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1 solo estraneo alla politica: si tratta di un collaboratore della commissione Bilancio Giovanni Antonio Raso.

Gli altri 30 sono tutti consiglieri od ex consiglieri regionali.

Il senatore Pietro Aiello (Ncd),

il senatore Antonio Caridi (Ncd).

Giuseppe Caputo (FI)

Mario Magno (FI),

Giuseppe Morrone (FI),

Salvatore Pacenza (FI),

il vice presidente del Consiglio regionale Alessandro Nicolò (FI)

il segretario questore Giovanni Nucera (Ncd).

L’elenco continua con Fausto Orsomarso (Ncd),

Nazzareno Salerno (Ncd),

Alfonsino Grillo (Scopelliti presidente),

Candeloro Imbalzano (Scopelliti Presidente),

Salvatore Magarò (Scopelliti Presidente),

Claudio Parente (Scopelliti presidente),

Gianluca Gallo (Udc),

Ottavio Bruni (Udc).

Indagato anche il presidente di Palazzo Campanella Francesco Talarico (Udc),

il vice presidente Pietro Amato (Pd).

ed ancora di Mario Franchino (Pd),

Carlo Guccione (Pd),

Mario Maiolo (Pd),

Antonio Scalzo (Pd)

Francesco Sulla (Pd).

L’elenco si completa con il parlamentare Ferdinando Aiello (Sel, ora Pd),

con Rosario Mirabelli (Ncd),

con Domenico Talarico (Idv),

con Giuseppe Giordano (Idv),

con Nicola Adamo (Pd).

Indagini in corso anche sui rimborsi dei parlamentari Demetrio Battaglia (Pd) e Bruno Censore (Pd).

L’inchiesta porta la firma del Procuratore aggiunto Ottavio Sferlazza e del pm Matteo Centini.

Ovviamente in molti casi si tratta di un atto dovuto e in ambienti investigativi si evidenzia che alcune posizioni verranno archiviate.

In alcuni casi al contrario sono stati riscontrati casi di gravi irregolarità e vere e proprie truffe,.

Vedremo…..

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La "rimborsopoli" tutta calabrese si allarga a macchia d'olio.

Ci sono altre 31 persone indagate nell'inchiesta sui presunti rimborsi irregolari ottenuti dai consiglieri regionali. Sono 31 persone che hanno già ricevuto, o che stanno per ricevere un avviso di deroga delle indagini. Gli inquirenti infatti (l’inchiesta è firmata dal procuratore aggiunto Ottavio Sferlazza e dal pm Matteo Centini) hanno chiesto altri mesi di tempo per chiudere l’indagine. O meglio un altro periodo, necessario a rimettere in ordine le carte acquisite per i relativi riscontri dagli uomini del Comando provinciale della Guardia di Finanza agli ordini del Colonnello Alessandro Barbera. 

Da 13 a 44: un bel salto

Si arriva a 44 sommando ai 31 nuovi indagati i 13 capigruppo, di varie legislature, coinvolti nell'inchiesta nei mesi scorsi.

Si tratta di Giovanni Bilardi, Giuseppe Bova, Giampaolo Chiappetta, Vincenzo Antonio Ciconte, Alfonso Dattolo, Nino De Gaetano, Emilio De Masi, Luigi Fedele, Pino Gentile, Agazio Loiero, Sandro Principe, Alberto Sarra e Giulio Serra.

Ma l’inchiesta è stata prorogata, quindi presto se ne conosceranno degli altri.

Rimborsopoli è l’indagine sulle spese pazze di consiglieri e collaboratori della Regione Calabria: viaggi, soggiorni di lusso, gratta e vinci, regali Di recente, tra gli scontrini, sono emersi anche acquisti di prodotti per bricolage e fai da te, cavi elettrici e arredamenti per bagni I consiglieri regionali della Calabria, si facevano rimborsare addirittura detersivi e multe.

Tutto rimborsato con i soldi dei cittadini.

Un quadro desolante e che mostra ancora una volta come da destra a sinistra ci siano larghe intese “a delinquere”.

Le stesse larghe delinquenze dell’ Expo 2015 e del Mose,in sostanza

Comunque non è tutto negativo e si ha la certezza che con la contrazione dei consiglieri regionali da 50 a 30 gli inquisitisi si ridurranno!

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Può succedere di tutto durante le elezioni, ma la calabria si distingue sempre.

Questa volta per la presenza di un proiettile nell’ urna delle schede elettorali per le Europee

Incredibile la sorpresa del presidente del seggio e degli scrutatori

Tempestivo l’intervento dei carabinieri chiamati dal presidente del seggio i quali hanno proceduto al sequestro del proiettile medesimo

Le operazioni di spoglio sono poi proseguite regolarmente.

Sulla scheda, secondo quanto si è appreso, non c’erano indicazioni di voto

Del fatto è stata informata la Procura della Repubblica di Reggio Calabria.

Quale il fine? Quale il messaggio da leggere dietro questo fatto?

Difficile saperlo.

Si può pensare infatti o ad un messaggio indirizzato a qualcuno o ad una bravata.

Ma chi può orientarsi su una bravata con il rischio per l’autore di essere accusato di porto di proiettile?

Chi può infatti inserire il proiettile nella scheda e depositarla direttamente nell’apposita urna con sangue freddo e senza tradire emozione?

Una vicenda anomala e complessa destinata, probabilmente, a restare senza risposta.

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