
Serra San Bruno. Sette persone, tra le quali un medico, sono state denunciate per falsità ideologica dagli agenti del Commissariato di Polizia di Stato di Serra San Bruno nell’ambito di controlli finalizzati a verificare l’effettiva sussistenza dei requisiti psicofisici dei soggetti detentori di armi o richiedenti la licenza di porto di fucile.
In particolare, da un controllo sulla validità della certificazione sanitaria allegata alle istanze di rinnovo del porto d’armi, è emersa l’omissione sistematica di pregresse patologie psichiche la cui indicazione non avrebbe consentito la concessione del titolo.
L’attività ha portato alla denuncia di cinque cittadini, tutti ex dipendenti della Polizia penitenziaria.
Sempre nell’ambito dei controlli è emerso anche che ad un soggetto, dichiarato invalido all’attività lavorativa per patologie di natura psichica, era stato rilasciato da un medico un certificato attestante l’assenza di tali patologie.
Sia la persona interessata, sia il medico sono stati denunciati: il primo per falsità ideologica in atto pubblico ed il medico per falsità ideologica commessa da pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative.
Nei confronti di tutti i titolari di porto di fucile si è provveduto alla revoca del titolo e al ritiro cautelativo delle armi possedute.
Siamo all’interno del programma “Anticaporalato 2018”
L’uomo, un 59enne di Spilinga avrebbe sfruttato due lavoratori senegalesi senza aver proceduto alla loro regolarizzazione amministrativa.
L’ imprenditore agricolo è stato denunciato dai carabinieri nell’ambito dei controlli del programma “Anticaporalato 2018”.
I militari della Compagnia di Tropea, insieme ai colleghi del Nas di Catanzaro e del Nil di Vibo Valentia, hanno accertato che i due cittadini extracomunitari, obbligati a fare i braccianti agricoli, erano costretti a dormire in uno spazio ricavato all’interno di una stalla, in condizioni igienico-sanitarie molto precarie, senza servizi igienici e senza acqua potabile.
L’imprenditore, , è ritenuto responsabile di violenza psicologica nei confronti di due senegalesi ed è stato pesantemente sanzionato anche per le violazioni igienico-sanitarie riscontrate nella sua azienda
Ed ancora oltre a subire la sospensione della propria attività, dovrà pagare una sanzione amministrativa di 17 mila euro per avere occupato in nero i due lavoratori.
Ecco una ulteriore conferma che la immigrazione serve solo per sfruttare i migranti.
I carabinieri hanno anche imposto il vincolo sanitario a due cavalli di proprietà dell’imprenditore privi di documenti di identificazione.
Avevano rubato delle bottiglie di alcolici e generi alimentari all’interno di un supermercato di Simbario, occultando la merce fra i vestiti.
Non avevano però fatto i conti con i carabinieri della Stazione di Nardodipace che si trovavano stamane all’interno dello stesso supermercato.
Dopo aver attentamente seguito i loro movimenti, i militari dell’Arma hanno deciso di intervenire con una perquisizione personale che ha dato esito positivo.
Ad essere quindi fermati per il reato di furto aggravato ed essere posti agli arresti domiciliari sono stati Dumbrava Costel e Dumitrascu Costel, di 44 e 48 anni, di nazionalità rumena, residenti a Simbario.
Rispondono di furto aggravato dinanzi al Tribunale di Vibo che si occuperà nelle prossime ore della convalida dei due fermi.
La merce rubata, per un valore complessivo di 70 euro, è stata restituita al proprietario del supermercato.