
Questo il comunicato stampa:
Ancora una volta, l’esponente di spicco dell’omonima cosca, Pantaleone Mancuso, alias “Scarpuni”, uno dei più sanguinari boss della ‘ndrangheta calabrese, non ha mancato di far sentire la sua voce contro chi, come la dottoressa Marisa Manzini, all’epoca del processo Sostituto Procuratore della Repubblica, ha rappresentato non solo la pubblica accusa ma anche il volto delle Istituzioni , impegnate a fronteggiare e reprimere
il fenomeno criminale, in nome e per conto dello Stato, quindi dei cittadini liberi e responsabili che non si riconoscono nelle parole e nei crimini di boss come il Mancuso.
Alla dottoressa Manzini, ora impegnata nel delicato ruolo di consulente della Commissione Parlamentare antimafia, intendiamo esprimere la solidarietà e la vicinanza dell’intera rete di Libera Calabria, consapevoli che essere solidali, come ci ha insegnato Giovanni Paolo II nella sua Enciclica Sollicitudo rei socialis, “non è un sentimento di vaga compassione o di superficiale intenerimento per i mali di tante persone, vicine o lontane.
Al contrario, è la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune: ossia per il bene di tutti e di ciascuno perché tutti siamo veramente responsabili di tutti”.
In tal senso, vogliamo rinnovare il nostro fermo e deciso impegno, invitando tutti i componenti della società civile calabrese a fare altrettanto, a fronteggiare la ‘ndrangheta, vero male endemico della nostra terra di Calabria.
Dinanzi a chi, come Pantaleone Mancuso, vuole imporre la legge della violenza e del silenzio, è indispensabile opporre la forza evocativa della denuncia che rompe il guscio dell’omertà e della paura messa in atto dalla ‘ndrangheta.
Della rinuncia ad ogni forma di corruzione, di collusione e di connivenze provocate da hoc per loschi fini di ingiusti profitti e di signoria territoriale.
Coordinamento regionale Libera Calabria
Un blitz della guardia di finanza è in corso negli uffici del Comune di Vibo Valentia
L’attività è stata disposta dalla direzione distrettuale antimafia di Catanzaro ed ha riguardato numerosi uffici dell’ente, ad eccezione di quelli Urbanistica e Ambiente
Non sono noti i motivi, ma davanti al palazzo comunale sono giunte alcune pattuglie delle Fiamme Gialle e i militari presidiano l’ingresso e gli uffici.
Diversi ufficiali che coordinano l’attività.
I militari erano sia in abiti civili che in divisa.
Le verifiche sono state compiute in diversi uffici.
Appare probabile che gli accertamenti si riferiscano alle precedenti amministrazioni di Palazzo Luigi Razza.
Sotto la lente del personale delle Fiamme Gialle e in particolare gli appalti, ma anche altre circostanze di natura amministrativa che abbracciano diversi settori tra i quali anche il Suap.
Il sindaco Maria Limardo si è messa a completa disposizione dei militari della guardia di finanza accompagnandoli nei vari uffici dell’ente.
Lo stesso primo cittadino si è detta tranquilla in ordine all’acquisizione degli atti amministrativi, evidenziando che l’esecutivo da lei guidato si è insediata da poco più di 100 giorni.
Nei controlli antiprostituzione sorpresi pensionati, commercianti e impiegati pubblici
La Polizia di Stato ha effettuato controlli antiprostituzione in località Colamaio a Pizzo.
Gli agenti della Questura di Vibo Valentia, in collaborazione con la Polizia locale, hanno sottoposto a identificazione e sanzionato alcune giovani donne, in abiti succinti, perlopiù di nazionalità bulgara, e i loro clienti.
Sia le donne, risultate prive di permesso di soggiorno, sia i loro clienti, tra cui pensionati, commercianti e impiegati pubblici, sorpresi dai poliziotti in borghese a bordo delle loro automobili, sono stati sottoposti a sanzioni in base all’ordinanza emessa dal sindaco contro il degrado urbano.
Per i dipendenti pubblici identificati sono stati anche avviati accertamenti mirati a verificare se la loro presenza in zona sia avvenuta durante l’orario di lavoro.
ndr Ci si chiede come mai invece non si opera l’immediata espulsione delle prostitute che sono in Italia senza permesso di soggiorno.
Che forse dopo lo ius soli, lo ius culturae, si aspetti la approvazione dello Ius prostitutae?