tolleranza interessata sono elementi dominanti

Credo che pochissimi sappiano che le colline dell’appennino cd paolano potrebbero essere invase da un esercito di enormi pale eoliche.

Un esercito di altissimi distruttori di un paesaggio unico, ancora più bello della costiera andina del Sud America.

Un criniera vista mare che offre uno spettacolo incredibile

Beh, stante la denuncia di Mimmo Talarico sembra che questo territorio sia interessato da uno dei” 277 progetti di richiesta di autorizzazione unica per la realizzazione di impianti eolici nel territorio calabrese, per una potenza complessiva di 10.305 MW, consistenti nell'installazione di almeno 5100 pale eoliche”.

Sono richiesta, continua Talarico, che “ provengono per la gran parte da societa' multinazionali ovvero da societa' con sede legale nella regione Calabria ancorche' riconducibili a societa' italiane ed estere che da anni operano o hanno operato nella nostra regione. Sono le stesse societa' che hanno realizzato investimenti nel settore dei rifiuti, dei termovalorizzatori e nella gestione delle risorse idriche''.

Un vero e proprio assalto all’arma bianca! Solo che dall’altra parte non c’è nessuno a difendere il territorio, nemmeno le organizzazioni ambientalistiche!

Sempre secondo il consigliere regionale di IDV ''Sulla catena costiera del Paolano - in particolare nei comuni di Acquappesa, Fuscaldo, Cetraro, Fagnano Castello, Fiumefreddo Bruzio, Mendicino, Falconara Albanese, San Fili, Cerisano, Marano P., Domanico - dice Talarico - vi sono impianti in fase avanzata di elaborazione ed autorizzazione, che suscitano perplessita' e che se autorizzati determinerebbero una barriera ambientale e paesaggistica di notevole impatto. Si tratta di almeno 250 pale eoliche, molte di queste alte fino a 150 metri dal suolo, cinque volte l'altezza del duomo di Cosenza, da installare in aree individuate nel perimetro del costituendo parco naturale regionale Monte Caloria e Catena Costiera (delibera di giunta regionale dell'11 luglio 2013), nonche' del SIC (Sito di interesse comunitario) di Potame-Monte Cocuzzo. E' noto a tutti che la catena costiera meridionale, e in particolare la zona del Parco Regionale della Catena Paolana, e' definita in Rete Natura 2000 come ambiente montano con ruolo di ''corridoio ecologico'' e svolge funzioni determinanti per la conservazione della biodiversita'. Appare strano che siano in progetto centinaia di pale eoliche in aree tutelate anche dal Q.T.R.P. della Calabria. Sono convinto della necessita' di intervenire al piu' presto per tutelare territori a vocazione turistica e paesaggistica verificando la piena correttezza dell'iter procedurale per l'installazione di questi parchi eolici. Una occasione utile la offre proprio il Q.T.R.P., che consente ai comuni in fase di adozione dei P.S.C. di vincolare, tra le altre cose, le aree a tutela paesaggistica. In ogni caso, ritengo necessario avviare, a livello regionale una seria riflessione sull'esigenza di rivedere il quadro normativo e autorizzatorio in tema di impianti eolici, in modo da garantire che la loro installazione non pregiudichi l'ambiente, il paesaggio e la tutela dell'avifauna, nel pieno rispetto dell'articolo 9 della Carta costituzionale''.

Un certo indice della esistenza della legalità in una città è il funzionamento della macchina amministrativa locale: ufficio commercio, ufficio tecnico, ufficio Tributi e soprattutto Polizia municipale. Diciamo soprattutto la Polizia Municipale che invece spesso viene alabardata ed usata per le cerimonie private e religiose, con uomini trasformate in recitanti in divisa, mentre intorno le regole e le leggi diventano un optional.

I carabinieri, coordinati dal capitano Vincenzo Falce( erano presenti anche i NAS), e la Guardia di finanza, coordinati dal tenente Eliana Minoia, e con il supporto della Polizia locale, coordinata da Adriano Serra, ha effettuato un completo controllo dei chioschi e più in generale all'attività di vendita ambulante nelle strade del centro.

Secondo quanto rivelano gli stessi esponenti delle Forze dell'ordine, a verificare che la maggior parte della attività poste sotto sequestro non aveva alcun tipo di autorizzazione. L'ufficio tecnico preposto, infatti potrebbe non aver rilasciato i nulla osta necessari. Mancherebbero le autorizzazioni demaniali ( molte attività sono allocate sul demanio).

Mancherebbero molte agibilità

Mancherebbero le autorizzazioni sanitarie

E’ probabile, quindi, che molti chioschi dovranno essere smantellati e le attività sospese.

Non si esclude che le indagini possano allargarsi.

Sembra che lo Stato intenda riappropriarsi del territorio e ristabilire il rispetto della legge:

Ma non basta solo Scalea!

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