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Redazione TirrenoNews

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31.7.2013.Da stamattina sessanta uomini del Corpo forestale dello Stato sono impegnati nell'esecuzione del sequestro preventivo, disposto dalla Procura della Repubblica, di 10 depuratori ubicati in otto comuni calabresi . Si tratta dei risultati di indagini condotte dal Nucleo Investigativo Provinciale di Polizia Ambientale e Forestale (Nipaf) di Cosenza. Sarebbe stata accertata “una sistematica attività di raccolta e smaltimento non autorizzato dei rifiuti costituiti dalle acque reflue urbane e dai fanghi derivanti dal trattamento di tali acque attraverso gli impianti stessi. L'attività sarebbe avvenuta in totale assenza di depurazione dei reflui urbani”

Questa volta non si tratta solo di di Escherichia coli ma anche di DOC e di (Bod5) .

Si parla di disastro ambientale.

I comuni interessati sono Rossano, Corigliano, Bocchigliero, Caloveto, Paludi, Campana, Terravecchia e Longobucco

Ha collaborato la Guardia costiera di Corigliano Calabro. Il Procuratore della Repubbica Facciolla ha dichiarato:«L'avviso di garanzia è un atto dovuto, utile soprattutto a tenere sotto la scure di responsabilità i sindaci che avranno tempo 60 giorni per sistemare gli impianti, pena responsabilità penali più gravi. L'operazione di oggi testimonia l'importanza di avere la Procura sul territorio in cui viviamo, per dare la possibilità a quanti ci vivono di denunciare direttamente a noi le cose che non vanno. Vorrei ci fosse maggior attenzione sul territorio che potrebbe essere garantita proprio dalla presenza del Tribunale. Riguardo alla vicenda di oggi sostengo che i fondi per la depurazione ci siano e non possono sparire o essere distratti per altro. Guarda caso il fenomeno è diffuso visto che sono coinvolti dieci Comuni e questo la dice lunga. Colgo l'occasione per dare il giusto riconoscimento ai miei colleghi che si sono messi a disposizione da subito. Anche se l'ufficio è piccolo dimostra grandi capacità. Un riconoscimento va alle forze dell'ordine, che hanno lavorato al meglio per garantire la giusta dignità al territorio».

Occorre attendere altre informazioni. Ci sembra che sequestrare contemporaneamente 10 depuratori imponga intense riflessioni. Troppi e tutti insieme : strano!

Volevo scrivere “Grazie per far ricordare la stampa seria!” ( vista la mia età, non più giovanissima) , ma, poi, visto che da “minculpop” in avanti i dubbi si impongono, mi sono deciso ad usare il “verbo far conoscere”!

Grazie per l’articolo “ Scopelliti e i giornalisti. Adesso basta!” postato sul tuo “ Corriere della Calabria” che compro ogni settimana e che seguo( ed invito a seguire) quotidianamente , soprattutto quando, come in questi giorni , sono lontano dalla mia terra.

“ Adesso basta! Ne abbiamo tutti piene le tasche di Scopelliti che imbroglia e di tanti rappresentanti delle istituzioni che gli consentono di fare l'imbroglione.

Sappiano i vertici della Procura distrettuale di Catanzaro e di quella di Reggio Calabria e sappiano i vertici della Questura e della Squadra mobile di Reggio Calabria, che non è più consentito a nessuno di lasciare che il massimo rappresentante politico della Regione Calabria si prenda gioco di tutti dicendo e smentendo poi quel che lui stesso dice.

Analogamente sappia il presidente dell'Ordine dei Giornalisti che, anche a scanso di ogni equivoco sui rapporti professionali che lo legano alla Regione Calabria, da lui pretendiamo uno scatto di orgoglio e di dignità. Da lui pretendiamo che vada immediatamente a trovare il procuratore Antonio Lombardo, il procuratore Federico Cafiero de Raho ed il questore Guido Longo e si faccia confermare ufficialmente o altrettanto ufficialmente smentire, la notizia diffusa da Scopelliti tramite un lungo virgolettato concesso all'Agenzia Ansa.

In quella notizia non si usava il condizionale e non si parlava di letture di anonimi blog diretti da anonimi giornalisti, lì il signor Scopelliti così tuonava: «C'è una informativa della Squadra mobile di Reggio Calabria, che è stata depositata, sulla gestione dell'informazione da parte di alcuni giornalisti, credo cinque o sei, che fanno informazione in maniera poco corretta». E traeva la seguente conclusione: «Vuol dire che c'è una parte dell'informazione che riguarda un gruppo di persone impegnate a manipolarla. Io lo ritengo un fatto grave. Si spiegherebbero tante cose».

Adesso l'Ansa, senza neanche tentare un chiarimento sulla genesi della notizia, pubblica la retromarcia indecorosa di Scopelliti con queste parole: «Ho detto soltanto di avere letto sul blog di un noto giornalista della presenza di un'attività d'indagine che, peraltro, ho risaputo, senza seguito».

Non ci stiamo. Non siamo disposti a portare il cervello e la dignità professionale all'ammasso.

Divulgare notizie false, asserire che esistono informative della squadra mobile «sulla gestione dell'informazione da parte di alcuni giornalisti»; indicare persino quale autorità giudiziaria si sta occupando dell'inchiesta («la cosa strana che abbiamo appreso, è che l'indagine è a Catanzaro»), fare tutte queste cose implica la commissione di una serie di gravi reati che tali restano sia se a commetterli è un piccolo giornalista sia se a commetterli è il potente governatore della Calabria, amico di non meno potenti magistrati e di potentissimi ministri di polizia.

Il Presidente dell'Ordine dei Giornalisti, Giuseppe Soluri, deve pretendere e ottenere un'inchiesta giudiziaria che faccia piena luce. De Raho e Lombardo devono promuoverla. In mancanza di ciò ci faremo carico di iniziative legali che finalmente rompano questo odioso circuito di “relazioni pericolose”.

Qui altro che “ossigeno”, all'informazione rischia di mancare ogni residuo spazio di agibilità democratica. Qui ci si straccia le vesti per ogni pernacchia anonima rivolta al più insulso cronista mentre poi si chiudono gli occhi su delegittimazioni, calunnie e manipolazioni del segreto istruttorio capaci di mettere, quelle veramente, a serio rischio l'incolumità professionale e fisica di quei pochi cronisti che non intendono abdicare rispetto al dovere di informare i calabresi su quello che avviene nei Palazzi.

Non vorremmo che di questo passo torni ad essere attuale il monito pronunciato da Michele Musolino, antico galantuomo e compianto sindaco di Reggio che, guardando ai dirimpettai palazzi del Governo e della Giustizia, si trovò a dover chiosare: non è il mio il palazzo più sporco della città.”

G. Marchese

In Calabria( e non solo) tanti cercano una nuova casa o come in questo caso la vecchia!!!!

Ritorna Italia Futura!

Ben dieci dei 19 candidati "montiani" calabresi alle ultime Politiche passano ad Italia Futura.

Tra i dieci anche il capolista Beniamino Quintieri.

Le ragioni, tutte intravvedibili nelle seguenti affermazioni:

a)«è giunto il momento di prendere le distanze dalle tradizionali strutture partitiche, dove gli interessi personali fanno solitamente premio su quelli collettivi'».

b) «Occorre anche interagire con i cittadini per sviluppare quel dialogo costruttivo, e non di mera quanto sterile protesta, necessario per trainare il nostro territorio verso un nuovo e più virtuoso corso».

c) «Intendiamo proseguire nel cammino verso la costruzione di una identità politica seria e rinnovata e continuare a impegnarci in un progetto di grande respiro riformista e di stampo liberaldemocratico che parta dalle eccellenze ancora presenti nella società calabrese».

Più semplicemente: «…… anche alla luce della deludente evoluzione che sta caratterizzando le azioni del nuovo partito, riteniamo opportuno continuare nell'opera di rinnovamento portando le nostre competenze, il nostro entusiasmo e la nostra passione civile al servizio della rinnovata Italia Futura, movimento che si identifica con le idee realmente riformatrici e liberali che ispirano la nostra azione».

Che cosa è Italia Futura:

Italia Futura è una associazione politico culturale nata nel luglio del 2009 lanciata da Luca Cordero di Montezemolo e con soci fondatori e finanziatori Diego Della Valle, Maria Paola Merloni, Corrado Passera e Luigi Marino

Viene presentata ufficialmente nell'ottobre del 2009, con la presenza di Enrico Letta, Gianfranco Fini, Andrea Riccardi e Lorenzo Dellai.

Per le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 Italia Futura è entrata ufficialmente in politica, candidando propri esponenti nella lista Scelta Civica di Mario Monti.

In Calabria Italia Futura venne costituita nel 2012 e tra i costituenti Floriano Noto,Ilaria Campisi, Saverio Nisticò, Sergio Nucci, Paolo Zagami, Paolo Naccarato (Fra i primi sostenitori Paolo Naccarato, già delfino del compianto Presidente Emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, ed ex sottosegretario di Stato e assessore regionale, prima di transitare nella lega in Lombardia), Francesco Lopez, Giuseppe Frandina, Matteo Tubertini, Carlo Siciliani.

Nella foto l’ultimo sorriso prima di entrare nella lista con Monti!

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