
Una vicenda così singolare da non sembrare vera, eppure avvenuta negli scorsi giorni a Pizzo.
L’auto dei vigili urbani, parcheggiata sotto il comando adiacente al Comune, è stata sottoposta al sequestro da parte dei carabinieri di Pizzo guidati dal maresciallo Carmine Cesa.
I militari, infatti, hanno eseguito un controllo ed hanno riscontrato che l’auto era sprovvista di tagliando assicurativo.
E' scattato così il sequestro amministrativo in quanto la vettura si trovava a sostare in un’area pubblica.
La macchina in questione è la Fiat Doblò equipaggiata per il trasporto dei disabili e che i vigili urbani usano dopo il furto della Fiat Panda avvenuto a settembre 2017, in alternativa all’altra auto in dotazione, una vecchia Fiat Punto.
Insomma un altro problema che si va ad inserire nel già problematico comparto della polizia municipale napitina, sotto organico e che fra qualche giorno avrà il nuovo comandante grazie ad un accordo tra l’amministrazione comunale pizzitana e quella di Francavilla.

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Lacrime dalla statua di San Francesco di Paola.
La notizia è stata accolta con un misto di fede e commozione nella frazione Pannaconi ma il parroco della frazione, don Felice Palamara, tende adesso a frenare i facili entusiasmi, ed invitare alla preghiera e alla prudenza:
«Di fronte alla lacrimazione della statua di San Francesco che ormai si è ripetuto per 10 giorni – ha commentato il religioso nel rivolgersi ai parrocchiani- invito a non gridare al miracolo perché sarà la Chiesa stessa, in quanto madre e maestra, a darci una risposta attraverso il nostro vescovo».
Le spiegazioni del fenomeno possono essere diverse ed è lo stesso prete ad esporle: «Non sappiamo se si tratta di umidità, di condensa oppure di lacrime umane, una cosa è certa che dagli occhi per dieci giorni sgorgavano liquidi dagli occhi di fronte ai tanti testimoni».
La vicenda è passata sottotraccia per giorni, al fine di evitare isterismi e per valutare con attenzione quanto stava accadendo.
Nonostante ciò, ha raggiunto anche i paesi vicini: «Qualcuno – ha rimarcato il parroco - mi ha chiesto perché la notizia non è stata annunciata in precedenza?
Semplice: perché devo seguire una prassi, ci vuole prudenza.
Passati dieci giorni, ho deciso di posizionare la statua in chiesa.
Adesso sarà la Curia, nella persona del vescovo Luigi Renzo a prendersi cura della statua per valutare questa situazione.
I discorsi non devono infrangere la delicatezza del momento - ha concluso il parroco –
Non servono inutili parole serve preghiera, preghiera, preghiera».
Vista la diffusione della notizia, anche il sindaco di Cessaniti, Francesco Mazzeo, ha ribadito la necessità di cautela e silenzio, così come indicato da don Palamara: «La prudenza in questo caso è d'obbligo - ha asserito - perché è necessario evitare facili sensazionalismi».