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I giudici del tribunale di Reggio Calabria hanno emesso la sentenza poco dopo le 20.

Scopelliti è stato condannato anche all’interdizione perpetua dai pubblici uffici ed al pagamento di una provvisionale di 120mila euro.

L’avvocato Aldo Labate ha detto”Siamo ovviamente delusi dall’esito del processo, aspettiamo le motivazioni della sentenza”.

Scopelliti non era in aula al momento della lettura della sentenza di condanna.

La sorpresa principale è che al governatore è stata comminata una condanna superiore a quella di 5 anni di carcere chiesta dal PM Sara Ombra per l’abuso in atti d’ufficio che il falso in atto pubblico

Il tribunale ha anche condannato per falso a tre anni e sei mesi di reclusione ciascuno gli ex revisori dei conti Carmelo Stracuzi, Domenico D’Amico e Ruggero De Medici..

Interdizione perpetua dai pubblici uffici per 5 anni e pagamento di una provvisionale di 20mila euro per ognuno dei revisori.

Il processo è durato quasi un anno e mezzo e ha avuto origine dalle autoliquidazioni che, secondo la procura, aveva fatto l’ex dirigente dell’Ufficio finanze del Comune Orsola Fallara, suicidatasi nel 2010. Le parcelle che Orsola Fallara si liquidò, per un importo di 750mila euro, erano da mettere in relazione al suo incarico di rappresentante del Comune nella Commissione tributaria.

Scopelliti, nel corso del suo interrogatorio, aveva riferito ai giudici che il 2 novembre del 2009 chiese conto alla Fallara delle autoliquidazioni delle parcelle e la funzionaria gli disse: “Mi vergogno, ma è tutto vero”. Da quel momento i “nostri rapporti – aveva detto Scopelliti ai giudici – si interruppero

L’inchiesta, avviata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria nell’ottobre del 2011, si è poi estesa e la Procura reggina ha disposto una serie di accertamenti tecnici sui conti del Comune dai quali sono emerse una serie di irregolarità nei bilanci dell’ente dal 2008 al 2010 pari a 170 milioni dei cui parlano gli ispettori del ministero dell’Economia per il disavanzo maturato tra il 2006 e il 2010. Della vicenda si sono occupati anche gli ispettori generali delle Finanze.

Nel luglio del 2012 è stato disposto il rinvio a giudizio degli imputati, mentre il dibattimento ha avuto inizio il 7 novembre del 2012.

Ora attendiamo la nomina del vice presidente elettivo atteso che l’attuale vicepresidente non è stata nemmeno candidata

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La vicenda è arcinota.

Il PM Sara Ombra per il “Caso Fallara” ha chiesto pene esemplari.

Tra queste quella di Scopelliti , accusato di abuso d’ufficio e che rischia una condanna fino a 5 anni e quindi la carriera politica.

Insieme a lui i tre revisori dei conti dell’epoca Carmelo Stracuzzi, Domenico D'Amico e Ruggero De Medici accusati di falso ideologico e, solo l’ex primo cittadino, di abuso d’ufficio

Secondo il pubblico ministero Sara Ombra «Già nel 2006 la Corte dei conti rilevava il disequilibrio di bilancio, lo sforamento del patto di stabilità interno, e tutto ciò avrebbe dovuto comportare il blocco delle assunzioni di personale e degli acquisti di nuovi beni e servizi e la cessazione dell’utilizzo di consulenze e professionalità esterne all’ente, ma tutto questo non fu fatto. Il buco di bilancio al Comune era una situazione tragica, come peraltro è emerso dalla successiva ispezione del Ministero delle finanze voluta dalla Procura di Reggio».

Due le risposte.

Quella dell’NCD che segnala la esistenza di abnormi debiti sin dal 2001 ( almeno 35 milioni di euro) e quindi Scopelliti avrebbe avuto una dote che avrebbe causato il dissesto di Reggio Calabria

Quella dell’avvocato Aldo Labate che ha sostenuto «la mancanza di rilievo di natura penale delle ipotesi accusatorie nei confronti dell’ex sindaco Giuseppe Scopelliti».

L’avvocato Aldo Labate ha sostenuto infatti che le responsabilità di gestione del bilancio dell’ente ed al conferimento degli incarichi esterni « sono ascrivibili interamente al dirigente del settore Finanze ovviamente con riferimento alla compilazione del bilancio».

Oggi la parola al Tribunale presieduto da Olga Tarzia della quale l’avvocato Francesco Giuffrè aveva chiesto la astensione perché il marito Elio Sansotta avrebbe avuto un incarico da dirigente dei servizi radiologici all’ospedale di Locri dall’attuale commissario dell’Asp di Reggio Francesco Sarica, nominato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale.

Se Scopelliti dovrebbe essere condannato ad almeno 2 anni scatterebbe la sospensione dal ruolo di governatore della regione e “Peppe” sarebbe immediatamente sostituito dal vicepresidente.

Ma chissà se sarà necessario?

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La vicenda è quella dell’uso improprio dei fondi delle regioni. Quelli che chiamano rimborso spese.

In questo caso la Calabria.

Ma la malattia impera in tutta Italia

Rappoccio si sarebbe appropriato di circa 70 mila euro appartenenti al gruppo consiliare "Insieme per la Calabria"

L'accusa è di peculato.

Il giudice per le udienze preliminari è Massimo Minniti il quale ha disposto che

-Rappoccio dovrà rispondere del reato di diffamazione a mezzo stampa, peculato, truffa e falso in scrittura privata;

-Serra, in qualità di capogruppo di "Insieme per la Calabria", risponderà solo dell’accusa di concorso in peculato, formulata per lui sulla base di un impianto accusatorio meno complesso.

-Risponderanno ai giudici, insieme a loro, anche 19 collaboratori di Rappoccio.

Come si ricorda Rappoccio enne coinvolto in un’altra inchiesta per associazione a delinquere, corruzione elettorale aggravata, truffa e peculato e venne arrestato il 28 agosto 2012 .

Rappoccio è accusato anche di truffa per avere presentato ricevute per versamenti in favore di un’associazione culturale che, secondo le indagini, non avrebbe mai fatto e per avere ottenuto, grazie a delle fotocopie, di un doppio rimborso, dalla Regione e dal gruppo, per le stesse spese.

A Serra, invece, viene contestato di avere emesso assegni in favore di Rappoccio per un importo complessivo di oltre 44mila euro, sempre tra il 2010 ed il 2012, dietro semplice richiesta dell’ex consigliere senza accertarsi della legittimità della spesa.

Tra le spese rimborsate a Rappoccio anche

-23.300 euro, nel 2010, a fronte di sei fatture per pranzi e cene che, per l'accusa, non avevano niente a che fare con fini istituzionali;

-28 mila euro nel 2011 a fronte solo in parte giustificate da fatture e ricevute, ritenute false dagli inquirenti.

Sulla gestione dei fondi dei gruppi in Consiglio regionale della Calabria insiste anche un’inchiesta della Procura della Repubblica.. 

La richiesta di rinvio a giudizio era stata firmata dall’avvocato generale dello Stato Francesco Scuderi, riguarda anche altre 19 persone, tra collaboratori di Rappoccio e semplici cittadini, accusati, a vario titolo di associazione a delinquere, truffa, peculato e corruzione elettorale.

Quest’ultima parte si riferisce ad una precedente inchiesta al termine della quale, dopo l’avocazione da parte della Procura generale, Rappoccio è stato rinviato a giudizio per gli stessi reati ed è attualmente sotto processo. In particolare, Rappoccio è accusato di avere ideato un meccanismo che gli avrebbe consentito di essere eletto alla Regione in occasione delle consultazioni del 2010, grazie anche alla costituzione di società fantasma con cui avrebbe promesso posti di lavoro in cambio del voto. Lavoro che, tra l'altro, secondo l’accusa, per molti è rimasta solo una promessa

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