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Da Peppe Furano: PD&B. Un amore difficile!

Sabato, 03 Agosto 2013 09:04 Pubblicato in Politica

C’è una bella storiella che si raccontava nell’ottocento:

“un gentiluomo (certo non perspicace!) roso dal sospetto che la moglie lo tradisse,la seguì di nascosto fino all’albergo,dal buco della serratura della stanza la vide spogliarsi e andare a letto con un aitante giovanotto.Ma i due a questo punto spensero la luce! Il nostro gentiluomo a bassa voce “non riuscirò dunque mai a liberarmi da questa tormentosa incertezza?”.

 

I sei milioni di cittadini italiani (tolgo i circa i tre milioni (eletti provinciali-regionali-nazionali nominati negli enti nazionali,regionali,provinciali,municipalizzate, Aziende sanitarie ecc. che sono più che perspicaci!)) che dopo 20 anni di inganni hanno votato PD,che dopo aver visto andare nello stesso letto PD e B., dopo la sentenza della Cassazione vivono anche loro la medesima tormentosa incertezza “il Pd sta e fa affari con un delinquente o è quel partito riformista che loro hanno in testa?”

Una domanda che sembra destinata a restare senza risposta. E’ PROBABILE CHE GLI AMANTI SPEGNERANNO LA LUCE! Che cosa succederà al buio?

 

 

Si legge sul Blog di Beppe Grillo: "Era andato all’ospedale Annunziata di Cosenza per una forte anemia ed i medici hanno deciso di sottoporlo ad una trasfusione di sangue. Non appena il sangue dalla sacca è defluito nella vena, l’uomo ha iniziato improvvisamente a tremare e la temperatura corporea è aumentata vertiginosamente. L’infermiere ha immediatamente staccato la sacca di sangue ed ha provveduto a fargli una flebo di glucosio. Non è servito, il 75enne è morto dopo alcune ore. Dalla relazione di un primario dell’ospedale, è emerso che il sangue era contaminato da germi. Dalla relazione veniva confermato il fatto che "non solo l’unità di microbiologia ha comunicato la presenza di un batterio gram-negativo nel sangue dell'uomo, in buona salute prima della trasfusione, ma sollevava il sospetto che, ad oggi, vi siano in circolazione altre sacche di sangue contaminate da germi patogeni". Segnalazione via net1news

Il M5S in un’interrogazione parlamentare chiede al ministro della Salute una commissione d’inchiesta e l’invio di esperti dell’Istituto Superiore di Sanità

In un’interrogazione parlamentare promossa da Dalila Nesci, i deputati Cinque Stelle calabresi chiedono al ministro della Salute una commissione d’inchiesta e l’invio di esperti dell’Istituto Superiore di Sanità, a proposito del decesso da trasfusione avvenuto nell’Ospedale di Cosenza lo scorso 4 luglio, noto solo nei giorni scorsi.

L’atto, depositato oggi, ricostruisce la vicenda del 79enne rendese Cesare Ruffolo, «infettato con sacche inutilizzabili – spiegano i parlamentari M5S – dato che sangue della stessa provenienza aveva già provocato un malore ad altro paziente». I deputati Nesci, Sebastiano Barbanti, Federica Dieni e Paolo Parentela pretendono, dunque, verifiche immediate sul comportamento di sanitari e dirigenti dell’ospedale di Cosenza.

Nella loro interrogazione, rivolta anche al ministro della Giustizia, i deputati Cinque Stelle si soffermano sui vari passaggi della vicenda e sottolineano, in merito al decesso di Ruffolo, l’estrema gravità delle mancate comunicazioni alla magistratura da parte dell’Ospedale di Cosenza e della distruzione delle sacche giacenti, di cui si è appreso oggi, che renderà le indagini ben più difficili.

Nesci dichiara: «Fatti di una gravità inaudita, crimini atroci e barbari. La morte del signor Ruffolo era evitabile, vista la precedente infezione batterica da trasfusione, poi risoltasi bene, per fortuna. Le cronache giornalistiche raccontano di una situazione mostruosa, probabilmente senza precedenti in Italia».

Per Barbanti e gli altri deputati firmatari dell’interrogazione, l’episodio dimostra che la sanità calabrese ha raggiunto l’insicurezza assoluta, per cui lo Stato deve rispondere subito, ripristinando la normalità, la legalità e la giustizia.

Lamezia terme .Continuano gli effetti dell’operazione Perseo

Il commissario della Provincia Wanda Ferro nei giorni scorso ha firmato il decreto di revoca consigliere provinciale di Catanzaro Gianpaolo Bevilacqua, dall’incarico di vicepresidente del consiglio d’amministrazione della Sacal, la società di gestione dell’aeroporto di Lamezia.

Non solo

I tre avvocati lametini arrestati nell’o p e r azione “Perseo” Tiziana per concorso esterno nel clan Giampà D’Agostino, Giuseppe Lucchino e Giovanni Scaramuzzino sono stati sospesi cautelativamente dall’Ordine forense.

Il presidente dell’Ordine degli avvocati Gianfranco Barbieri ha riunito d’urgenza il consiglio lunedì scorso per deliberare sui suoi tre iscritti che si trovano ancora in carcere. «Nel rispetto delle regole abbiamo attivato le procedure previste dalla legge in queste fattispecie», dichiara Barbieri alla Gazzetta del Sud. Aggiungendo che «il consiglio dell’Ordine è convinto che la magistratura in tempi rapidi saprà chiarire la vicenda che non poco sconcerto ha destato nella comunità e nella categoria ».

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