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Redazione TirrenoNews

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Con provvedimento prot. n.12493 del 1 Agosto 2013 a firma del Direttore generale dell’Ufficio Scolastico regionale per la Calabria dr Francesco Mercurio sono stati nominati i reggenti degli istituti comprensivi, dei circoli didattici e degli istituti superiori che non raggiungono la piena autonomia.

Si imponeva infatti in uno alla nomina dei dirigenti anche quella dei reggenti anche al fine di garantire la regolarità dell’imminente avvio dell’anno scolastico;

Il dirigente vista la nota prot. n. 11021 del 19 luglio 2013 relativa alle modalità e criteri per il conferimento degli incarichi di reggenze e la pubblicazione delle sedi vacanti e/o disponibili per le operazioni di cui trattasi e le istanze presentate dai dirigenti scolastici ad assumere incarichi aggiuntivi di reggenza per l’anno scolastico 2013/2014;

ha provveduto per Amantea e dintorni alla nomina:

-          della d.ssa Policicchio Caterina quale reggente dell’ I.C. Aiello Calabro;

-          del dr Di Pasqua Leopoldo per il Circolo Didattico di Amantea ( plesso A Manzoni );

-          del dr Calabria Francesco per l’ istituto superiore ITC-ITI "C. MORTATI”

Come detto la, d.ssa Pugliese è stata nominata reggente dell’I.C. I.C. "A. MANZONI-A. LONGO"

Tutte le nomine hanno decorrenze dal 1 settembre 2013 3 per l’intero anno scolastico 2013-2014.

Si avvia a chiudersi una vicenda che ha visto confliggere da un lato il Comune di Amantea, l’ente provincia, la stessa regione, oltre alle istituzioni scolastiche

Ecco il comunicato dell’Arpacal

Mentre l’operazione denominata “Calipso”, condotta dal Corpo forestale dello Stato e dalla Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro, ha portato al sequestro di dieci depuratori di comuni dello ionio cosentino, le segnalazioni raccolte dal Numero Verde dell’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria (ARPACAL), nell’ambito dell’iniziativa “SOS Pronto intervento per il Mare 2013”, già dai primi giorni di luglio avevano acceso una spia sull’area jonica cosentina.  

Nell’edizione del 2012, infatti, sul totale delle segnalazioni ricevute, la costa jonica cosentina occupava soltanto l’1,47% del totale, mentre in questa prima fase dell’edizione 2013, la stessa area interessa l’11,66% delle complessive segnalazioni raccolte.

“La spia che la situazione stesse presentando qualche emergenza nell’area jonica cosentina – commenta il direttore scientifico dell’Arpacal, dr. Oscar Ielacqua - era stata accesa già dagli operatori del nostro Numero Verde, raffrontando i dati 2013 con quelli del 2012. Al di là dell’esito delle analisi scientifiche, che hanno standard e tempi da seguire, e di quelle giudiziarie, la percezione da parte dell’utenza che qualcosa non stesse andando per il verso giusto è stata pressoché immediata”.

Anche un nuovo aggiornamento delle statistiche registra, più in generale, la provincia di Cosenza balzare al comando della classifica delle province maggiormente segnalate al Numero Verde Arpacal (800.33.19.29). La provincia bruzia, infatti, sale al primo posto, passando dal 32 al 38% delle segnalazioni totali; Catanzaro scende di una posizione, occupando il secondo posto della classifica con un 26%, mentre nel precedente monitoraggio aveva il 33%. Vibo Valentia si mantiene stabile al 16%; leggero calo per Reggio Calabria, che passa dal 12 all’11%, mentre Crotone sale dal 7 al 9% sul totale delle segnalazioni ricevute.

Vittime di un raggiro o di una truffa finanziaria bella e buona consumata all'interno?. Solo la magistratura, probabilmente, potrà fare chiarezza su quanto è accaduto ai frati francescani del Santuario di San Francesco di Paola che da mesi non si capacitano per la sparizione dai propri conti di circa 2 milioni di euro, soldi provenienti da donazioni di fedeli e devoti al Santo francescano. Soldi che doveva servire per i festeggiamenti del Cinquecentenario svaniti nel nulla.

Secondo quanto riporta il Quotidiano della Calabria a scoprire l'ammanco il nuovo tesoriere al momento del passaggio di consegne avvenuto a novembre dello scorso anno. L'ex tesoriere, Franco Russo, nel momento della promozione a Roma ad assistente generale, ha lasciato le consegne ai superiori e tra queste le coordinate del conto corrente utilizzato per depositare le generose offerte dei fedeli.

Pare che al momento di andarsene abbia segnalato, senza dare particolari spiegazioni, che il conto era prosciugato da qui la sorpresa da parte dei Frati. Secondo quanto il Quotidiano è in grado di ricostruire, i fondi raccolti a partire dal Giubilieo 2000, erano depositati su due conti di Banca Nuova gruppo Popolare di Vicenza con sede a Campora, frazione di Amantea. Come da documentazione in possesso del Quotidiano, al 31/12/2005 erano disponibili sul conto ordinario 66 mila euro frutto degli interessi maturati (3,5%) di un conto deposito ad esso collegato in cui erano custoditi 1.750.0000 di euro. Nella documentazione della Banca è indicato anche il promotore finanziario a quel tempo in organico all'istituto, si tratta del dottor Massimiliano Cedolia, conosciuto per essere stato segretario di Italia dei Valori per la zona di Praia a Mare, e da qualche tempo vicino all'europarlamentare del Pd Pino Arlacchi. Massimiliano è il fratello di Flavio Cedolia, il direttore generale dell'Arsac, l'agenzia regionale nata dalle ceneri dell'Arssa e al centro di un'intricata vicenda legata al titolo di laurea che non avrebbe per ricoprire quel ruolo.

Quando il rapporto tra Massimo Cedolia e Banca Nuova si è bruscamente interrotto tra il 2006 e il 2007, forse per pura casualità, anche l'economo del Santuario Franco Russo cambia banca e apre un conto on line con IwBank del gruppo Ubi banca, istituto bancario si cui fa parte Carime.

Siamo nei primi mesi del 2007 e su questo nuovo conto confluiscono in pochi mesi i soldi depositati presso la società di gestione del conto deposito aperto di Banca Nuova. Secondo una ricostruzione contabile si tratterebbe di poco più di 2 milioni di euro che da aprile a maggio 2007 cambiano banca.

Aperto il conto con la banca online Iw Bank su quel conto, ricordiamo intestato alla chiesa del Santuario di Paola, si registrano operazioni strane, inusuali.

Si va dalla compravendita di azioni presso la borsa di Milano della Juventus fc, fino alla Banca Mps. E poi Luxottica, Fiat, Finmeccanica, Mediaset, Unicredit, Eni, Tenaris, Telecom, il tutto per centinaia di migliaia di euro. Le sorprese non finiscono qui.

Dalla lettura degli estratti conto, oltre ad operazioni di trading, ci sono decine di bonifici verso tre persone, in particolare con causale "trasferimento liquidità". Ad esempio vengono dati oltre 900mila euro ad una signora di nome Carmelina Preite; poco meno di 100mila euro con più bonifici vengono dati a Grazia Magurno e addirittura 30mila euro vengono dati a Giancarlo Muselli titolare di un conto presso un istituto di Napoli per "anticipo avvio lavori", probabilmente relativo a qualche ristrutturazione e costruzione di immobili, essendo Muselli un noto architetto.

In ogni caso non è chiaro a che titolo i soldi del Santuario vengono dati a queste persone. Inoltre non è chiaro il ruolo avuto da Padre Franco Russo, se fosse in grado da solo di fare speculazioni in borsa, oppure se sia stato consigliato da qualcuno.

Ciò che è certo è che il diritto canonico vieta operazioni di questo tipo a uomini della chiesa.

Ora dell'accaduto potrebbe essere investita anche la magistratura e le forze dell'ordine, mentre i frati francescani si sono rinchiusi nel silenzio più assoluto.(Lameziaclick)

 

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